prossimamente, Il bambino di Budrio, di Angela Nanetti.

Creato il 12 marzo 2014 da Atlantidelibri

prossimamente, da Angela Nanetti, un romanzo storico finalista al premio Nazionale di lettura Neri Pozza, che premia un inedito italiano scelto dal comitato di lettura composto dagli agenti letterari Luigi Bernabò e Marco Vigevani, dagli scrittori e giornalisti Francesco Durante e Stefano Malatesta, dallo scrittore e critico letterario Silvio Perrella, dalla scrittrice Sandra Petrignani, dal direttore editoriale Giuseppe Russo  (per la cronaca, il premio 2013 è stato vinto da La ricchezza di Marco Montemarano, ora edito da Neri Pozza).

Il bambino di Budrio, questo il titolo, è la ricostruzione  romanzata di un evento storico realmente accaduto; già lo immaginiamo molto coinvolgente, vista la bravura dimostrata dall’autrice nel campo della letteratura per ragazzi: vi troveremo l’Inquisizione, il fascino del Seicento, con le sue paure e ossessioni, l’ignoranza e la peste.

Angela Nanetti è nata a Budrio, in provincia di Bologna, e nella città delle due torri ha frequentato le scuole superiori e l’università, laureandosi in storia medievale.

Negli anni Ottanta ha esordito come scrittrice per ragazzi con “Le memorie di Adalberto”, un breve romanzo di formazione fortemente innovativo nella scrittura e nei contenuti, col quale ha iniziato quella collaborazione con l’editore di Trieste El-Einaudi Ragazzi -Emme Edizioni che dura ancora oggi, e che l’ha portata ad essere candidata all’Hans Christian Andersen Award nel 2004 e nel 2006

“L’idea nacque nel 2005, quando una cara amica mi fece notare una una raccolta di stampe presente in pinacoteca. Da subito rimasi affascinata dalla storia di un bambino di Budrio, un povero garzaiolo vissuto nel Seicento, dotato di straordinarie capacità intellettive. Padre Mezzetti, predicatore del convento di paese, ne scoprì il talento e lo portò a Roma per esibirne le capacità. In poco tempo il bambino, capace di dissertare in latino e greco, divenne un fenomeno per il pubblico del tempo; ma, altrettanto in fretta, i due dovettero ritornare in paese, viste le accuse dell’inquisizione di vicinanza al demonio. Una volta tornato a casa il bambino non fu più in grado di esprimere le proprie capacità e padre Mezzetti morì in un tragico incidente.”

(tratto dauna intervista ad Angela Nanetti _ http://www.budrionext.it/?p=9320       )



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