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prolegomeni ad una scatologia prezzolata che vorrà presentarsi come lavoro – dissertazioni entropiche parte 2

Creato il 29 aprile 2010 da Nefarkafka666

La realtà della grande azienda che offre servizi e beni diretti ad altre aziende che offrono servizi e beni è la realizzazione della semantica del comunismo. In pratica stiamo parlando di una matrioska, solo che l’ultima bambola, quella più piccola, quella più graziosa in realtà è lo stronzo rinsecchito di un odioso chihuahua.

Il 98% di quelli che lavorano nella grande azienda lo fa perché non ha trovato nulla di meglio da fare. E quindi le macrocategorie sono due: dislessici mentali che si accorgono di essersi puliti il culo senza la carta soltanto quando è troppo tardi o menti affilate come cesoie che non hanno avuto il culo della giusta raccomandazione o le palle per andare in un altro continente. Alla fine entrambe queste tipologie di forme di vita basate sul carbonio rientrano in una sola compagine: quella dei falliti e dei reietti.

Se penso che io volevo vendere grassi idrogenati tramite meravigliose tecniche di comunicazione di massa apprese in stages e workshop tenuti da gente fighissima mi vien voglia di nascondermi in una fossa biologica per elefanti con la colite.

Altri giurano che sarebbero diventati i nuovi Del Piero se un giorno non gli fosse finita la leva del cambio della macchina in culo lacerando lo sfintere, la dignità ed i legamenti crociati.

Ma questi sono discorsi inutili e che alla fine non hanno senso. È un po’ come chiedersi: se un orso caga in un bosco e nessuno lo vede, la cacca c’è comunque? Il bello è tutti i reietti e i falliti di cui sopra sono chiamati per ruolo istituzionale a cercarla, a trovarla e metterci i piedi dentro.

Accettiamo la realtà. È meglio.

Ovviamente il prezzo del pane che ci guadagniamo lavorando nella grande azienda è molto alto. Più o meno lo stesso del rene di un bambino coreano comprato al mercato nero. Perché è complesso sforzarsi di essere proattivi quando chi ci invita ad esserlo non sa neanche di che cazzo sta parlando.

Ma in tutto questo un lato positivo c’è. Pensate all’industria farmaceutica. Se non ci fosse la grande azienda, prodotti quali antidepressivi, ansiolitici ed antiacido non avrebbero gli stessi indici di vendita. Siamo noi che contribuiamo allo sviluppo di questo settore: la ricerca, la produzione, la distribuzione… per non parlare di tutto l’indotto…

Se poi la grande azienda opera appunto in questo settore è la perfetta quadratura del cerchio. Vuoi mettere il legame affettivo che puoi instaurare con una pastiglia di Zoloft che tu ed il tuo macchinario avete infilato nel blister? Vuoi mettere la soddisfazione di prendere un Anafranil e dire “Questo lo riconosco: l’ho sagomato il 22 gennaio nel turno 14.00 – 22.00”?

E poi mettere su quella vecchia canzone che dice “Produci. Consuma. Crepa.”


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