Provato Black Desert Online

Creato il 06 gennaio 2016 da Lightman

Angelo "Wildbone" De Martini è un famelico appassionato di videogiochi, dategliene uno di qualsiasi genere e ne farà un boccone in compagnia del suo fidato PC. Se potesse scapperebbe con lui in Giappone, continuando ad amare la scrittura e a videogiocare come un matto. Lo potete trovare su Facebook.

Andrebbero spesi migliaia di caratteri, se non addirittura milioni, per descrivere nella sua interezza la vastità di Black Desert Online, ma finiremmo per intraprendere un sentiero fine a se stesso e inutilmente sfibrante, sia per noi che vi scriviamo che per voi che ci leggete. D'altronde, l'MMO targato Pearl Abyss è una creatura complessa ed inesorabile: con un'ossatura che, pur non rifiutando l'utilizzo dello stesso schema ludico sfruttato da tutti i congeneri, mette in mostra quella capacità tipicamente orientale di rendere profonde e dettagliate meccaniche di gioco che altri MMO, soprattutto occidentali, consumano in uno schiocco di dita. Ecco perché per introdurvi a Black Desert Online preferiamo porre l'accento su quelli che sono i suoi tratti più distintivi ed emblematici, che gli conferiscono quel piglio alternativo in grado di differenziarlo dagli altri GDR Massivi presenti su piazza. Una sola premessa: la nostra prova si basa su appena sei giorni di closed beta (tenutasi dal 16 al 22 di Dicembre), dove, pur giocando all'incirca una decina di ore al giorno, ci siamo limitati a livellare due personaggi fino al livello 30 (il level cap era settato intorno al 50), concentrandoci maggiormente sull'esplorazione di tutti quegli elementi di gioco che -per spirito d'innovazione e complessità- ci sono subito balzati all'occhio durante la progressione.

Action a più non posso

Come accade in ogni MMO che si rispetti, superata la creazione del personaggio il giocatore verrà immediatamente introdotto nel vasto e sfavillante mondo di gioco. Black Desert Online affonda le sue radici in un background fantasy ricco di tematiche legate al divino e al soprannaturale: il Black Desert nient'altro è che un vastissimo deserto in cui è possibile recuperare le cosiddette Black Stones, ovvero delle pietre che, stando a quanto tramandato nelle leggende, con il loro potere occulto hanno corrotto l'anima delle popolazioni antiche (le uniche in grado di estrapolarne la vera essenza), portandole sull'orlo dell'estinzione e condannandole ad un profondo regresso sociale e tecnologico. Nel tempo comunque, nonostante l'oscuro alone maturato intorno ad esse, le antiche pietre sono rimaste tra le poche risorse preziose presenti sul territorio, contese a colpi di cannone dalle due superpotenze formatesi dopo la caduta delle antiche civiltà, la Repubblica di Calpheon e il Regno di Valencia. La progressione di gioco, naturalmente, accompagnerà il giocatore alla scoperta delle innumerevoli sfaccettature legate al panorama sociopolitico di Calpheon e di Valencia e al mistero delle Black Stones, rapendolo in una "lore" interessante e ben cucita attorno alle migliaia di quest offerte dalla progressione.
Venendo al gameplay nudo e crudo, durante la closed beta abbiamo messo mano a buona parte delle classi che saranno disponibili per il lancio occidentale (previsto per il primo quarto del 2016), esplorandone nel dettaglio gli skill-tree e le differenti tipologie di abilità. A nostra disposizione avremo inizialmente sette classi, a scelta tra Berserker, Warrior, Valkyrie, Sorcerer, Wizard, Hunter e Tamer (nella versione diffusa in Corea, Giappone e Russia sono presenti ben 12 classi). Pur rifacendosi -nello stile di combattimento e nelle abilità- a gran parte degli stereotipi diffusi nel panorama MMO degli ultimi vent'anni, tutte le classi ci sono sembrate caratterizzate da un dinamismo inusuale, fatto di rapide combinazioni d'attacco da alternare a numerosissime mosse evasive. La sensazione che si assapora durante gli scontri è quella di trovarsi di fronte ad un sistema di combattimento quasi supereroistico: che sia al comando di un Warrior armato di scudo e spada o di un Wizard, si avverte chiaramente l'esigenza degli sviluppatori di puntare fortissimo sulla mobilità dei personaggi e sullo sfruttamento del terreno circostante, sacrificando talvolta il puro "danno per secondo" per trasformare gli scontri in danze frenetiche ricche di tensione e all'insegna della prontezza di riflessi. Tutto ciò è dovuto in buona parte alla completa assenza dei cosiddetti "tab targeting" e "hard-lock" (presenti, ad esempio, in World of Warcraft), che permettono di inquadrare e colpire in il bersaglio più vicino senza dover "prendere la mira".

In Black Desert, invece (così come già saggiato in Tera) per mandare a segno gli attacchi corpo a corpo sarà sempre necessario avvicinarsi al nemico tenendolo al centro della schermata, mentre per gli attacchi a distanza bisognerà inquadrarlo all'interno dell'apposito reticolo fisso, aggiustando costantemente la visuale con il mouse e lasciando alla classica combinazione di tasti WASD l'onere di indirizzare le schivate e gli spostamenti laterali; un po' come avviene nei titoli action in terza persona. Come se non bastasse, il dinamismo integrale del combat system è esaltato dal particolare sistema legato all'attivazione delle abilità: in Black Desert Online, infatti, ogni abilità andrà eseguita per mezzo di una combinazione di tasti predefinita (che riprende un po' il concetto sdoganato dai picchiaduro), partendo dal semplice tasto singolo fino alla pressione in contemporanea di due o più tasti della tastiera e del mouse. Ciò significa che per eseguire una rotazione efficiente, non solo sarà necessario memorizzare la giusta successione degli attacchi, ma si dovranno anche imparare tutte le combinazioni di tasti, così da poterle digitare senza esitazioni durante i combattimenti. Vien da sé che ai livelli più alti, quando si dovranno fronteggiare avversari con un arsenale di abilità estremamente vasto e variegato, non sarà sufficiente ottimizzare la sola rotazione, ma bisognerà aguzzare i riflessi ed essere sempre pronti a modificare la propria strategia in corsa, ricorrendo alla combinazione di tasti più utile per quel frangente. Per quelli che invece dovessero ritenere indigesto questo particolare sistema di combattimento, gli sviluppatori hanno comunque introdotto la possibilità di assegnare le singole abilità ad una classica skill-bar (quella caratterizzata dai numeri da 0 a 9), dando così modo al giocatore di eseguire una combinazione di due o più tasti tramite la semplice pressione di un singolo numero, ma penalizzandolo con dei malus al danno inflitto e agli effetti secondari dell'abilità utilizzata. Insomma, il sistema di combattimento di Black Desert Online, seppur evidentemente più "hardcore" rispetto a quello sfruttato da altri titoli attualmente sul mercato, riesce nell'intento di dare più spessore ad un meccanismo di gioco rimasto troppo a lungo immutato nel panorama MMO. Proprio in virtù di questa ricercatezza l'end-game di Black Desert Online sarà dedicato quasi esclusivamente al PVP competitivo (guild wars, node wars, castle siege e arene), con il PVE che si limiterà unicamente alla lunga fase di livellamento del personaggio e ai world boss sparsi per il mondo di gioco, senza quindi poggiarsi sul tipico impianto dungeon/raid che ha reso celebri altri congeneri.

La conoscenza è tutto

Uno degli aspetti che più ci ha lasciati stupiti di Black Desert Online è certamente il sistema di "knowledge", una sorta di gestione più complessa e interessante del codex già visto nei titoli Bioware (Mass Effect, Star Wars: Knights of the Old Republic, Dragon Age e via discorrendo). Sostanzialmente ogni conoscenza acquisita durante la progressione (dialoghi effettuati, creature eliminate, zone scoperte, ricette sviluppate, risorse raccolte) non solo sarà memorizzata in una sorta di sconfinata enciclopedia digitale consultabile in ogni momento, ma potrà essere utilizzata in maniera incisiva ai fini del gameplay. Per farvi un esempio pratico: avete accettato una quest che vi richiedeva di eliminare 100 goblin in una particolare area di gioco, e dopo circa 50 uccisioni siete riusciti a "sbloccare" il lemma relativo alle loro particolarissime usanze tribali. A questo punto completate la quest e procedete verso il villaggio per ottenere la ricompensa, ma lungo il tragitto vi fermate per raccogliere qualche bacca curativa che non avevate mai visto prima, ottenendone immediatamente le informazioni utili. Successivamente raggiungete il villaggio, ma prima di andare a riscuotere la vostra ricompensa decidete di parlare con il quartiermastro e con l'alchimista per commerciare, scoprendo nuove succosissime informazioni. Dopo mille divagazioni vi presentate finalmente al cospetto del beneamato NPC dei goblin, accorgendovi che possiede un altro paio di quest, ma che non vi assegnerà finché non avrete raggiunto un determinato livello di "intimità" con lui. Come fare allora? Come entrare nelle grazie del nostro NPC appassionato di goblin? Molto semplice: dovrete svolgere un breve mini-gioco in cui dovrete inserire in un piccolo diagramma le conoscenze che per lui sono le più interessanti tra tutte quelle che avrete acquisito durante la vostra avventura. Calma, non spaventatevi: il sistema provvederà in autonomia a selezionare le voci della vostra immensa enciclopedia ritenute più succose dall'NPC, ma dovrete comunque averne abbastanza per riempire tutti gli slot del diagramma (che naturalmente varierà da NPC ad NPC). Ciò che più conta, in ogni caso, è che ognuna di queste conoscenze avrà una determinata chance di farvi ottenere una differente quantità di "punti piacere", la cui somma totale concorrerà ad aumentare la vostra "intimità" con l'NPC.

Ma non è finita qui: all'inizio della conversazione vi verrà sempre assegnato un obiettivo (come superare un determinato punteggio "piacere", aver successo in due o più slot conoscenze consecutivi, o anche sbagliare volutamente gli argomenti della conversazione) che andrà conseguito per convalidare il gioco e migliorare il punteggio intimità finale. A questo punto non dovrete fare altro che ripetere il mini-gioco fino a quando non otterrete l'intimità necessaria per ricevere le nuove quest (potrete anche sbloccare nuovi oggetti o conoscenze). Ovviamente, durante i vostri viaggi potrebbe capitarvi di incontrare un NPC senza possedere ancora le opportune conoscenze da sfruttare nei dialoghi: in questo caso dovrete proseguire con l'esplorazione del mondo di gioco circostante, tornando dal vostro interlocutore solamente in un secondo momento. Tutta questa digressione serve per spiegarvi quanto Black Desert Online sia un titolo che premia la curiosità, la pazienza, la voglia di esplorare il mondo di gioco in ogni suo anfratto e di dialogare con ogni NPC che capita a tiro, ricambiandovi con interessantissime informazioni sul variopinto e sconfinato universo realizzato dai ragazzi di Pearl Abyss. Ovviamente, potrete affrontare il gioco anche in maniera più "tradizionale", senza curarvi di raccogliere le informazioni o migliorare le vostre relazioni con gli NPC (le quest da sbloccare dopotutto non sono fondamentali ai fini della progressione), ma finireste per godervi solo la metà di ciò che il titolo ha da offrirvi.

Giocatori imprenditori

Il mondo di Black Desert Online, come avrete ormai intuito, è vasto, densissimo e anche meraviglioso dal punto di vista estetico e grafico. Questo traguardo è stato garantito grazie allo sfruttamento di un motore di gioco realizzato direttamente "in-house" da Pearl Abyss, che oltre a permettere ai giocatori -tramite un editor sensazionale- la creazione di personaggi curati in ogni minimo particolare, ha il merito di aver fornito agli sviluppatori gli strumenti perfetti per poter riempire ogni metro di territorio con numerosi dettagli, creature, elementi naturali e veramente tante, tantissime risorse. Proprio queste ultime saranno al centro di due dei più importanti pilastri ludici del titolo: il crafting e il commercio. Ogni giocatore potrà raccogliere -dopo essersi munito degli attrezzi necessari- foglie, legna, pesci, pelli e minerali; esattamente come avviene nella stragrande maggioranza degli MMO. Dopodiché potrà raffinarli in loco (cucinarli, essiccarli, scaldarli, pestarli e via dicendo) tramite l'apposito menù di crafting, così da ottenere delle materie lavorabili. A questo punto potrà decidere di venderle ad un mercante o presso l'asta, racimolando un gruzzoletto modesto, oppure potrà cercare di creare un piccolo impero commerciale, aspetto che naturalmente il gioco cercherà di mettervi sotto il naso attraverso vari espedienti. Per dare il via alla sua attività il giocatore dovrà recarsi in una città e comprare un'abitazione tramite il profondo sistema di housing offerto dal gioco. Ogni casa potrà essere utilizzata come residenza (da arredare con mobili e stazioni specialistiche per il crafting) oppure convertita in uno dei numerosissimi laboratori disponibili, così da lavorare le materie raccolte e dare vita a preziosi prodotti da utilizzare con il proprio personaggio o da rivendere a caro prezzo. Per funzionare i laboratori necessiteranno l'assunzione di lavoratori specializzati (che potranno anche essere mandati all'esterno delle città per raccogliere le risorse prime), che col tempo guadagneranno esperienza diventando sempre più rapidi ed efficienti. Anche in questo caso la pazienza sarà la principale arma per riuscire ad avere successo, dato che per produrre un unico oggetto spesso saranno necessarie tantissime risorse (anche migliaia) e diversi laboratori attivi nella città.

Raggiunta la sussistenza sarà il turno di smerciare i beni prodotti in giro per il territorio, aiutandosi con i carri della compagnia commerciale oppure munendosi di un proprio veicolo trainato da cavalli (con questi ultimi che andranno catturati per il territorio o comprati all'asta). Le rotte commerciali saranno costituite da diversi "nodi" interconnessi (miniere, fattorie, villaggi, città, castelli), che andranno attivati spendendo un determinato quantitativo di "punti contribuzione" (ottenibili unicamente svolgendo le missioni di gioco). Questa valuta fondamentale andrà spesa con saggezza, dato che sarà sempre presente in numero limitato e andrà investita per acquisire nuovi nodi, affittare case e alcuni oggetti speciali. La scelta della rotta dipenderà naturalmente dai beni commerciati e dal prezzo di acquisto degli stessi, che varierà a seconda della domanda/offerta presente in quel nodo commerciale. Anche in questo caso, insomma, Pearl Abyss non si è certo risparmiata nel dare nuova profondità ad un pilastro di gioco da sempre presente nel campo degli MMO, cercando al contempo di rendere più vibrante (quasi si trattasse di un titolo simulativo) il mondo di gioco.