‘’Danzare è dire di sì, è lasciare completamente libero il corpo nella sua espressione, unica dell’istante in cui decide di affidarsi al flusso, quell’istante irripetibile avvolto in un tempo pulsante e in uno spazio universale. Così, ho iniziato a sperimentare che quello che conta è l’intenzione, ciò che succede durante l’incontro tra emozione e corpo. Danzare mi aiuta a sentirmi più vicina al movimento naturale del mondo, mi aiuta a toccare con mano la leggerezza che è nell’aria e che ogni tanto neghiamo. Ho perseverato in modo silenzioso nel ritmo della pratica e mi sono abbandonata alla leggerezza e all’improvvisazione di ogni estremità interna ed esterna della pelle. Come mi sento ora ? è la domanda che mi pongo prima di entrare in scena, affinché diventi essenziale il come danzo, indipendentemente dalla forma che emerge. Riconosco il movimento come espressione di un impulso essenziale, evidente grazie ad una forma chiara e leggibile del corpo. Come possono dialogare il disordine e la precisione ? Come possono agire rispetto all’imprevisto?
Per ‘’LEGO’’, che nasce grazie alla proposta della coreografa Anne Teresa de Keersmaeker di realizzare una versione personale di una parte dello spettacolo ‘’ROSAS DANST ROSAS’’ , ho avuto occasione di sperimentare cosa può voler dire essere in una situazione quotidiana calzando foto precise e sostenute dal ritmo danzante. Grazie agli scatti ed alle riprese essenziali del collettivo Gekijou (http://www.gekijou.it ), che mi ha seguita da molto vicino per questo progetto, abbiamo colto l’essenza ed il reale movimento avvolto nel corpo, insieme al sottofondo di una musica chiara e puntuale, ottenendo come esito una particolare intesa nata dall’essere totalmente presenti, ognuno nella propria arte, e aperti al dialogo.’’
di Giulia Lazzarino
Fotografie di Davide D’Ambra
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