Gli Enologi italiani confermano l'allarme prosecco lanciato qualche giorno fa a livello globale. Pubblicati i dati che stimano l'esaurimento della produzione del 2014 già a metà del 2015. A causa della siccità e del caldo prolungato, responsabili di una vendemmia che ha fatto segnare un deciso calo della produzione in tutta Italia, ci sarà non solo un rialzo sensibile dei prezzi, ma anche problemi di approvvigionamento nei supermercati ed in tutte le attività che utilizzano grosse quantità di Prosecco nostrano. Un problema che riguarda tutte le Regioni D'Italia ed il mercato globale. La notizia è stata riferita in questi giorni con ampio spazio dalla stampa inglese dove in particolare la rivista specializzata The Drinks Business ha avvertito che un raccolta "molto povera" di uve prosecco in Italia potrebbe portare all'esaurimento delle scorte per mancanza di prodotto. Parlando ad un evento dedicato ai vini organizzato a Londra, Roberto Cremonese, l'export manager del Prosecco della cantina Bisol, nell'intervista al giornale ha dichiarato: "Scopriremo quanto è grande il problema nel mese di agosto, quando i broker rilasciano i loro stock. Al momento non sappiamo quanta prosecco è a disposizione.Poiché si prospetta una grande domanda di prosecco, i negozianti lo starebbero mettendo sul mercato lentamente e la stanno prendendo come un'opportunità per alzare i prezzi fino, in alcuni casi, del 50%.
Una speculazione che se corrispondente al vero, per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", dovrebbe essere verificata dalle autorità a partire dall'Antitrust italiano anche perchè la notizia della crisi del raccolto ha fatto il giro dell'Europa, in particolare della Gran Bretagna, ma non è assurta al livello che merita proprio nel paese di produzione.E' vero, infatti, che risulterebbe che parti enormi del raccolto 2014 non sarebbero andate a buon fine a causa del maltempo nelle pianure italiane dove si coltivano le vigne, ma il controllo dei prezzi, o addirittura le speculazioni, ledono i diritti dei consumatori e perciò devono essere immediatamente bloccate.Il prosecco un vero e proprio prodotto del "made in Italy", ha sostituito lo champagne come vino spumante più amato del mondo nel 2013, vendendo circa 307 milioni di bottiglie rispetto al suo "equivalente" francese fermatosi a 304 milioni, secondo i dati degli analisti.Lo scorso anno, le esportazioni di prosecco verso il solo Regno Unito sono salite del 40,2%, tanto che gli analisti hanno sostenuto che tale tendenza riflette un gusto per il "lusso accessibile".
Lecce, 22 maggio 2015