A seguito di una modifica di una legge, tutti gli educatori che lavorano nelle strutture sanitarie sono stati licenziati in quanto non in possesso della nuova laurea in scienze dell’educazione della facoltà di medicina.
Il dubbio che sorge è palese: da quando la facoltà di medicina si occupa di educazione e pedagogia? La facoltà di scienze della formazione in tutto questo che ruolo ha? Ma soprattutto, come è stato possibile permettere che l’educazione si avvicini a ciò che è medico, curativo, diagnostico e terapeutico? Perché gli educatori, che lavorano sulle potenzialità della persona e del quotidiano devono studiare nella facoltà di medicina e gli psicologi, che sicuramente hanno più in comune con i medici, no?
Sono andata a vedere questo corso di laurea dal titolo “Educatore professionale sanitario” (e mi sono innervosita perché educatore e sanitario sono proprio agli antipodi!) e ho guardato gli insegnamenti: su 180 crediti solo 14 sono di pedagogia!!!! Assurdo!
In un corso di scienze dell’educazione afferente alla facoltà di scienze della formazione ci sono all’incirca 50 crediti di pedagogia!
Il nocciolo della questione è che l’educatore per definizione si occupa di attività educative. Nelle strutture sanitarie c’è bisogno di educazione? Ovviamente sì, nessuno potrebbe dire il contrario. L’educazione riporta alla globalità e al significato dell’essere totale di una persona. Una persona malata è a rischio di riduzionismo, ovvero di essere solo un”malato”: da qui l’importanza della presenza dell’educatore, che permette appunto, il “ritorno” , la chiusura del cerchio, il riportare i milioni di interventi diversi ad un unico scopo, rendere la persona ancora più persona permettendole di vivere una vita piena e degna di essere vissuta. L’educatore permette la globalità, la totalità, l’unità dell’essere.
La persona con l’educazione può essere unita nella sua totalità (non frammentata) e unica nella sua originalità (come lei non c’è nessun altro) .
Ne deriva che l’educazione è indispensabile, e questa si può realizzare solo con la presenza di educatori. Educatori formati alla pedagogia dell’unità e della totalità.