Lei mi guarda dal muro -
le rispondo
con gli occhi della memoria
nell’incipit di una giga in blues
questa sera il lampione scioglie
gocce argento nel vetro -
nello specchio di pioggia
profili notturni vedo
sospesa come luna
la melodia del flauto
galleggia e si fa strada
su ciottoli di pianoforte
di là dal mare, sopra le siepi
oltre le foglie dei tassi, più su
impigliate nei pioppi a rovescio, più in alto
nei fori di nuvole in corsa
da galassie a spirale, meteore, venti stellari
scendono per venirmi incontro
radiazioni invisibili, quasi
le immagini dei vivi e dei morti -
promemoria sui muri e tra i fogli -
mi entrano dentro, spostano
le connessioni