Prossimamente in libreria #5

Creato il 18 ottobre 2012 da Frencina
Eccoci di nuovo qui con la nostra rubrica "Prossimamente in libreria" che vi presenta le novità di prossima uscita.
Unite da un profondo affetto e dalle vicende di un'esistenza travagliata, le sorelle May e Pearl Chin, dopo una giovinezza felice a Shanghai, la "Parigi d'Oriente", vivono nella Los Angeles degli anni Cinquanta costrette dal padre a un matrimonio d'interesse con i fratelli Louie. Nella Chinatown della città, le due famiglie hanno allevato Joy, ora diciannovenne, che scopre per caso con dolore di non essere figlia di Pearl e Sam, come ha sempre creduto, bensì di May e del suo grande amore di gioventù, il pittore cinese Z.G. Sconvolta, la ragazza decide di recarsi nel Paese al quale sente di appartenere, per conoscere il suo vero padre. Ma la Cina che l'attende è la Cina maoista del Grande Balzo in avanti, un Paese in cui gli individui non contano nulla, piegati dal potere e dalle sue richieste spietate. Lo stesso padre di Joy è osteggiato dal nuovo regime in quanto artista e sta per partire per la campagna dove dovrà "imparare dalla vita reale" e fare autocritica. Nel suo entusiasmo cieco per il Paese che sente come suo, Joy decide di seguirlo e in un villaggio sperduto si innamora di Tao Feng, un contadino. Nel frattempo a Los Angeles, la "madre" di Joy, Pearl, decide di recarsi a sua volta in Cina per riportare a casa "sua" figlia... 
Io e i libri ambientati nell'estremo Oriente abbiamo un rapporto un po' conflittuale: ne sono irrimediabilmente attratta, ma spesso mi becco delle fregature pazzesche. In ogni caso questo libro, che uscirà domani giovedì 18 ottobre, mi incuriosisce e ve lo segnalo con piacere.


Gyula Fátray, ingegnere, sta cercando di riciclarsi come operaio nell'Ungheria devastata dalla Seconda guerra mondiale, è iscritto, come tutti, al Partito comunista e, come tanti, è un idealista. Nell'ottobre del '56, proprio pochi giorni prima che inizino i disordini, viene ricoverato in ospedale per una piccola operazione, e ne esce solo quando già i carri armati sovietici hanno invaso il Paese. Ma questo non basterà a salvarlo dall'assurda macchina della repressione, che travolge tutto, anche gli innocenti. Nemmeno sua moglie, artista e convinta comunista, è in grado di aiutarlo, perché troppo impegnata a organizzare una mostra delle sue opere, la sua Collezione di primavera.
Il titolo e la copertina sono splendidi e la casa editrice che lo pubblica è una delle mie preferite. In più la trama promette un bel romanzo che tratta di una parte di storia, quella Ungherese, che non conosco assolutamente.
Uscirà il 25 di ottobre.
Bernard Fairclough, baronetto di recente nomina e ricco industriale, è sicuro che la morte di suo nipote Ian, ritrovato affogato nel lago, non sia stata accidentale. Muove perciò le sue pedine perché Scotland Yard apra un'indagine non ufficiale che viene affidata a Thomas Lynley. Giunto nella pittoresca contea di Cumbria, nel Nord­Ovest dell'Inghilterra, Lynley si muove con discrezione in un ambiente all'apparenza elegante e raffinato, ma che cela in realtà orribili segreti, spaventose bugie e atroci perversioni...
I gialli e i thriller sono un genere che mi piace, ma che tendo a leggere meno di altri generi perché poi mi stufa.
Questa trama però mi ispira e adesso è un po' che non leggo libri così.
Anche questo sarà disponibile in libreria a partire dal 25 di ottobre.
Nessuno sa cosa sia il lieto fine più della romanziera Darrell Kincaid. Ne ha scritti ben otto per i suoi appassionati lettori. Ma, ora, col libro numero nove, si è incagliata: nel momento di scoprire il definitivo colpo di scena ha avuto una rivelazione: non è la fine quella che conta, ma quello che viene dopo. Con la morte di Tom Darrell non ha perso solo il marito, ma anche il suo "e vissero per sempre felici e contenti". La vita che si aspettava è svanita in un attimo. Darrell si trova di fronte a una scelta: continuare a stare in Nuova Zelanda e vivere una vita "a metà", oppure trasferirsi altrove e ricominciare tutto daccapo. Opta per Londra, la metropoli meno romantica al mondo (così non può rimanere delusa), e parte alla ricerca della seconda chance che la vita le deve.
Questo libro può essere un'immensa fregatura o una bella scoperta. Inutile dire che la copertina è meravigliosa e la trama fa presagire, almeno a me, una storia che, se raccontata nel modo giusto, sarà una piacevola lettura, mentre in caso contrario...
Lo scopriremo dal 31 ottobre.
Patrick ha sposato Ella in seconde nozze, dopo la morte della prima moglie Cecilia, che l'ha lasciato con tre bambine da crescere. Il matrimonio è felice, nonostante l'opposizione di Rebecca, la figlia maggiore di Patrick, che non ha mai saputo perdonargli le continue infedeltà a sua madre e che considera Ella solo un'arrivista interessata. Nemmeno la nascita di Daniel, figlio di Patrick ed Ella, smuove Rebecca dalle sue convinzioni. Sarà solo quando il fratellastro, a quattordici anni appena, si toglierà inspiegabilmente la vita, che la famiglia ritroverà l'unità, di fronte alla tragedia.
Ho letto solo un libro di questa scrittrice e non è stato proprio amore a prima vista, ma forse è ora di darle un'altra chance.
Il libro uscirà l'8 novembre.
Oggi vede suo padre per la prima volta. Sono diciotto anni che aspetta questo momento. Una settimana fa l'ha visto in televisione, l'ha cercato e ora eccola lì, che sposta il peso da un piede all'altro nella portineria di uno studio televisivo. Lui ha qualcosa da finire, le chiede soltanto un attimo; diciotto anni e un attimo.
"Hai fatto bene a cercarmi tu, perché io non l'avrei mai fatto" le dice poi. Non ci sono abbracci. Gelido freddo invernale, dentro e fuori di lì. Ha un bel salire e scendere da autobus e tram, Lidia, per andarlo a trovare. Passano i mesi e non c'è disgelo.
Ma il destino è disegnato nel cielo, ha un cappello bianco da cowboy, è da anni che la cerca dappertutto e ancora non l'ha trovata.
Aspettami, non ti muovere, gli dice Lidia, ti troverò io.
Va a cercarlo lontano, su una montagna a duemila metri, dove il lavoro principale è sorridere, e non fermarsi mai.
E proprio lì, di colpo, una pioggia di sms cambia tutto.
Per tanto tempo la vita non ha fatto che dirle no no no, dopo dopo dopo, e ora finalmente le dice sì sì sì, ora! ora! ora!
Suo padre le scrive sono cambiato, prima non ero pronto e adesso sì.
Adesso vuole stare con lei, vuole stare con lei.
Ha trovato il grande amore ed è pronto a cominciare una nuova fase della vita.
Ecco come si stanno mettendo le cose. Davvero molto bene. Benissimo, si potrebbe dire. Talmente bene che Lidia ogni due minuti si chiede: ma sarà vero? Non ci sarà qualcosa che non va?

Il mio regalo sei tu è la storia di un amore negato: l'avventura di una piccola donna coraggiosa nelle spire di un padre serpente.
Mi piace molto questa casa editrice sia per i libri che decide di pubblicare sia per le copertine che sceglie. Questa, in particolare, è una storia toccante che non vedo l'ora di leggere.
Dal 25 ottobre sarà disponibile in libreria.
Primo capitolo di una trilogia che comprende anche La sottile linea rossa, l’opera d’esordio di James Jones segue le vicende di un gruppo di soldati stanziati nelle isole Hawaii, pochi mesi prima del terribile attacco aereo sferrato dalle truppe giapponesi sulla laguna di Pearl Harbor. È la storia del sergente Milt Warden, trombettista ed ex pugile, coinvolto in una relazione clandestina con Karen, la moglie del suo capitano. La vita di centinaia di giovani americani, ritrovatisi senza prospettiva e senza un posto dove andare dopo la crisi del ’29, quegli stessi giovani a cui l’esercito degli Stati Uniti aveva regalato il miraggio di un paradiso crudele e artificiale, viene descritta nei minimi dettagli e nei suoi più intimi risvolti, senza trascurare le tutt’altro che infrequenti pratiche omosessuali in uso tra i soldati. La censura operata da Scribner, il primo editore di James Jones, ha privato i milioni di lettori che negli anni si sono accostati al suo romanzo di una sostanziale parte di verità. Oggi è possibile tornare a leggere il libro vincitore del National Book Award, da cui fu tratta anche una pluripremiata pellicola con Burt Lancaster e Montgomery Clift, nella versione che il suo autore cercò di proteggere a tutti i costi.
Questo libro mi ricorda un po' il film "Pearl Harbor" che mi è piaciuto davvero tanto, ma, ad essere onesti, non sono così sicura di riuscire a leggere questo romanzo dall'inizio alla fine. Però mai dire mai, quindi lo segnalo e, se lo leggerete, fatemi sapere.
Il libro uscirà a novembre in versione integrale non censurata, come invece successe nel 1951: furono eliminate tutte le scene di sesso omosessuale e tutte le parti in cui si faceva ricorso ad un lessico scurrile e crudo.
Buone letture a tutti!

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