Prototipo di touchscreen dona senso del tatto a mondi virtuali

Creato il 06 dicembre 2011 da Zonwu


I touchscreen hanno sicuramente contribuito a rivoluzionare il mercato dei display elettronici, occupando lo spazio tradizionalmente dedicato a tastiere e periferiche di puntamento con monitor sempre più grandi e interattivi.
Ma l'utilizzo di un dispositivo tattile, come quello del vostro iPad o di un chiosco informativo, è in grado di fornire un'esperienza tattile praticamente nulla: i polpastrelli percepiranno sempre e comunque una superficie piatta e fredda, indipendentemente dall'immagine proiettata sul display.
L'azienda Senseg, tuttavia, è riuscita a creare un sistema per fornire una sensazione tattile quasi realistica ai monitor touchscreen. Il sistema ideato dalla Senseg si chiama Senseg Tixel, ed è applicabile a qualunque dispositivo elettronico dotato di schermo sensibile al tatto.

Il Senseg Tixel non è altro che un insieme di tixels ("tactile pixel") distribuiti lungo uno strato di spessore non superiore ai 10 micrometri, e racchiuso tra due strati isolanti.
Il sistema Tixel della Senseg sfrutta la forza di Coulomb esercitata da un campo elettrico per interagire con la pelle umana: allo schermo touchscreen viene applicata la pellicola ultrasottile capace di caricarsi elettricamente in base all'immagine proiettata nello schermo, e la differenza di carica elettrica tra il display e la pelle umana fa in modo che si venga a creare una piccola forza attrattiva.
Modulando questa forza di attrazione tra la pelle e la pellicola Tixel, si possono generare una vasta gamma di sensazioni tattili, da superfici come tessuti e roccia fino a vibrazioni più o meno intense.
La pellicola Tixel può essere applicata su qualunque superficie rigida o flessibile, trasparente o opaca, piatta o curva. L'architettura non prevede alcuna parte in movimento, e non comporta un aumento della complessità della catena produttiva di qualunque touchscreen disponibile sul mercato.
Il Senseg Tixel fa parte delle categoria di periferiche definite "interfacce aptiche", dispositivi sviluppati per fornire un'esperienza tattile a un contenuto multimediale tradizionalmente fruibile solo tramite la vista e l'udito.
Le interfacce aptiche sono state inizialmente sviluppate per ottenere un feedback tattile da un robot o da un mondo virtuale. Hanno già fatto il loro ingresso sul mercato con joystick e game-pad con ritorno di forza, o applicati a display braille, ma si tratta di architetture relativamente semplici, e per lo più basate su sistemi meccanici o piezoelettrici.
Gli svantaggi di questi sistemi già ampiamente collaudati sono essenzialmente due: hanno parti mobili (cosa che aumenta le possibilità di un guasto), e non possono essere sfruttati per riprodurre sensazioni complesse come lo sfioramento di una particolare trama di tessuto.
Consumano inoltre una quantità superiore di energia rispetto all'architettura Tixel di Senseg. Gli sviluppatori sostengono che il sistema tattile da loro creato arrivi a consumare neanche il 2% di durata totale della batteria di un dispositivo mobile, anche in caso di uso intenso e prolungato durante un videogame.
Prototype creates feeling of texture on flat screens

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