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Una mobilitazione comprendente migliaia di agricoltori provenienti da tutta Italia ha oggi occupato l’autostrada del Brennero. Lo scopo: protestare conto la contraffazione dei prodotti alimentari Made in Italy.
“615.000 maiali in meno in Italia grazie alle importazioni alla diossina dalla Germania”, “1 mozzarella su 4 è senza latte” ecco alcuni degli slogan esibiti dai manifestanti riunitisi a partire da stamatittina, nelle vicinanze della frontiera austriaca, sull’autostrada del Brennero.
Gli allevatori fermano i camion, in particolare quelli dotati di cella frigorifera, domandano la provenienza e la destinazione dei beni alimentari, e sollevano cartelli per attirare l’attenzione degli automobilisti sul problema della contraffazione dei prodotti italiani, oltre che per chiedere sostegno sulla proposta di etichettatura obbligatoria degli stessi.
L’associazione Coldiretti, promotrice della manifestazione, non ha dubbi circa i danni provocati dai falsi: nel solo settore agroalimentare, il mancato fatturato ammonterebbe a 60 miliardi di auro, mentre i posti di lavoro compromessi toccherebbero i 300.000.
In occasione della manifestazione, è stato reso noto uno studio voluto dalla stessa Coldiretti, basato sui dati Unioncamere, che evidenzierebbe come, dall’inizio della crisi, abbiano chiuso quasi 140.000 aziende e allevamenti a causa della concorrenza sleale dei prodotti contraffatti, 32.500 solo nell’ultimo anno.
Dal “Parma Salami” di origine messicana, passando per i “chapagetti” coreani, arrivando alle due denominazioni più copiate (Grana Padano e Parmigiano Reggiano) non sembra esserci limite alla varietà di prodotti artefatti, qualitativamente scadenti e spacciati come Made in Italy.
Roberto Moncalvo, presidente della Coldiretti, commenta: “Stiamo svendendo un patrimonio del nostro Paese sul quale costruire una ripresa economica sostenibile e duratura che fa bene all’economia all’ambiente e alla salute”.
Alla protesta si unita anche il ministro delle politiche agricole Di Girolamo, che chiede un serio provvedimento a tutela degli allevatori e dei consumatori italiani: “Il made in Italy è la grande occasione per il nostro Paese per uscire dalla crisi. Occorre insistere specialmente per quanto riguarda la tracciabilità in modo tale da consentire agli agricoltori italiani di essere protetti. E anche i consumatori finali devono sapere da dove arrivano i prodotti e che cosa mangiano” ha dichiarato.