FORZA RENZI - «La crisi che stiamo vivendo e' troppo lunga. Non c'e' più un minuto da perdere: come italiano e come imprenditore, tifo per le riforme subito e per la fretta del governo. Renzi ha una chance unica e una grandissima responsabilita'». e' l'endorsement, a sorpresa, di Pier Silvio Berlusconi, vicepresidente Mediaset, per l'esecutivo e il premier, che definisce «il più bravo comunicatore dopo mio padre». «La crisi - ribadisce Pier Silvio Berlusconi - ha colpito tutti, in particolare il settore dell'editoria e chi vive di pubblicita'. Negli ultimi cinque anni il mercato pubblicitario ha subito una flessione del 34%: e' stato un vero e proprio tsunami». Mediaset ha saputo reagire, rivendica snocciolando dati e illustrando grafici, «mettendo in sicurezza l'azienda e trovando la forza per spingere verso il futuro». Ma servono «stabilita' e riforme che facciano ripartire l'economia: tifo per un governo che le faccia in fretta». Definisce «indispensabile» intervenire su «giustizia, lavoro, tasse». Poi, però, «e' importante vedere come sono le riforme, perche' vanno fatte bene, e con chi si fanno», sottolinea con un sorriso, alludendo evidentemente alla tenuta dell'«asse tra il Pd e Forza Italia.» Anche in famiglia la pensano cosi' su Renzi?«, gli viene chiesto. E lui: »Penso che mio padre abbia tutto l'interesse per cambiare in meglio il paese, per esperienza e senso di responsabilità«. »Avete visto, per la prima volta ho usato le slide, dopo che lo ha fatto Renzi«, scherza poi con i giornalisti. Poi riprende il filo del discorso: »Avevo messo in conto di suscitare sorpresa. Ma in un Paese che ha bisogno di riforme io tifo per Renzi, e chi non lo farebbe con chi ha preso il 40%?«. E poi l'ex sindaco di Firenze, »e' il più bravo comunicatore dopo mio padre. La fiducia se la merita, ha fatto un gran lavoro. Speriamo ce la faccia: la cosa peggiore e' deludere le promesse«. Qualcuno prova anche a pungolarlo su un suo possibile ingresso in politica: »Mai dire mai«, risponde con una battuta. Poi fa un passo indietro: »Per fare politica bisogna studiare, essere preparati, non basta il nome. E poi sarebbe da pazzi scendere in campo quando c'e' gia' il più forte di tutti… Non vedo grande concorrenza in giro: se non succede qualcosa, Renzi vince per vent'anni«.
TAGLI ALLA RAI - Non entra nel merito del taglio da 150 milioni imposto dal governo alla Rai: «Negli ultimi due anni a Mediaset abbiamo tagliato 620 milioni: mi sembra che fare efficienza sia doveroso. Ma non mi esprimo su questioni come il canone o una o più reti senza pubblicità. Ho sempre sostenuto che il servizio pubblico debba esistere per motivi industriali e culturali, e' importante per il Paese, per tenere alta l'asticella della competizione con tutte le altre aziende».
INVESTIMENTI MEDIASET - Per la prossima stagione, dopo aver investito «negli ultimi dieci anni oltre 20 miliardi di euro nei contenuti» e oggi «unico editore nel 2014 a guadagnare ascolto, Mediaset proporrà ancora le grandi produzioni popolari», ma insieme sperimenterà una linea innovativa di prodotti e linguaggi, «anche a costo di rischiare sugli ascolti» scommettendo ancora di più sull'incrocio tra tv e web e lanciando tra l'altro The rising star, primo talent musicale nato per vivere su Internet.
PUBBLICITA - Primi sei mesi dell'anno ancora in rosso per la raccolta pubblicitaria Mediaset in Italia e scarsa visibilità sul resto dell'anno anche se la sensazione è che «da settembre» qualche miglioramento possa concretizzarsi. È questa la fotografia del difficile momento della pubblicità fornita da Pier Silvio Berlusconi, vicepresidente esecutivo di Mediaset, nella conferenza stampa di presentazione dei palinsesti televisivi autunnali. «La visibilità è molto bassa. Il primo semestre è ancora negativo per quanto riguarda il mercato pubblicitario», ha affermato l'imprenditore specificando che il gruppo di Cologno Monzese sta cercando di non abbassare eccessivamente i prezzi degli spazi pubblicitari da offrire ai clienti («Stiamo facendo una battaglia per mantenere i prezzi») a differenza di quanto messo in atto da altri operatori. «Non ci sono segnali veri di una ripartenza dei consumi e, per quel che ci riguarda, degli investimenti pubblicitari», ha poi ripreso auspicando un'inversione di rotta: «La sensazione è che da settembre qualcosa debba succedere». In occasione dei risultati del I trimestre 2014, periodo nel quale la raccolta è calata dell'1,8%, il management di Mediaset aveva indicato previsioni di un II trimestre altrettanto debole.
MIGLIAIA DI ABBONATI DA SKY A PREMIUM - La Champions League in esclusiva per il triennio 2015-18 porterà un passaggio di «centinaia di migliaia» di abbonati Sky a passare a Premium. La stima Mediaset, per quanto non quantificata, viene annunciata da Pier Silvio Berlusconi, vicepresidente del gruppo di Cologno Monzese, nel corso della presentazione dei palinsesti autunnali. «Le nostre stimano parlano di centinaia di migliaia di abbonati che passeranno», esordisce Berlusconi aggiungendo che Mediaset si attende «uno spostamento piuttosto netto» di abbonati a partire dal 2015. La principale competizione calcistica europea sarà trasmessa interamente da Sky Italia nel 2014-15, anche se Mediaset avrà la possibilità di trasmettere in chiaro in esclusiva la migliore partita del mercoledì. Dall'anno successivo, per tre anni, Mediaset si è assicurata l'esclusiva tv del torneo. I numeri, mai confermati dai due broadcaster, parlano di circa 3,6-3,7 milioni di abbonati Sky ai pacchetti Calcio (su un totale di 4,7 milioni di clienti) e di circa 1,6 milioni di abbonati Premium al calcio (su un totale di circa 2 milioni). Berlusconi ha evidenziato l'intenzione di mantenere l'esclusiva della Champions League senza accordi con il concorrente satellitare: «I nostri piani prevedono un'esclusiva assoluta. Abbiamo vinto una battaglia con un gigante abituato a dominare - ha detto riferendosi all'asta per i diritti aggiudicati a febbraio scorso dall'Uefa - Non avremmo mai fatto un'offerta per la Champions League in esclusiva se non ci fossimo stati portati. C'è stato detto un no allo scambio dei diritti che era sempre stato fatto». Nel corso della presentazione dei palinsesti, Pier Silvio Berlusconi ha insistito sul fatto che l'offerta della Champions League 2015-18 riguardera' tutte le piattaforme tecnologiche ma ha aggiunto, durante la conferenza stampa, che difficilmente Premium realizzera' una proposta anche satellitare: «Di sicuro sara' sul digitale terrestre e su internet - ha precisato - Sul satellite stiamo facendo delle valutazioni. e' difficile ma potrebbe essere. e' ancora troppo presto». Intanto però Mediaset Premium ha davanti una stagione transitoria in cui non trasmettera' la Champions, mentre avra' i diritti tv dell'altra competizione calcistica continentale, l'Europa League: «Senza la Champions il nostro obiettivo e' di avere ricavi flat nel 2014 sul 2013. Ma e' una sfida». Nel 2013 i ricavi caratteristici di Premium si erano aggirati intorno ai 550 milioni. Sulla competizione con Sky Berlusconi ha sottolineato che Mediaset ha avuto «il coraggio di rompere un monopolio» che faceva «male ai consumatori» e ha commentato il duro scontro avvenuto nelle ultime settimane sull'asta dei diritti televisivi della Serie A: Sky - ha detto - ha fatto «un attacco diretto sul digitale» mentre «nessuna delle nostre offerte prevedeva una offerta congiunta digitale-satellite». Nella gara della Lega Calcio, Sky aveva presentato le migliori proposte economiche per le partite delle migliori squadre sia in tecnologia digitale sia via satellite: una strategia che ha fatto molto discutere in quanto non esclusa esplicitamente dal regolamento di gara ma - secondo la Lega Calcio - non prevista in base alle linee guida del bando. Il nodo dei diritti e' stato poi risolto con l'assegnazione a Sky dei match via satellite (a cui si aggiungeranno le partite delle squadre minori) e a Mediaset di quelli in digitale.
MEDUSA E SORRENTINO - Dopo il trionfo della Grande bellezza, Oscar per il miglior film straniero e grande successo televisivo - con quasi 9 milioni di telespettatori e il 36% di share per la prima tv in chiaro su Canale 5 il 4 marzo, a sole 24 ore dalla statuetta - coprodotto e distribuito da Medusa, il gruppo Mediaset «ha un accordo con Paolo Sorrentino per i suoi prossimi due film». Lo ha annunciato il vicepresidente, Pier Silvio Berlusconi, in occasione della presentazione dei nuovi palinsesti a Cologno Monzese. Il primo dei due, La giovinezza, è già sul set dal 9 maggio. Il film, girato in inglese, ha un cast internazionale con Michael Caine, Harvey Keitel, Rachel Weisz, Paul Dano, Jane Fonda. È una produzione Indigo Film in collaborazione con Medusa Film per l'Italia con partner europei. L'uscita è prevista nella primavera 2015. In cantiere poi L'attesa, opera prima di Piero Messina, aiuto regista di Sorrentino, che farà da supervisore. Nei piani di Medusa anche Chiamami Francesco, il nuovo film di Daniele Luchetti, ispirato alla vita di Bergoglio.
PRODUZIONI INTERNAZIONALI - A due anni dall'uscita definitiva da Endemol Mediaset decide di entrare «con forza» nella produzione di contenuti televisivi internazionali. È questa la maggiore novità annunciata alla presentazione dei palinsesti autunnali dal gruppo di Cologno Monzese. «Abbiamo deciso di entrare con forza nella produzione di contenuti internazionali: film, fiction e intrattenimento. Abbiamo in corso colloqui con grandi player interessati a una collaborazione», ha annunciato Pier Silvio Berlusconi aprendo la serata di lancio dei nuovi programmi autunnali delle varie emittenti Mediaset. «Abbiamo deciso di partire con questo progetto nato dalla riflessione su quanto in Europa siano richiesti contenuti di qualità - ha aggiunto - Rispetto a Endemol la produzione sarà molto più focalizzata per l'Italia e per la Spagna anche se poi speriamo di poter commercializzare i contenuti anche in altri Paesi».
DTS E PREMIUM - «Stiamo dialogando con Telefonica che ha fatto un'offerta per prendere la maggioranza di Digital Plus. Abbiamo prolungato il termine, i dialoghi puntano a collaborazioni strategiche: siamo sulla strada giusta. In ogni caso venerdì è fissato il termine per la decisione, avrete notizie a breve». Ancora 48 ore di tempo, fino alla scadenza fissata il 4 luglio, per trattare con il gruppo guidato da Cesar Alierta sulla quota del 22% che Mediaset detiene in Digital Plus per la quale il gigante spagnolo ha offerto fino a 355 milioni. È l'indicazione data ieri sera da Pier Silvio Berlusconi, alla presentazione dei nuovi palinsesti Mediaset a Cologno Monzese. «Tutto dipende dagli accordi con Telefonica», ha sottolineato il vicepresidente di Mediaset, rispondendo alle domande dei cronisti - ieri sera alla presentazione dei nuovi palinsesti a Cologno Monzese, lasciando in qualche modo intendere che lo scenario potrebbe essere quello di lasciare, ottenendo però precise condizioni dal gruppo tlc spagnolo. «In Spagna non abbiamo mai pensato a dominare, anche perchè il governo ritiene importante che la pay tv resti in mani spagnole». Alla partita spagnola è legato il business pay di Mediaset e dunque anche i contatti con Al Jazeera, che si è fatta avanti per un accordo su Premium in Italia: «Le conversazioni sono rallentate nelle ultime settimane - ha spiegato Pier Silvio Berlusconi - perchè dovevamo affrontare due questioni troppo grosse, la Champions e la serie A. Ora riprenderemo a parlare, vediamo: se c'è un interesse da un punto di vista strategico, perchè no». In ogni caso in campo non c'è solo la società araba: «Stiamo parlando con altri soggetti che potrebbero essere molto interessati a una partnership su Premium».
FLORIS - «Ribadisco la mia stima per Floris, che è un ottimo professionista, e ritengo Ballarò un buon programma di approfondimento politico. Ma non c'è mai stata una trattativa concreta tra noi e Floris», sottolinea Pier Silvio Berlusconi, vicepresidente Mediaset, rispondendo ai cronisti sulle voci di un'offerta di Mediaset per strappare il conduttore a Rai3.
BALOTELLI - «Balotelli? È un pò una testa dura, ma è un grandissimo campione. Ha tanto da esprimere: maturando un pò, può diventare quel grande campione che tutti ci aspettiamo che sia». Pier Silvio Berlusconi prende le parti del centravanti, nel mirino delle polemiche dopo l'esclusione dell'Italia dai Mondiali del Brasile. C'è spazio, infatti, anche per il calcio nella chiacchierata con i giornalisti a Cologno Monzese, a margine della presentazione dei nuovi palinsesti Mediaset. Si parla dell'impegno della sorella Barbara al vertice del Milan: «Lavora con grande passione, penso che possa fare bene. Leggo di frizioni con Galliani: in realtà i ruoli sono molto definiti e la squadra è ben coordinata. Mio padre? Resta il milanista numero uno: ha una grandissima passione per la squadra, nonostante le difficoltà e il momento duro che sta vivendo, e quando guardiamo insieme una partita del Milan gli si accendono gli occhi». Pier Silvio si aspettava la rottura con Seedorf («Avevo capito che stava incontrando difficoltà») e fa gli auguri a Inzaghi: «Lo stimo come giocatore, è un ragazzo intelligente, di grande equilibrio. Certo - ammette - ha un bel compitino…». Quando all'addio definitivo di Kakà, «è uno dei pezzi della storia del Milan, gli auguro tutto il bene possibile».
SPAZIO AI 4OENNI - «Barbara ha ragione, spazio ai quarantenni». Pier Silvio Berlusconi si dice d'accordo con sua sorella Barbara, attuale amministratore delegato del Milan, che nei giorni scorsi ha parlato della necessità di un rinnovamento in Federcalcio dopo le dimissioni del presidente Giancarlo Abete. L'11 agosto si terrà l'assemblea elettiva della Figc e al momento l'unico potenziale candidato è Carlo Tavecchio, 71enne presidente della Lega nazionale dilettanti. «È il momento di guardare avanti e di cambiare - dice Pier Silvio Berlusconi a margine della presentazione dei palinsesti autunnali delle reti Mediaset-. È necessario farlo quando ci sono delle crisi. La gioventù aiuta a superare certi momenti anche se non dimentico che pure l'esperienza è utile e indispensabile in certi frangenti». Il vicepresidente di Mediaset parla anche dell'attuale assetto societario del Milan: «Non vedo dualismi tra mia sorella Barbara e Galliani perché hanno ruoli diversi e ben definiti. Lei si occupa soprattutto dell'aspetto commerciale e tra loro due non ci sono tensioni - assicura-. Barbara ha tanta passione per il Milan e sta mettendo un grande impegno nel suo lavoro. Sono convinto che farà il bene della società». «Mio padre? Quando si parla del suo Milan mio papà si accende perché ha una passione infinita per i colori rossoneri. Il Milan -sottolinea- è una parte fondamentale della nostra famiglia».