Magazine Cultura

Pro/vocazioni. Dieci domande a scrittori e poeti italiani #11 ENRICO GREGORI

Creato il 31 agosto 2010 da Fabry2010

Pro/vocazioni. Dieci domande a scrittori e poeti italiani #11 ENRICO GREGORI

A cura di Franz Krauspenhaar

Dieci domande secche (o delle 100 pistole) a scrittori e poeti italiani. Sempre le stesse domande per tutti, non si scappa. Scrittori e poeti giovani e meno giovani, famosi e poco conosciuti. Domande provocatorie (forse) sulla vocazione letteraria. Uno spaccato, un ritratto, un modo di vederci più chiaro, uno spunto per approfondire una conoscenza. Uomini e donne che fanno della loro vita un romanzo non solo da continuare a vivere ma anche da continuare a scrivere. O sotto altre forme della scrittura, come la poesia. Un modo per essere al mondo ed esprimere non solo se stessi ma proprio questo mondo che noi siamo e allo stesso tempo ci contiene.

Sei uno scrittore. Chi te lo fa fare?

Per mestiere scrivo da 35 anni. Ovvio che la cronaca nera da sbattere sui giornali è cosa ben diversa dalla narrativa. Ecco, narratore più che scrittore. O almeno ci provo. Me lo fa fare il fatto che mi viene. Su come viene, poi, non decido io.

Amori e odi letterari. Per favore alla voce odi non citare solo gente defunta.

Probabilmente l’autore che divoro in maniera addirittura faziosa è Cormac McCarthy. Quanto all’odio, diciamo che più che altro non sopporto quelli che (autobiografia, o pseudobiografia, o fiction) finiscono sempre per scriversi addosso.

Quanto pensi di valere? Per favore rispondi non in scala da 1 a 10 ma con un discorso articolato.

Io prendo a pretesto l’atomosfera thriller per raccontare storie e personaggi. Sugli aspetti investigativi penso di valere molto. Leggo giallisti e profeti della giallistica che dicono assurdità tali, tipiche di chi un commissariato di polizia non l’ha mai visto manco dall’esterno. Sono ridicoli.

Cosa pensi dell’amore? (Rispondi a parole tue.)

Il mio gruppo beat preferito era “I Giganti”. Sulla scorta di questa domanda ebbero un successo strepitoso con la canzone “Tema”. Non posso permettermi di gareggiare con questi mie idoli.

Pensi che Dio, che tu ci creda o no, è ancora “materiale letterario”?

Dio è un’idea, a volte un’ideologia. Non mi piace. Ma se Dio è una forza (o una debolezza) che illumina un personaggio, allora mi piace.

Sei invidioso?

Approfitto della domanda per dire, senza timori di essere smentito, che l’invidia è l’unico difetto che mi manca. E’ un sentimento da vigliacchi. Sostanzialmente ti concentri su una persona auspicando che le cose possano andarle male addirittura fno alle estreme conseguenze. Tutto questo perché non si ha il coraggio di alzare il telefono e dire “senti, tu per me non vali una minchia”.

Preferisci una notte d’amore stupenda con il partner ideale o una maxirecensione di D’Orrico?

Una notte d’amore stupenda con D’Orrico no? Scherzi a parte, me ne frega ben poco di entrambe le cose.

Non si puo’ mai sapere…  (Scherzo, eh?) Cosa pensi del Nobel della Letteratura a Bob Dylan? Sei favorevole o contrario?

Se lo vinse Grazia Deledda, perché Bob Dylan no?

E Dario Fo non ce lo metti?… Da un punto di vista estetico ti sembra giusto che lo Strega l’abbia vinto Pennacchi e non l’Avallone?

L’estetica, a parer mio, include anche il fascino cerebrale. Posso dirti che una pizza con Pennacchi me la farei, con l’Avallone no.

Progetti per il futuro?

Un miniromanzo della collana “On the road” di “Senzapatra editore” che uscirà intorno a ottobre. Un romanzo a fine anno per il quale ho già firmato il contratto con esitore che non so se vuole essere nominato.

Enrico Gregori

Nato a Roma il 12 dicembre 1954. Vive a Roma
Giornalista dal 1975. Professionista dal 1983. Si è sempre occupato di cronaca nera. Attualmente caposervizio per la cronaca nera a “Il Messaggero” di Roma.
Autore di tre romanzi thriller. “Un tè prima di morire” e “Doppio squeeze” (entrambi editi da Bietti Media); “Le mille facce della morte (Historica Edizioni). Racconti pubblicati su: “Auroralia” (Zona editore); “Roma per le strade/2” (Azimut); “Controcuore” (Azimut); “Assedi e paure nella casa occidente” (Senzapatria)



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazines