“Il denominatore comune di tutte le foto è sempre il tempo, il tempo che scivola via tra le dita, fra gli occhi, il tempo delle cose, della gente, il tempo delle luci e delle emozioni, un tempo che non sarà mai più lo stesso”.
Jeanloup Sieff
Ballet Paris Opera, 1960
Nude with a dressing table
E’ stato un grande maestro della fotografia. Anche se la sua notorietà arriva dalle fotografie fashion, lasciando immagini memorabili passando dalla moda alla pubblicità, dalla fotografia di reportage a quella di paesaggio e ritrattistica.
Nasce a Parigi da genitori di origine polacca il 30 Novembre del 1933, si avvicina alla fotografia all’età di quattordici anni, quando per il suo compleanno riceve una macchina fotografica di plastica Photax. Dopo aver frequentato nel’53 la Scuola di Fotografia Vaugirard a Parigi, si trasferisce alla Scuola Vevey in Svizzera. Qui inizia la professione di fotografo come reporter, ottenendo i primi riconoscimenti per un servizio sugli scioperi nelle miniere del Borinage Belga.
Nel’58 entra a far parte dell’Agenzia Magnum. Nel’60 si stabilisce a New York, dove lavora per le più importanti riviste di moda: Esquire, Glamour, Vogue, Harper and Bazaar. Tra i numerosi premi ottenuti: il Prix Niepce, Chevalier des Arts et Lettres di Parigi nel 1981 e il Grand Prix National de la Photographie nel’92.
E’ stato un importante riferimento per moltissimi fotografi. Maestro dallo stile unico.Immagini che si caratterizzano per un uso spinto dell’obiettivo grandangolare che conferisce un’impronta inconfondibile dalle sfumature ironiche e sensuali.
Le sue fotografie prendono vita grazie all’incontro tra luci e ombre, bianchi e neri dai contrasti forti che rivelano una cura particolare in fase di stampa e l’utilizzo delle tecniche di tecniche particolari. Serrando i bordi dell’immagine al fine di restringerne l’intimità dello sguardo, il fotografo francese è riuscito a sottolineare essenze e particolari.
Astenutosi dal teorizzare il proprio lavoro, rifiutandosi di inserirlo in un discorso critico sull’arte e distanziandosi in questo modo da molti fotografi della sua generazione, Jeanloup Sieff ha accompagnato i suoi libri con testi ricchi di citazioni brillanti, titoli evocativi e originali. Sieff è stato capace di catturare l’energia e l’essenza dei corpi non solo statici, ma anche in movimento.
Scoperto il ballo nel’53, quando aveva iniziato a fotografare dei ballerini negli anni della Scuola di Fotografia di Vevey, per lungo tempo rimane affascinato dai muscoli in tensione, dall’odore di sudore e il suono delle scarpe da ballo sul pavimento.
Le immagini di nudo femminile, spesso contraddistinte dall’uso distorsivo delle lenti, rappresentano un’esaltazione della bellezza. Un omaggio, illuminato dalla luce dell’arte, alle forme, alla perfezione e alla sensibilità lirica.