My land – Luce
Collana: Lain
pp. 400 ca. euro 18,50
In libreria: 7 ottobre 2011
Luce è il terzo e conclusivo capitolo dell’avvincente saga My Land che in Italia ha venduto con i primi due espisodi, Buio e Ombra, oltre 50.000. L’autrice ha creato una saga urban fantasy che unisce le atmosfere noir e metropolitane a quelle fantasy e neoromantiche che hanno entusiasmato milioni di lettori di Stephenie Meyer, creando un tipico crossover che non mancherà di appassionare anche gli adulti. La trilogia My land rappresenta un’assoluta novità nel nostro panorama editoriale. Per la prima volta un’autrice italiana si cimenta con un genere di solito anglosassone, riscuotendo l’interesse internazionale: l’opera sta suscitando molta attenzione da parte degli editori stranieri, e i diritti di traduzione di Buio sono stati già venduti in Germania, Spagna e Brasile.
Dopo che, nel finale di Ombra, Morgan è stato inghiottito dal fiume insieme al Mai Nato con cui stava lottando, ritroviamo Alma, la protagonista della saga, in una stanza d’ospedale. Quando si risveglia, non ha memoria di nulla e di nessuno. Solo una volta a casa, Alma viene riportata al suo presente. Ricorda, per prima cosa, la caduta di Morgan nel fiume. Il professore le dà notizie che lei non vuole sentire: l’anima di Morgan è tornata a My Land, là dove il Leviatano ha più potere su di lui. My Land è un luogo surreale e onirico, una dimensione fatta di acqua in continuo movimento che crea e disfa immagini di volti e corpi a lei. Ogni anima è torturata con la materializzazione delle sue peggiori paure. Alla fine trova Morgan, indebolito ma deciso a proseguire la lotta. Alma e Morgan parlano anche del loro rapporto: il ragazzo le spiega che loro due non sono destinati a stare insieme. Alma piange, non vuole accettare la realtà, ed ecco che d’improvviso My Land scompare dalla sua vista e lei si ritrova nella vasca da cui aveva avuto inizio il suo viaggio. Un’altra amara sorpresa, però, la attende. Quando corre incontro alle sue amiche, si rende conto che queste non la riconoscono più. Solo Adam si ricorda di lei, l’abbraccia e, a bordo della sua motocicletta, la riporta a casa. E lì, con Adam, il ragazzo umano che soffrendo ha saputo volgersi al Bene, e non con Morgan, prigioniero della sua natura eterea e ultraterrena, che Alma scopre cosa sia l’amore, quello vero, fisico e spirituale. Ora sa cosa significhi essere “umana”, ma deve affrontare ancora un grande dolore: quando torna dalla sua famiglia, pare essere stata cancellata anche dalla memoria di sua madre e di suo fratello. È il prezzo da pagare per la sua definitiva incarnazione nella dimensione umana: lo sapeva, ma è ugualmente straziante… Dopo la separazione dai suoi familiari, è arrivato per Alma il momento del suo ultimo viaggio a My Land: la prova definitiva prima di diventare del tutto umana.
Finalmente nel mondo d’acqua incontra suo padre, il Leviatano. Nel corso di questa resa dei conti, Lui la minaccia di toglierle tutto ciò che le ha dato. Ma Alma è decisa. Il Leviatano si allontana, momentaneamente sconfitto, e anche per lei è giunto il momento di andare. Passano due anni, Alma e Adam vivono insieme in un appartamento. La “vita normale” sorride finalmente ad Alma, che ne assapora per la prima volta le gioie e le piccole difficoltà, la pace e la serenità… Ma del tutto normale, la vita di Alma non potrà mai essere. L’epilogo “chiude” la saga con il completamento dell’evoluzione del personaggio di Alma, ormai matura, consapevole, umana e innamorata della vita umana (qui simboleggiata da Adam). Ma è anche un epilogo affidato a una scena finale che mostra come, in fondo, l’evoluzione non possa mai dirsi finita, e che la battaglia tra il Bene e il Male è destinata a essere eterna. Alma ha lottato, completato la sua evoluzione: ha scoperto dentro di sé un’umanità, delle emozioni, la capacità di amare. Questo ha significato diventare umana, e recidere il filo che la legava al Leviatano. Altri, ora, dovranno fare lo stesso: altri Mai Nati, e lo stesso Morgan… Ci riusciranno? Lei, lo sa, continuerà a lottare per aiutarli.
Elena P. Melodia è nata nel 1974 a Verona. Laureata in Lettere con indirizzo classico, ha lavorato per qualche tempo come archeologa medievista, prima di approdare alla redazione di una grande casa editrice, dove per anni si è occupata di narrativa per ragazzi. Da qualche tempo è lei a scrivere i libri.
«Un fantasy senza limiti di età… Alma, la protagonista, è una splendida Alice in noir»
Alessandra Rota, la Repubblica
Chevy StevensScomparsa
Traduzione di Velia Februari
pp. 380 euro 18,00
in libreria il 23 settembre
Il thriller d’esordio di Chevy Stevens, pubblicato da St. Martins’ Press negli Stati Uniti è stato per 20 settimane nella bestseller list del New York Times e ha venduto 250.000 copie in Germania. I diritti di traduzione sono stati acquisiti in 23 Paesi e la Kirkus Reviews e l’Associazione dei librai americani hanno eletto Scomparsa uno dei dieci migliori thriller del 2010. Il libro è nella cinquina dei finalisti dell’International Thriller of the Year nella categoria esordienti.
Il giorno in cui viene rapita, Annie O’Sullivan, una giovane agente immobiliare, ha tre obiettivi da raggiungere: vendere una casa, dimenticare un recente litigio con la madre ed essere pronta in tempo per una cena romantica con il suo ragazzo. Quando arriva il suo ultimo cliente Annie s’illude per un attimo che sarà il suo giorno fortunato. Non sarà così. Sarà l’inizio di un incubo.
Alternato alle sedute di psicoterapia durante le quali Annie narra il dramma della sua prigionia durata un anno, gli abusi psicologici e le violenze fisiche subiti, la dolcezza con la quale arriva a guardare il suo aguzzino, c’è il resoconto degli eventi successivi alla fuga: la lotta per riprendersi la propria identità e le indagini della polizia per scoprire chi abbia architettato il sequestro di cui è stata vittima. Ma la verità non sempre rende liberi.
Chevy Stevens è lo pseudonimo di Rene Unischewski. Trentasette anni, canadese, vive nell'Isola di Vancouver. Il suo secondo romanzo, il thriller Never Knowing uscirà negli Stati Uniti a luglio 2011.
«Scomparsa è molto di più di un thriller che dà i brividi, riserva continue sorprese e presenta una protagonista dall’incrollabile determinazione». The New York Times
«Maledettamente ben costruito, Scomparsa ti strega da quando se ne legge la prima pagina fino a molto dopo averlo finito. Un libro da non leggere assolutamente la sera, da soli, prima di andare a letto». Karin Slaughter, O, The Oprah Magazine