Su una panchina
nei pressi di una fontanella tre ragazzini intorno ai dieci/dodici anni parlano animosamente fra di loro mentre si dispongono a ferro di cavallo. “Ho, guardate, questo è il terzo”, dice quello posto al centro estraendo dalle tasche un cellulare e poi aggiunge: con gli altri due ci ho fatto quaranta euro; di questo, però ne voglio 25! Che taglio! Esclamano i suoi compagni, ma come hai fatto? “Roba da artisti” risponde il possessore.
Dopo qualche minuto di esplorazione e maneggiamento dell’oggetto, mentre sopraggiungono due signori a passo spedito che passano proprio davanti alla fontanella, il possessore del cellulare lo ripone velocemente nei calzettoni e inizia a palleggiare con una piccola sfera di gomma tolta dalle mani del suo compagno; seguendo con lo sguardo i due signori che si allontanano e poi riprendono la conversazione.
Ma se tua madre te lo trova? Dice uno dei due, no, non lo trova! Tanto anche se lo trova! L’altra volta uno l’ha visto e io le ho detto che me l’aveva regalato il fratello di Luca che se l’era fatto nuovo e sai che mi ha risposto? Che sono misterioso peggio di mio padre.
Ah, a proposito lo sapete che mio padre adesso s’è comprato una Mercedes che è fine del mondo! Quella col tetto che si scopre. Appena prendo la patente anch’io, mi compro subito una macchina sportiva potente che deve fare girare tutti! "Ma quelle costano una barca di soldi"! Replica uno di loro e il primo: sì ma i soldi non sono un problema, basta trovare la strada giusta per averli, ce ne sono tante!
Avete visto come fanno quelli del governo? A quelli non gliene importa nulla di fare le cose per la gente, quelli pensano solo ad arricchirsi e farsi i fatti loro; stanno sempre a litigare, ma non per i problemi del paese, litigano perché ognuno vuole un posto migliore che lo fa comandare e arricchire di più. Io troverò la strada giusta per diventare ricco e comprarmi tutto quello che mi pare, vedrai!
In’osservati abbiamo potuto ascoltare la conversazione di cui sopra che ha lasciato in noi un’amarezza profonda. Quanti sono i ragazzini del vivaio “forza lavoro” di un futuro imminente che potrebbero pensare, sentire e parlare allo stesso modo? Su quali modelli si stanno formando? La società non è composta solo da professionisti figli d’arte destinati al vertice del mondo del lavoro! Essa è composta prevalentemente dalle masse, ma se le masse si sentono prese in giro, dimenticate e abbandonate a se stesse è forse il caso di tenere presente che il gioco può diventare pericoloso.
Dott.ssa Elisabetta Vellone