Proverbi e modi di dire che non “fanno la felicità”

Creato il 10 marzo 2014 da Assugoodnews @assunta73


I proverbi e i modi di dire sono divertenti, vero? Alcuni. Altri sono quanto di peggiore possiamo affermare. Troppo forte questa frase? Eppure è cosi. I proverbi, quelli che nonne e mamme ci dicono da sempre, creano delle credenze. In pratica – tanto per farla breve e chiara – prendono casa nel nostro inconscio e sguazzano conducendoci dritto dritto verso una condizione di vita che razionalmente non vorremmo mai. Wow, i proverbi fanno tutto questo? Si miei cari. Non tutti, ovviamente. Ce ne sono alcuni che conservano un messaggio positivo che invece alberga con il sorriso nel nostro inconscio e ci spinge a far sempre meglio.

In questa sede voglio parlarvi dei proverbi negativi. Quelli, cioè, che ripetuti più volte alimentano pensieri che non ci portano certo verso quella meravigliosa sensazione di libertà, felicità, indipendenza economica, serenità e chi più ne ha più ne metta. Passiamo agli esempi perché vi immagino perplessi.

“I soldi non fanno la felicità”. Come la vedete? Pensate a quante volte l’abbiamo detta. Io tantissime. Cosi tante che ci ho creduto e ne ho fatto un manifesto di vita. Complimenti, mi verrebbe da dirmi. Si perché con questa semplice frase assorbita dal mio inconscio, non ho fatto altro che decidere, non solo di essere felice senza soldi ma, soprattutto, di non avere bisogno di soldi. Peccato che non sia cosi. Il che, badate bene, non vuol dire diventare avidi di denaro e tralasciare le cose belle della vita. Significa semplicemente muoversi per ottenere i soldi che vogliamo per condurre lo stile di vita che desideriamo. Semplice. Mi sono resa conto del male che questo proverbio mi ha fatto per anni e da allora ho fatto una riflessione sui modi di dire legati alla tradizione popolare. Non avete idea di quanti ne esistano con la stessa portata negativa.

Vi sento urlare “esempi, per favore, facci degli esempi!”. Subito. Restiamo in tema soldi e pensiamo a questo: “è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un ricco entri nel regno dei cieli”. Retaggio culturale legato alla religione. Il senso è ben chiaro: i ricchi non vanno in paradiso. E perché mai? Perché il vil denaro non può entrare nella vita di chi ha tale aspirazione. Eppure molte sono le persone che con il denaro aiutano gli altri o si concedono più tempo libero per fare azioni benefiche e portare messaggi positivi nel mondo grazie alla propria sicurezza economica.

E vogliamo parlare di “a pagare e morire c’è sempre tempo”? Direi due azioni a cui val la pena pensare tutto il giorno, eh? (Ehi, è ironico. Via dalla mente queste parole e i pensieri a esse associati). E via ancora a frasi del tipo “a ognuno la sua croce”. Ma chi l’ha detto che dobbiamo avere una croce. Soprattutto, la croce decidiamo di portarla noi in quanto tale. Perché quello che ci accade – anche le sfide della vita – possono trasformarsi in crescita e opportunità. A farle diventare croci che pesano sulle nostre spalle ci pensiamo noi. Nessun altro. Solo noi. E poi ci mettiamo a fare la gara al bar o con gli amici a chi ne ha di più di croci (dette anche sfighe!). Ah si, “mal comune mezzo gaudio” dai che se so che tu stai male mi sento un filo meglio!

Ogni volta che nella mia vita ho apportato un cambiamento mi sono sentita dire “attenta perché come dice il proverbio chi lascia la strada vecchia per quella nuova sa quel che perde ma non sa quel che trova”. Ok, non fa una piega. Ma diamogli una versione positiva: quel che trovo è sicuramente meglio. Favoriamo il cambiamento.

E qui si potrebbe aprire un capitolo enorme sui proverbi che ci spingono verso la mediocrità: “chi troppo vuole nulla stringe” oppure “meglio un uovo oggi che una gallina domani” o ancora “tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”. No,

tra il dire e il fare c’è di mezzo l’intenzione, l’impegno, la fiducia, il coraggio (Click to Tweet!)

E, tanto per chiarire, la gallina è molto meglio dell’uovo. La metterei li, nel giardino. Si proprio in quello che mi fa pensare a “l’erba voglio non cresce nemmeno nel giardino del re”. Non è vero: i desideri si realizzano, i sogni si raggiungono. Volerlo, crederci e muoversi in quella direzione lo consente. Quindi cancelliamo dalla mente proverbi come “stare con i piedi per terra” e

impariamo a sognare in grande. Sempre più in grande (Click to Tweet!)

E se qualcuno ci dice il gioco non vale la candela” non crediamoci. Il gioco vale sempre la candela se questa è un sogno che sentiamo vibrare dentro di noi. Se si tratta della nostra vita e della nostra felicità.

Per concludere, anche se si potrebbe andare avanti all’infinto, evitiamo di pensare cose del tipo “fidarsi è bene, non fidarsi è meglio” perché non è vero.

Nella vita dobbiamo fidarci di noi, del nostro intuito, dei nostri sogni e delle nostre capacità. Significa avere consapevolezza. (Click to Tweet!)

E con la sua forza attiriamo solo persone di cui aver fiducia. E questo non può che essere un bene. Quindi sorridiamo – perché non è vero che “il riso abbonda sulla bocca degli stolti” – e godiamoci le meraviglie intorno a noi che
a pensar bene si fa sempre bene.