Progetto “SmartComiX”: intervista a Fabio Celoni

Creato il 27 ottobre 2014 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

Fabio Celoni nasce a Sesto San Giovanni il 23 settembre 1971. Artista poliedrico e dotato di un talento e di un intuito unici che lo hanno portato verso una carriera ricca di successi, personali e di pubblico. Tra le sue opere e collaborazioni più famose ricordiamo il lungo sodalizio con la Walt Disney Company, per la quale, oltre alle tante storie di PK e la pluripremiata parodia Dracula di Bram Topker, ha realizzato anche una linea di abbigliamento a tema Disney. Per la Star Comics è stato co-creatore della miniserie Nemrod e San Michele – I Sigilli della Folgore. Lunga anche la sua collaborazione, che dura tutt’ora, con la Sergio Bonelli Editore, per la quale ha ideato graficamente il personaggio di Brad Barron e lavorato sulle testate Dampyr e Dylan Dog. Nel 2014, per l’indagatore dell’incubo, realizza completamente il n° 333 intitolato “I Raminghi dell’Autunno“, una delle migliori storie di Dylan Dog degli ultimi anni. Sempre dello stesso anno è il suo primo romanzo “Gli abitanti dell’ombra Effimera” edito da Ponchiroli editore.

E Fabio Celoni è anche l’ideatore del progetto SmartComiX  di cui parliamo in questa intervista. Una scommessa, originale e rivoluzionaria, che verrà presentata nell’imminente manifestazione di Lucca Comics & Games 2014. Gli SmartComiX sono albi a fumetti tascabili per la cui realizzazione Celoni ha riunito un super team di artisti composto, tra gli altri, da  Luca Enoch, Lola Airaghi, Pasquale Frisenda, Claudio Villa, Alessandro Poli, Raul Cestaro e il fratello Gianluca Cestaro. Abbiamo contattato Celoni per approfondire meglio i dettagli di questo inusuale e ambizioso progetto.

Fabio con il primo SmartComix fresco di tipografia

Ciao Fabio e grazie per avere accettato di rispondere alle nostre domande. Innanzitutto vorremo che ci spiegassi le caratteristiche del progetto SmartComix e come verrà distribuito.
Gli SmartComiX sono albi a fumetti tascabili, di dimensioni 13×8 centimetri e con dimensioni di gabbia della vignetta di 12×7, cioè con un rapporto di 16:9. Sono concepiti perciò per essere “nativi digitali” ed avere la massima potenzialità espressiva possibile sui moderni smartphone. E’ quindi un progetto con due anime, cartacea e digitale allo stesso tempo. Proponiamo diversi tipi di albi. Ci saranno albi con una singola storia lunga, altri sempre con un’unica storia lunga ma strutturati in serie di diversi episodi, altri ancora che sono contenitori di storie brevi di autori diversi (i cosiddetti SmartcoMIX) e anche un albo doppio, un flip-comix, cioè un albo con due copertine e due storie, leggibili ruotando l’albo di 180°. All’interno di ogni albo ci saranno schede degli autori e in alcuni anche delle pagine di studi realizzati per le storie pubblicate. Il cartaceo verrà veduto esclusivamente a Lucca, per ora, e forse in qualche libreria. Abbiamo stampato in tutto 1000 copie per 5 albi diversi, dunque 200 copie per albo: una prima edizione targata Černý Klaun, l’etichetta che ho aperto a Praga insieme a Marco Turini. Una tiratura limitata per collezionisti. Il digitale sarà invece acquistabile tramite l’app SmartComiX, scaricabile gratuitamente dagli storie Android e Apple.

Bruno Brindisi

Come e quando ti venuta l’idea di SmartComix?
Posso essere molto preciso, il 22 agosto 2013, durante un viaggio in Cina. Ho tenuto un diario giornaliero di quel viaggio (di cui, tra l’altro, mi piacerebbe prima o poi fare un resoconto illustrato) e posso quindi dirlo con certezza. Al vecchio mercato di Ciqikou, a Chongqing, ho trovato su una bancarella dei vecchi libretti cinesi dell’epoca di Mao, di dimensioni ridotte, simili a piccoli libri illustrati: un’immagine e una parte di testo sotto, tipo didascalia. Fumetti, possiamo dire. Alcuni davvero belli. Ne ho comprati un po’ e durante lo spostamento aereo di quel pomeriggio, mentre volavo a Zhanghjiaje, mi è venuta l’idea degli SmartComiX. Una vignetta per pagina funzionava, anche se era scritto in cinese. Con uno stile moderno avrebbe funzionato ancora meglio. Era da un po’ che pensavo a un modo di sfruttare le potenzialità del digitale e soprattutto all’uso simbiotico che ormai si fa dello smartphone. Ci si fa di tutto, perché non leggerci anche i fumetti, medium poliedrico e duttile come pochi? Ma leggere fumetti su un telefono spostandosi sulla pagina canonica da 6 vignette l’ho sempre trovato macchinoso, ostico. Funziona meglio su tablet, ma sul telefono no. L’idea mi è apparsa improvvisamente chiara: bisognava creare fumetti GIA’ delle dimensioni 16:9 di uno schermo smartphone, non adattarli, dunque, ma realizzarli apposta, e una vignetta sarebbe stata da considerare una tavola. Semplice, col senno di poi! Ho trascritto febbrilmente l’idea sulle ginocchia durante tutto il volo, praticamente per come l’ho poi proposta agli autori che hanno collaborato al progetto, finita, con tutti i dettagli della e le ipotesi di realizzazione tecnica, le differenze con il fumetto canonico, i tempi di realizzazione, i costi di stampa. Tutto. Quando sono atterrato avevo scritto 8 pagine di progetto. Una volta tornato in Italia l’ho semplicemente messo “in bella”.

Lola Airaghi

Sei riuscito a riunire un collettivo di autori davvero straordinario. Quale criterio hai seguito per sceglierli e come sei riuscito a coinvolgere questo dream team nel tuo progetto.
Concordo: è un team straordinario, come credo non si sia mai visto prima in Italia. Mi sembra il minimo nominare tutti i meravigliosi artisti che hanno permesso a questo sogno di prendere vita: Lola Airaghi, Mario Alberti, Paola Barbato, Max Bertolini, Bruno Brindisi, Giampiero Casertano, Gianluca e Raul Cestaro, Adriana Coppe, Roberto De Angelis,  Francesco Dimitri, Alessio Fortunato, Luca Enoch, Pasquale Frisenda, Alessandro Poli, Luigi Siniscalchi, Marco Turini, Andrea Venturi e Claudio Villa. Senza la loro collaborazione il mio progetto sarebbe rimasto sulla carta. Come sono riuscito a metterli insieme, mi chiedi. Ho fatto un passettino per volta, semplicemente gliene ho parlato, a uno per volta, e tutti mi hanno detto di sì, con un entusiasmo straordinario che mi ha stupito molto. Forse sono riuscito a comunicargli il mio, di entusiasmo, o forse tutti loro hanno intravisto in questo progetto delle grandi potenzialità, in primo luogo espressive. La prima a cui ne ho parlato è stata Lola Airaghi, che se ne è subito innamorata, da lì tutti gli altri sono arrivati a valanga, in pochissimo tempo. E se ne sarebbero uniti molti altri, ma i tempi erano davvero stretti per questa tornata e per molto di loro impegni c’erano impegni precedenti che hanno reso la cosa impossibile.

La maggior parte degli autori coinvolti lavora anche per la Sergio Bonelli editore. E’ uno smarcarsi dalla “casa madre” o una scelta dettata dall’amicizia che vi lega?
Smarcarsi? Oddio, certo che no, non siamo un collettivo alla Image che va a formare un’altra casa editrice. Nessuno di noi ha la minima intenzione di farlo, visto che ci troviamo benissimo in Bonelli, in Panini e nelle altre case editrici per cui lavoriamo. Come supponi bene, ho chiesto a tanti amici, che stimavo umanamente e artisticamente, di sperimentare una nuova avventura artistica. La cosa si è poi allargata ben oltre le mie aspettative e le mie speranze.

Andrea Venturi

Come mai la scelta di un formato così particolare come quello tascabile?
E’ un formato trasportabile e comodo, volevo qualcosa da potersi mettere in tasca, di lettura agile, da farsi nei momenti d’attesa, in viaggio, ovunque ci si trovi. Andare in giro con un fumetto classico non sempre è comodo. Sono due cose diverse, intendiamoci, con un pubblico diverso, non vedo la cosa in concorrenza. Cerchiamo di rivolgerci a chi abitualmente non legge fumetti, per pigrizia, per mancanza di tempo o per scarso interesse. E’ il sogno di farli innamorare di questa meravigliosa arte, in un modo nuovo, con la speranza che questa passione poi si allarghi anche agli altri tipi di fumetto e che quindi vada a generare una spirale virtuosa. Si è purtroppo visto che è quasi impossibile trovare nuovi lettori (di solito le nuove uscite vanno a pescare sempre nel solito bacino di utenti), e a mio parere, per avere speranze di coinvolgere i più giovani bisogna modificare la struttura delle storie, innanzitutto la loro lunghezza, considerando i diversi tempi di attenzione che ci sono tra le nuove generazioni e le nostre. E’ una struttura quindi rivolta principalmente ai ragazzi, abituati alle dimensioni di uno smartphone. Allo stesso tempo le storie sono davvero disponibili su smartphone, in formato digitale. La versione cartacea la trovo altrettanto intrigante, perché sfogliare un albo di carta dà sempre altre sensazioni (non migliori, diverse) e perché, a differenza del digitale, si può collezionare.

A chi si rivolge SmartComix e quale spazio pensi possa ricoprire nel panorama fumettistico italiano?
Si rivolge a un pubblico del tutto eterogeneo, con la speranza di raggiungere anche le fasce più giovani che non leggono abitualmente fumetti. E’ ancora presto per prevedere il futuro degli SmartComiX, ma di sicuro, per quello che ho visto e che sta continuando a succedere anche in queste ore, hanno un’enorme potenzialità nel raccogliere la curiosità e la voglia di sperimentare in primis degli autori, e io sono sempre stato convinto che se un autore si diverte, la cosa non può non trasparire in ciò che realizza, e dunque raggiungere di conseguenza il lettore che ne sarà a sua volta emozionato. Gli SmartComiX non hanno censure o paletti di alcun tipo, narrativi o grafici che siano. Posso assicurarti che è un caso pressoché unico nell’attuale panorama italiano “seriale”.

Passiamo ora alla parte più tecnologica del prodotto. La app che state sviluppando su quali piattaforme sarà scaricabile (iOS, Android, Windows)? Ne esisterà anche una versione desktop per pc?
Ho seguito passo passo lo sviluppo dell’app SmartComiX, realizzata da Claudio Illuminati ed Ennio Masi per dispositivi mobili Android e Apple. L’app è già pronta e, come già detto, sarà scaricabile gratuitamente dal Play Store e dall’Apple Store nelle giornate di Lucca. Per la versione desktop ci stiamo lavorando, al momento l’attenzione è puntata sugli smartphone, per i quali ho espressamente concepito questo prodotto.

Ci sarà una differenza di prezzo tra la versione digitale e quella cartacea dei fumetti? Se si acquisterà la versione cartacea sarà data la possibilità di scaricare, magari tramite un codice, la versione digitale, come avviene per la maggior parte dei fumetti pubblicati, per esempio, negli USA?
Sì, ci sarà una differenza, gli albi digitali costeranno notevolmente di meno rispetto al cartaceo. Io sono un sognatore: e il mio sogno è quello di poter vendere un giorno gli SmartComiX cartacei a 1 euro. E per allargare il sogno ti dirò che mi piacerebbe venderli non solo in edicola, dove ahimè i giovanissimi non vanno quasi più, ma nei luoghi della vita di tutti i giorni, le stazioni, i bar, le tabaccherie, i supermercati, fuori dalle scuole, magari tramite dei distributori appositi di mini-fumetti come quelli delle bibite e degli snack. Non sarebbe bellissimo? Metti un euro, scegli la storia e questa ti casca tra le mani. Per ora è un bel sogno. Ma a parte ciò, e ritornando anche “solo” all’obbiettivo dell’euro di prezzo, diventerebbe necessario sviluppare una partnership. Gestita come autoproduzione, come è successo per questa prima tornata, diventerebbe proibitiva. Vendendo questi albi a 5 euro, come faremo a Lucca, abbiamo tenuto il prezzo più basso possibile per arrivare al pari con le spese vive (stampa e varie), escludendo quindi tutto il lavoro legato alla produzione delle storie, del lettering, della grafica, dell’impaginazione, dell’editing, etc, che non sarà coperto in alcun modo dai ricavi, anche se dovessimo vendere tutto: si parla quindi di mesi e mesi di lavoro completamente gratuito. Da parte mia è stato semplicemente un grosso investimento,  e credo anche da parte dei colleghi e amici che hanno voluto imbarcarsi con me. Per questo motivo non possiamo ancora permetterci di regalare le storie digitali con l’acquisto del cartaceo.

Raul e Gianluca Cestaro

I fumetti digitali saranno fruibili solo all’interno della app oppure inserirete la possibilità che l’utente possa fare il download del prodotto acquistato (in formato pdf o cbr) per il proprio archivio personale?
L’app è gratuita e solo attraverso quella sarà possibile acquistare i vari albi, o vederne le preview. Per leggere un albo è necessario scaricarlo sul proprio device, e a quel punto sarà naturalmente fruibile ogni volta che lo si desidera. Anche se poi il lettore dovesse cancellarlo per fare spazio nella memoria del suo telefono, potrà riscaricarlo gratuitamente dall’app tutte le volte che vorrà.

Una curiosità per chiudere. Come mai hai deciso di lanciare il progetto pubblicando su Facebook alcune foto degli autori da bambini: un vostro sogno d’infanzia che si realizza o per sottolineare la “tascabilità” e le piccole dimensioni delle tavole?
Lo abbiamo deciso tutti insieme, è stata un’idea che ci è venuta durante il continuo brainstorming che facciamo nel nostro gruppo chiuso di Facebook. Una pentola in ebollizione. Il mettere nostre foto da piccoli aveva un significato semplice, suggerire il piccolo formato degli SmartComiX. Poi posso aggiungertene altri, se vuoi, ad esempio il fatto che li abbiamo realizzati con una passione totale – la stessa che ha un bambino quando gioca – o che sono la realizzazione di un sogno, lo stesso che avevamo da bambini quando sognavamo, da grandi, di “fare i nostri fumetti”.

Grazie per avere risposto a tutte le nostre curiosità Fabio. Un augurio di buona fortuna per il progetto SmartComix e a risentirci presto.

Intervista rilasciata via mail a ottobre 2014.

Claudio Villa

GALLERIA IMMAGINI

(tutte le immagini presenti in questo articolo sono state fornite gentilmente in esclusiva dagli autori)

Luca Enoch
Luca Enoch
Luca Enoch

Luca Enoch
Raul e Gianluca Cestaro
Claudio Villa

Alessandro Poli
Alessandro Poli colorato da Max Bertolini
Pasquale Frisenda

Pasquale Frisenda
Lola Airaghi
Luigi Siniscalchi

Mario Alberti
Roberto De Angelis



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