Ci sono tante proposte che forse non si attueranno mai in Italia.
Per prima la proposta di riduzione del numero dei parlamentari, di cui si “parla” da mesi e che forse mai si farà. Poi il ridimensionamento dei cosiddetti privilegi dei parlamentari, tema discusso dall’opinione pubblica, tema di dibattito politico, tema di cui parlano giornali, televisioni, il web, ma che in realtà rimane una proposta “irrealizzabile” per l’opposizione dei parlamentari stessi.
La lotta alla “casta” politica, “viva” sul web come in altri media, ancora non ha portato risultati e sarà un tema in grande evidenza nella prossima consultazione elettorale, tema di fondamentale importanza per chi punta alla vittoria.
La tassa sulle transazioni finanziarie come altre norme atte a limitare lo strapotere della finanza sono ancora proposte “campate in aria” alquanto irrealizzabili come anche la proposta di tassare i redditi più alti con una vera e propria tassa patrimoniale.
La politica in Italia continua a non ascoltare i cittadini e le loro proposte di cambiamento: una politica “inerte”, “immobile”, una politica che pensa solo a se stessa, come scrivono alcuni giornali o dicono alcuni politologi. Una politica “rinchiusa nei palazzi del potere”, “sorda” alle proposte dei cittadini, una politica ormai “svuotata” del suo ruolo di democrazia rappresentativa, una politica “muta” il cui solo interesse è “mantenere la poltrona”. Una politica in crisi come altri settori della società italiana: una politica che non sa rinnovarsi e rigenerarsi.
Intanto i “capipopolo” si fanno avanti “aizzando le folle”, “impressionando” con i loro discorsi, “suggestionando” con i loro slogan.
Un panorama politico quello attuale che molto probabilmente porterà ad una situazione o di instabilità politica o ad una situazione molto simile a quella attuale con una “grande intesa” emergenziale.