Mediaset opera adesso in un “mercato difficilissimo, Italia e Spagna” ma “in futuro, col nuovo assetto che stiamo costruendo, pensiamo di poter tornare a risultati importanti. E per farlo non escludo un allargamento di confini”.
Esclusa invece “nel modo più assoluto” una “fusione tra Mediaset e Mondadori.Però vedo con favore sinergie a livello alto, unendo la raccolta pubblicitaria. Anche Ernesto Mauri lavora su questa via”. “L’azienda – osserva – ha reagito con forza alla crisi, con il taglio dei costi: l’80% del piano (da 450milioni,ndr) è già stato realizzato, in forte anticipo”.
E in generale “l’industria sta cercando di reagire alla crisi”, come dimostra anche “l’ottima proposta di Lorenzo Sassoli de Bianchi” di “detassare gli investimenti pubblicitari incrementali”: così si “incentivano le aziende a re-investire” e “lo Stato aumenta il gettito fiscale a costo zero”.
Comunque, “posto che Premium va bene, nulla in contrario a un partner industriale, non finanziario” ma “nomi non ne posso fare. Posso dire che Canal+ avrebbe molto interesse sull’Italia. Lo stesso il Qatar. Certo entrare oggi in un Paese in recessione, spaventa tutti”.
Quanto a Sky “rimane sempre un concorrente. Ma per esempio chi le dice che BSkyB (del magnate australiano, ndr) non voglia entrare in Spagna? A quel punto noi saremo della partita. Anche perché abbiamo un diritto di prelazione e uno di veto su Digital+”.
Infine sul processo per i diritti Mediaset e l’attesa della Cassazione per il padre, Silvio Berlusconi “su questo tema ho un’opinione personale molto netta. Venendo a Mediaset, non ci sarà alcun impatto. Semplicemente perché alla fine, se in Italia esiste una giustizia, tutto finirà in nulla”.