Venerdì Cigolino e GF prenderanno l'aereo, insieme, per la prima vacanza padre-figlio della loro storia.
Cinque giorni senza Mamma.
Cinque giorni lontani, tra le coccole della nonna.
Ci stiamo organizzando, che più che una partenza di due persone, sembra quella di un'intera scolaresca o di un gruppo ben più folto di gitanti.
Il tema è: come far stare tutto in un solo bagaglio a mano; passeggino sì/no; e se vuole la mamma?
Sui primi due punti ci possiamo lavorare velocemente, l'ultimo resta quello spinoso.
Non ne abbiamo idea, se avrà o meno attacchi di mammite.
Non ci siamo mai separati Cigolino e io, per più di due giorni.
Personalmente sono fiduciosa, visto che papà è l'idolo indiscusso.
Però ci penso, perchè il solo immaginarlo in attacco di nostalgia e io molto lontana mi spezza il cuore attempato, mi viene proprio tristezza.
Poi ci sarà la mia malinconia da gestire, che lo so che io faccio la splendida, ma che dopo c'ho i miei momenti sentimentaloni.
Così sto organizzando anche i miei cinque giorni da sola.
Li sto riempiendo di libri, di faccende domestiche (non so, a me pulire la cucina o le fughe delle piastrelle rilassa tanto) e lunghe camminate tra i negozi del centro o le foglie gialle dei parchi vicino a casa.
Scriverò anche, che ho storie in punta di tastiera e nessun tempo per imprimerle da qualche parte. Vedi mai che i capolavori possano nascere in pochi giorni.
Sto pensando anche a cose futili e antiche nelle memoria, tipo aperitivo con le amiche.
Sarà irreale il silenzio.
Sarà surreale avere tante ore tutte per me, soprattutto nel fine settimana.
Sarà strano veder partire loro, che di solito sono io quella del treno e ci vediamo dopodomani, delle telefonate da lontano, della ninna-nanna canticchiata dal ristorante.
Nel nostro equilibrio cosmico io parto e loro restano. Fin qui.
La partenza, loro, quindi, da il via a possibilità e a potenziali equilibri diversi.
E' un esperimento che ha una sua importanza, emozionale e di evoluzione.
Sto dando troppa importanza al fatto, dite? Eh, mi capita quando sono agitata, di un'agitazione che non conosco.
Allora parlo, sorrido in continuazione e dentro penso che non ho idea di come andrà.
Ecco :)