Seppur ben lontani dal 2143, anno in cui il mondo fantastico di Star Trek vede la nascita della primissima astronave USS Enterprise (Enterprise XCV-330), un ingegnere americano ha proposto la costruzione della prima generazione di astronavi esplorative.
"Abbiamo i mezzi tecnologici per costruire la prima generazione dell'astronave nota come USS Enterprise, per cui non vedo il motivo per non farlo" sostiene "BTE" Dan, il curatore del sito Build The Enterprise e primo sostenitore dell'idea.
La prima generazione di Enterprise, secondo Dan, sarà fornita di motori ionici e un generatore di gravità artificiale montato sull'ormai celebre disco del ponte di comando. Con le attuali tecnologie a nostra disposizione, l'astronave potrebbe raggiungere Marte in 90 giorni, e lanciarsi verso l'esplorazione di altri corpi del Sistema Solare con una lunga ma costante accelerazione.
Sebbene alcuni elementi della nave originale siano stati modificati o spostati per far fronte alle tecnologie attualmente disponibili, la configurazione del vascello è del tutto simile a quella dell'Enterprise della finzione, con due motori posteriori allungati e un disco frontale.
Secondo i progetti di Dan, la USS Enterprise "Gen1" sarà lunga un totale di 960 metri, circa il doppio dell'edificio Taipei 101, uno dei più alti del pianeta. Il disco centrale, invece, avrà un diametro di 536 metri e fornirà alloggio all'equipaggio, ai sistemi di supporto e alla strumentazione scientifica.
Il sito BTE ha lanciato il progetto Enterprise cercando di coprire ogni aspetto dell'astronave: design, specifiche tecniche di motori e plancia di comando, schema dei finanziamenti e tempi previsti per la fine dei lavori.
"Il risultato è che la configurazione dell'astronave è decisamente funzionale" spiega Dan. La Gen1 Enterprise sarà allo stesso tempo astronave esplorativa, stazione spaziale, e porto interplanetario, ospitando almeno un migliaio di persone tra equipaggio e visitatori.
Ovviamente l'Enterprise non viaggerà a velocità warp, ma sarà spinta da un motore ionico alimentato da un reattore nucleare da 1,5 GW. Il reattore provvederà anche a rifornire di energia elettrica l'intera astronave, e ad alimentare la rotazione del disco centrale per creare circa 1G di gravità artificiale.
Il primo compito della Enterprise sarà quello di costituire un porto spaziale da cui lanciare le navi di vecchia concezione in direzione della Luna, di Marte o di qualunque altro pianeta/luna del Sistema Solare, Europa compresa.
Ma la sua capacità di movimento, più unica che rara nel presente panorama di navette spaziali, fornirà interessantissime opzioni di esplorazione: ad esempio, si potrà viaggiare verso Marte per mettere finalmente piede sul Pianeta Rosso, e studiarlo con molta più efficacia di quanto sia stato fatto fino ad ora tramite rover o sonde orbitanti.
Il progetto prevede anche l'installazione di potenti laser, che non avranno impieghi bellici, ma scientifici: serviranno infatti a perforare la superficie di mondi ghiacciati, consentendo a sonde robotiche o all'essere umano di esplorare alcuni dei corpi celesti più affascinanti e misteriosi del nostro vicinato planetario.
Se il progetto vi sembra inverosimile, dal punto di vista tecnico non sembra rappresentare una sfida così impossibile da vincere: abbiamo motori ionici ormai ampiamente collaudati, e lo stesso discorso è parzialmente valido anche per la gravità artificiale; si tratta soltanto di realizzare ogni cosa su scala molto più vasta. L'ostacolo reale, invece, è rappresentato dal budget: per costruire la prima generazione di Enterprise in soli 20 anni saranno necessari decine di miliardi di dollari, che in tempi di vacche magre non si trovano di certo dietro l'angolo.
Secondo BTE Dan, sarà possibile ottenere una simile disponibilità economica se si applicassero tagli a settori come difesa, sanità e servizi umani, aumentando contemporaneamente il carico fiscale sui cittadini. "Questi cambiamenti nella spesa e nelle tasse non affonderanno la repubblica" sostiene Dan. "Di fatto, saranno solo leggermente avvertiti dai contribuenti. E' incredibile che un programma fantastico come la realizzazione di una flotta di USS Enterprise possa avere un impatto così limitato. Il solo ostacolo nella sua realizzazione sono le limitazioni che imponiamo alla nostra immaginazione collettiva".
Nelle intenzioni di Dan ci sarebbe la costruzione di una vera e propria flotta di astronavi, ad un ritmo di una ogni 33 anni. "Ogni astronave sarà più avanzata della precedente. Le navi più vecchie potranno essere continuamente migliorate nel corso di diverse generazioni fino al loro eventuale pensionamento finale".
Engineer thinks we could build a real starship enterprise in 20 years