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Pro/vocazioni. Dieci domande a scrittori e poeti italiani. 3 # GIANRUGGERO MANZONI

Creato il 28 luglio 2010 da Fabry2010

Pro/vocazioni. Dieci domande a scrittori e poeti italiani. 3 # GIANRUGGERO MANZONI

a cura di Franz Krauspenhaar

Dieci domande secche (o delle 100 pistole) a scrittori e poeti italiani. Sempre le stesse domande per tutti, non si scappa. Scrittori e poeti giovani e meno giovani, famosi e poco conosciuti. Domande provocatorie (forse) sulla vocazione letteraria. Uno spaccato, un ritratto, un modo di vederci più chiaro, uno spunto per approfondire una conoscenza. Uomini e donne che fanno della loro vita un romanzo non solo da continuare a vivere ma anche da continuare a scrivere. O sotto altre forme della scrittura, come la poesia. Un modo per essere al mondo ed esprimere non solo se stessi ma proprio questo mondo che noi siamo e allo stesso tempo ci contiene.

Sei uno scrittore. Chi te lo fa fare?

L’essere certo che la scrittura, come poi l’arte in genere, può essere un’arma al pari di una pistola o di un bazooka se usata come si deve e se chi maneggia tale strumento è un uomo credibile… almeno in questa convinzione mi sono allevato e mi hanno allevato. 

Amori e odi letterari. Per favore alla voce odi non citare solo gente defunta.

Amori: buona parte dei defunti (lista interminabile); nell’oggi: Buttafuoco, perché è sempre stato coerentemente fascista, quindi Fofi, perché è sempre stato coerentemente comunista, e io amo la coerenza, anche in chi può essere mio avversario politico. Non odio, in Italia, alcuno dei viventi ‘famosi’, perché non sono degni di essere odiati… per lo più mi fanno pena umanamente e artisticamente parlando, ma questo è un piacevole retaggio della mia tradizione culturale cristiano-cattolica.

Quanto pensi di valere? Per favore rispondi non in scala da 1 a 10 ma con un discorso articolato.

Penso di valere poco socialmente parlando, perché il mio individualismo rischia di rimanere fine a se stesso, essendo troppo elitario; penso di valere molto umanamente perché sono individuo che ha fatto della sincerità e di un codice comportamentale modello di vita; penso di valere mediamente come artista perché so che oltre non si può andare.

Cosa pensi dell’amore? (Rispondi a parole tue)

Che dia misura all’età che si ha. E’ quindi una sorta di termometro.

Pensi che Dio, che tu ci creda o no, è ancora “materiale letterario”?

Dio può essere anch’Egli arma, quindi ha sempre valenza, lo si tiri in ballo come meglio si vuole e dove e quando lo si vuole. Dio è un assoluto, perciò mi va bene, essendo, io, uomo degli assoluti.

Sei invidioso?

In gioventù lo sono stato; da una ventina d’anni sono passato allo schifo oppure alla risata, a seconda delle occasioni.

Preferisci una notte d’amore stupenda con il partner ideale o una maxirecensione di D’Orrico?

Preferisco andare in solitaria a pescare oppure in moto.

Cosa pensi del Nobel della Letteratura a Bob Dylan? Sei favorevole o contrario?

Se l’hanno dato a quel voltagabbana guitto di Dario Fo possono darlo anche a Dylan, almeno lui è sempre stato ebreo e costantemente serio… anche troppo, a volte.

Da un punto di vista estetico ti sembra giusto che lo Strega l’abbia vinto Pennacchi e non l’Avallone?

Essendo io etero e lo Strega il Premio Letteratura da Ombrellone meglio l’Avallone, ovviamente, considerato che ho avuto modo di conoscerla dal vivo e in internet nelle sue nudità… come anche molti altri possono confermare. Anche Pennacchi lo conosco di persona, lui, però, quando l’ho incontrato era vestito, comunque reputo che in perizoma non sia un granché.

Progetti per il futuro?

Attendo l’uscita per l’editore Raffaelli della mia traduzione dell’ESODO biblico.

Gian Ruggero Manzoni è nato nel 1957 a San Lorenzo di Lugo (RA), dove tuttora risiede. Poeta, narratore, pittore, teorico d’arte, drammaturgo fin da giovanissimo s’interessa di ebraismo, storia delle religioni, filosofia, esoterismo. E’ stato autore Feltrinelli, Il Saggiatore, Diabasis, Scheiwiller, Edizioni del Bradipo, Sansoni, Crocetti. Come teorico d’arte, pittore e poeta partecipa ai lavori della Biennale di Venezia negli anni 1984 e 1986. Nel 1982 e nel 1983 è redattore della rivista Cervo Volante di Roma, diretta da Achille Bonito Oliva ed Edoardo Sanguineti. Dal 1986 al 1998 dirige la rivista d’arte e letteratura Origini. Negli anni ’90, sotto la direzione di Gianni Celati e di Ermanno Cavazzoni, collabora alla realizzazione dell’almanacco di prose Il Semplice, rivista di narrativa edita da Feltrinelli. Ora dirige la rivista d’arte, letteratura e idee ALI. Sue opere sono tradotte in molti paesi stranieri.


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