Provato Pokemon Super Mystery Dungeon

Creato il 23 gennaio 2016 da Lightman

Pokémon Super Mystery Dungeon è il nuovo episodio dello spin off a base di dungeon in salsa Pokémon. Un titolo molto simpatico e divertente da giocare, ottimo per iniziare i festeggiamenti per i 20 anni dei mostriciattoli tascabili

Nicolò Pellegatta va matto per il chinotto, i fumetti europei (anche quelli francesi), non sopporta le code. Ha un debole per i videogiochi giapponesi, ma Kojima proprio non gli sta simpatico. Apprezza i giochi di breve durata, ma poi finisce sempre per iniziarne uno da 40 ore! Dissuadetelo su Facebook, Twitter o su Google Plus.

Una ventina d'anni fa in Giappone nascevano i Pokémon. Risale al 1996 la pubblicazione dei primi episodi, quel Rosso e Verde (Blu da noi) che hanno segnato l'infanzia di molti lettori (senz'altro la mia: a scuola non si parlava d'altro!) e magari hanno allietato i pomeriggi di quelli più grandicelli, tra un'uscita con gli amici e videoclip su MTV. E' innegabile come Nintendo stia preparando l'anniversario con le dovute celebrazioni: con ogni probabilità in Autunno vedremo una nuova generazione Poké, mentre a Marzo Wii U conoscerà Pokkén Tournament, picchiaduro dagli sviluppatori di Tekken incentrato sui mostriciattoli tascabili. Noi europei cominceremo i festeggiamenti prima di tutti gli altri, precisamente il 19 Febbraio, giorno in cui anche da queste parti sarà pubblicato Pokémon Super Mystery Dungeon per Nintendo 3DS: i nostri amici dagli occhi a mandorla ed a stelle e strisce lo hanno già giocato sul finire del 2015, mentre noi europei ci è toccato aspettare qualche mese in più (ma ad esempio abbiamo giocato a Mario & Luigi prima degli americani). Noi di Everyeye abbiamo cominciato a giocarci da poche ore, in vista della recensione che pubblicheremo circa due settimane prima della release nostrana. Nel frattempo vi raccontiamo le prime ore alle prese con il nuovo episodio dello spin off dungeon crawling di Pokémon, così avete tutto il tempo per cominciare a ponderare l'acquisto o meno.

Primo giorno di scuola

Pokémon Mystery Dungeon è una serie che va avanti dai tempi del Game Boy Advance ed ha già visto un'incarnazione su 3DS. I presupposti fondamentali della serie sono un paio e l'episodio in uscita il mese prossimo non fa eccezione: i dungeon da esplorare sono generati casualmente e si rinnovano ad ogni ingresso, e) il giocatore non è un allenatore, ma un Pokémon egli stesso, catapultato all'interno di un universo parallelo dove gli umani " questi sconosciuti". Avviando per la prima volta il gioco voi che impugnate la console siete persuasi di aver perso la memoria e vi ritroverete nel corpo di un Pokémon. Quale di preciso? Un test della personalità lo stabilirà per voi, decidendo in ultima istanza a quale dei 20 starter di tutte le generazioni Pokèmon voi assomigliate maggiormente. Sia chiaro, potete ribellarvi a questa scelta ed anche a quella successiva dove vi toccherà decidere il vostro partner, un altro starter che da quel momento in poi sarà il vostro amichetto e vi accompagnerà in tutti i dungeon. La scoperta successiva in ordine cronologico è quella che voi siete dei Poké-bambini in età scolare, mentre le vostre evoluzioni ed altri mostriciattoli dalla stazza superiore (un Kangaskhan per esempio) vi trattano come mocciosi non toccare quello non entrare in quel luogo pericoloso. Ogni Pokémon ha in effetti il suo ruolo sociale a Borgo Quieto, il bucolico villaggio stile Puffi dove dimorano i Pokémon, e gli sviluppatori di Chunsoft si sono divertiti nello scrivere dialoghi umoristici dove sono gli stessi mostriciattoli a fare ironia sul proprio carattere, sul proprio nome o sul proprio aspetto fisico. Le conversazioni sono rese più espressive da uno stile grafico completamente tridimensionale capace di restituire animazioni ed espressioni più verosimili e se vogliamo ancora più buffe; anche il 3D stereoscopico funziona (noi lo abbiamo testato sul New 3DS), impreziosendo gli scorci dipinti dagli sviluppatori ed i molteplici livelli di parallasse tra elementi in primo piano ed azione vera e propria.

Il giro di conoscenze si allarga

Oltrepassando una delle molte porte di Borgo Quieto la schermata immediatamente vi presenta la mappa del mondo ed una lista di dungeon nei quali potete addentrarvi. A onor del vero ci è stato spiegato come all'inizio la scelta di quale dungeon esplorare sia imposta da esigenze narrative, in particolare dal desiderio di descrivere tutte le basi e le novità del gameplay un po' a tutti i palati; come in ogni gioco dei Pokémon che si rispetti, la vera sfida risiede nell' End Game ed è qui che i ragazzi di Chunsoft hanno lavorato maggiormente, innalzando la difficoltà ed introducendo alcune novità. Ma andiamo con ordine. Come da tradizione dei dungeon crawling il level design si rigenera totalmente ad ogni ingresso nel livello, posizionando percorsi, scale, trappole, bonus e nemici in maniera randomica. Il giocatore si sposta lungo una scacchiera in tempo praticamente reale finchè nessun avversario è infastidito dalla sua presenza, altrimenti si passa alla dinamica di combattimento a turni dei capitoli principali Pokémon con debolezze e forze, malus come sonno o avvelenamento, attacchi mancati e superefficaci, e naturalmente le Megaevoluzioni di X e Y. Tutto come da copione se conoscete i precedenti episodi, con una manciata di novità che allo stato attuale non ci sembrano granchè impattanti: gli Attacchi Alleato per unire tutti i membri del party (massimo tre) in una mossa potente per fare molto male ai boss o levare di torno in un baleno i Caterpie quando si sta grindando, e poi delle Gemme che donano abilità extra da applicare ad un braccialetto in dotazione di ogni membro del party, le quali tuttavia sono valevoli solo all'interno del dungeon in cui sono state trovate. Queste due novità sembrano intriganti sulla carta, ma allo stato attuale non ci sembrano capaci di variare sensibilmente l'esperienza: staremo a vedere se con il prosieguo del gioco acquisiranno maggiore profondità. Croce e delizia di Pokémon Super Mystery Dungeon è l' End Game verso il quale gli sviluppatori hanno dedicato una cura certosina: uscendo dai binari della storyline si possono esplorare moltissimi dungeon che non nascondono segreti narrativi, bensì Pokémon da salvare e da aggiungere al nostro party (livellandoli in un secondo momento proprio come si farebbe con i mostri catturati negli episodi principali).

Chunsoft propone lo strumento dell'Intersfera per tener traccia di tutti i Pokémon presenti nel gioco, che sono proprio tutti e 720 aggiornati ad X e Y, leggendari inclusi: si tratta di una sorta di " LinkedIn poké" dove è bene creare il proprio giro di conoscenze, perchè ogni Pokémon salvato ci dirà in quale dungeon e a quale piano si trovano due/tre altri Pokémon invitandoci implicitamente di andarlo a salvare. La meccanica è veramente squisita e funziona a dovere, mettendo in moto una ricerca febbrile che per gli allenatori di lungo corso non rappresenta solamente una side quest o qualcosa da fare dopo che si è finiti la storia principale, ma l'essenza stessa dei giochi di ruolo Pokémon. In questo, grazie sopratutto al concetto dell'Intersfera, Pokémon Super Mystery Dungeon non ha nulla da invidiare agli episodi realizzati da Game Freak.

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