E nei cosiddetti “paesi emergenti” le cose come vanno? Saranno immuni da questi rallentamenti economici? LaCina per esempio, nel terzo trimestre 2011, ha registrato un tasso di crescita più basso degli ultimi due anni facendo segnare il terzo ribasso consecutivo rilevato negli ultimi tempi. Uno pensa che tutto questo rientri nella normalità, vista la crisi di sistema in atto nei paesi "avanzati". Gli esperti però, piuttosto che parlare di rallentamento, sostengono che siamo in una fase di stabilizzazione anche perché il dato sulla crescita, seppur decrescente, è comunque positivo al contrario dei dati che arrivano dal "vecchio continente". L’Europa da tempo è impegnata nella gestione di debiti in aumento, con diatribe persistenti tra le banche ed alcuni Stati sovrani, l’America invece (come detto sopra) mostra sempre più crescenti difficoltà e il Giappone ha una domanda praticamente nulla. In uno scenario di crisi economica come questo è pura utopia attendersi livelli di crescita elevata.Inoltre se è vero che i mercati finanziari anticipano gli eventi dell'economia reale andiamo in una direzione che non lascia presagire nulla di positivo per il prossimo futuro.
Ma proviamo a vedere qualche previsione sull'evolversi delle economie mondiali entro il 2015.
Infatti, secondo le attuali previsioni, entro il 2015 l'India supererà il Giappone, preparandosi ad essere la terza economia più importante del mondo, mentre anche il Messico è entrato nella Top Ten, mandando l'Italia fuori da quel club esclusivo.
Per capire ed avere una visione più globale, questa mappa dal CIA World Factbook aiuterà ad illustrare le differenze tra le cifre mondiali riferite al calcolo del PIL in PPP o su base nominale.