Magazine Informazione regionale

Provincia, le opposizioni protestano: “Non si vendano le partecipazioni: si fa cassa ma poi mancheranno risorse per le infrastrutture”. Proteste per il Casalasco abbandonato e reietto

Creato il 24 settembre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Non si cede la quota di Centropadane, che vede tra gli azionisti anche Comune e Camera di Commercio, ma le altre partecipazioni sì. L’orientamento della maggioranza salinista di centrodestra, Pdl e Lega, resta invariato dopo la riunione della commissione Affari istituzionali di oggi. La discussione decisiva si svolgerà in consiglio provinciale domani pomeriggio: intanto le opposizioni hanno deciso di preparare un ordine del giorno per contrastare la vendita delle quote. Il no del centrosinistra è motivato, come spiega Andrea Virgilio, dal bisogno di “esercitare un peso politico determinante per realizzare opere infrastrutturali minori, di cui alcuni territori della provincia di Cremona hanno bisogno. Il Casalasco ad esempio è un territorio trascurato dall’amministrazione provinciale”. Vinte le elezioni da Salini, oltre che grazie alla spinta delle tv e dall’alta marea berlusconiana allora fortissima su tutti i giornali nazionali, proprio grazie a un sorprendente deficit di voti del candidato Giuseppe Torchio nel suo Casalasco, ora proprio Salini si dimentica della terra dell’avversario, protagonista della protesta di oggi in commissione, assieme anche a Giovanni Biondi e Maria Rosa Zanacchi e altri. Presenti i consiglieri leghisti, meno assidui gli esponenti del Pdl. Dure le critiche di Giuseppe Torchio, testimone oculare della trascuratezza del Casalasco, ridotto da Salini a terra di nessuno per quanto sia ultra-strategico, trovandosi fra cinque province.

Cedere le partecipazioni, ha sostenuto l’opposizione, equivale a far cassa, risolvere alcuni problemi di liquidità, ma solo per quest’anno. “Gli enti locali non hanno affatto i soldi per realizzare le opere di viabilità minore, quindi occorrono valutazioni di prospettiva”. Tra l’altro non è il momento per vendere: si rischia di svendere a prezzi stracciati. Non a caso altri enti hanno ceduto le quote in tempi migliori. La scelta salinista insomma non convince nemmeno quanto al senso del tempo.

L’ordine del giorno delle opposizioni parlerà di trasporto pubblico locale e altri servizi pubblici messi in difficoltà dalla serie monumentale di tagli che stanno subendo gli enti locali.

All’ordine del giorno c’erano gli indirizzi per la cessione della quota detenuta della Provincia in Tirreno-Brennero srl, la cessione parziale della partecipazione in autocamionale della Cisa spa, e anche la cessione della partecipazione in Autostrade Lombarde spa.

0.000000 0.000000

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog