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Il Prunus avium è un albero caducifoglio assai longevo, può sopravvivere fino a 100 anni, e può raggiungere altezze fino ai 35 metri. Il ciliegio presenta un tronco dritto con una corona fogliosa piramidale, che diviene arrotondata negli alberi più vecchi. Una caratteristica distintiva del Prunus avium è la presenza di una ghiandola nettarifera rossa alla base delle foglie. La corteccia è ben levigata e le foglie sono oblunghe, dentellate e glabre. I fiori bianchi sono ermafroditi e vengono impollinati dalle api, mentre i frutti sono delle drupe: il seme si trova dentro al nocciolo, mentre la parte commestibile è rappresentata dal mesocarpo, dolce e succoso. Il nome latino dell'albero è dovuto dall'appetibilità che questi frutti possiedono nei confronti degli uccelli. Il ciliegio produce una resina dalle ferite che lo protegge dalle infestazioni di funghi e insetti: questa stessa resina vine utilizzata come aromatizzante nei chewing-gum.
Il Prunus avium richiede un'esposizione solare molto intensa e si adatta a tutti i tipi di terreno drenanti. L'autoimpollinazione non è contemplata, per cui è bene piantare vicine piante appartenenti a varietà diverse. La concimazione del terreno può essere effettuata con concimi organici, ma se si è interessati a produzioni di ciliegie ai fini commerciali è consigliabile concimare il terreno con azoto, riducendo le dosi di fosforo e potassio. Il ciliegio è un albero da frutto che richiede poche cure e fornisce buone rese, si adatta bene a molti terreni ma è auspicabile non esporre l'albero al vento o a temperature eccessivamente rigide, poiché gli organi fertili dei fiori potrebbero danneggiarsi. La produzione di ciliegie a pieno regime si raggiunge dopo 7-8 anni, mentre dopo tre anni dovrebbero vedersi i primi frutti.
Le piantine si ottengono dal seme contenuto nel nocciolo: la semina viene effettuata in vasi contenenti terreno concimato, avendo cura di innaffiare il terreno alla fine del procedimento. Entro tre anni dalla semina si deve provvedere alla messa in dimora della piantina: praticare un buco di 50 cm nel terreno avendo cura di inserire sul fondo del concime organico a lenta cessione ricco di ferro, inserire l'albero, riempire col terreno e irrigare abbondantemente. Il ciliegio mal sopporta carenze di ferro, per cui è bene evitare terreni di coltivazione calcarei. L'irrigazione deve essere costante, evitando sempre i ristagni di acqua, in quanto questi potrebbero danneggiare la pianta, rendendola suscettibile all'attacco di muffe patogene. La potatura deve essere effettuata in autunno, dopo la caduta delle foglie. I primi tre anni si deve procedere alla potatura di formazione, eliminando i rametti che vanno verso l'interno, in modo da permettere il passaggio di aria e luce. Gli anni successivi è possibile limitarsi all'eliminazione di rami morti o danneggiati.
Il Prunus avium è suscettibile all'attacco di funghi ed insetti. I funghi infestanti più comuni sono: il Corineo, Monilia, Cylindrosporum padi. I prodotti utilizzati per prevenire le infestazioni fungine sono lo ziram e il bitertanolo, che vanno vaporizzati sul tronco quando le gemme cominciano ad aprirsi. Tra gli insetti del ciliegio meritano menzione l'Afide nero, la Cocciniglia e la Mosca della ciliegia. L'unica via di intervento è l'utilizzo di antiparassitari, quali piretrine e piretroidi, come ad esempio pirimicarb, imidacloprid, pimetrozine. Il ciliegio è conosciuto, oltre che per i suoi frutti, anche per il legno di altissima qualità che produce, molto ricercato dall'industria mobiliera per le sue proprietà meccaniche che permettono l'ottenimento di prodotti resistenti, e per la facilità di lavorazione. Inoltre il ciliegio presenta un'elevata energia di combustione, seppur non sfruttato come combustibile.