E’ stata presentata al presidente della Camera Gianfranco Fini una petizione corredata da circa 6mila firme per chiedere di rivedere la legge 149 del 2001 su affidi e adozioni: l’iniziativa, promossa dall’associazione ‘La gabbianella e altri animali’, è rivolta ai parlamentari.
Sono state raccolte 5.875 firme di cui 3.967 online sul sito dell’associazione e 1.908 su carta.
La petizione richiede che la famiglia affidataria possa essere considerata come prima risorsa e soluzione per il minore, nell’ipotesi di adozione, nel caso in cui il bambino o l’adolescente abbia trovato un contesto idoneo e accogliente tale da poter essere considerato come definitivo per la sua crescita e per il suo sviluppo emotivo e affettivo.
“In linea di massima possiamo concordare con lo spirito dell’iniziativa in quanto è sorta nell’interesse del minore – ha detto Graziella Teti, responsabile per le adozioni internazionali di CIAI – : tuttavia questa possibilità non deve diventare un modo per bypassare la normativa che regolamenta l’adozione. Spesso capita che venga scelta la strada dell’affido, una misura temporanea di protezione del minore, per non fare scelte più radicali e “coraggiose”, quali appunto l’adozione: in quest’ottica l’affido è un istituto da ripensare perché il minore in affido non deve diventare un ‘figlio in prova’. Nel caso di una revisione della legge, anche la scelta della famiglia affidataria andrà valutata alla luce della possibilità che in futuro possa diventare famiglia adottiva”.
In Italia ad oggi, secondo dati diffusi nel corso di un recente convegno da “La gabbianella e altri animali”, sarebbero 32.400 i bambini che vivono fuori famiglia di cui 16.800 in affido familiare mentre 15.600 in strutture residenziali.
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