Tramonto su Oia, Santorini
Sono passati sette anni circa eppure la voglia di Grecia è sempre stata presente in me. Mi ricordo di aver guardato quel film, quegli attori e quei luoghi con estrema attenzione. Ricordo di aver ascoltato ogni singolo discorso per poter assimilare quanto di più bello potessi immaginare. Ogni occasione era buona; amici, amiche e fidanzate. “Dai guardiamo un film” sussurravo piano. Immancabilmente sceglievo il mio dvd preferito e tutto partiva, anche la mia testa.Nel frattempo passa il tempo, si collezionano momenti ed episodi, alcune persone vanno, altre restano. Poi qualcuno si ritrova ed è bello così. Ma il percorso di ognuno di noi è strano e tutto capita. Negli ultimi anni sono partito diverse volte ed è sempre stato bellissimo. Talvolta in solitaria e qualche volta in compagnia. Ho sentito sul mio viso il vento freddo e gelido dell’estremo Nord così come il sole cocente e la povertà dell’estremo Sud. Sono rimasto colpito dalle grandi città dove mi sono lasciato trasportare da flussi e ritmi travolgenti. Giungle di cemento e asfalto dove tutto cambia e tutto cresce. Un ambiente incredibilmente stimolante, necessario per la mente.
Ciò nonostante la Grecia era sempre lì. Con la certezza che ci sarei andato, semplicemente non sapevo il quando e nemmeno il come. Doveva però essere un’avventura e così è stato. Ascoltate bene…
In viaggio, 9 Agosto 2013
Il regionale veloce delle 05.12 parte puntuale dalla stazione di Ora. Al momento siamo in tre, ma presto ci raggiungerà anche Francesca, cara amica al primo anno di università. Abbiamo un viaggio molto lungo, diversi giorni ci separano infatti da Santorini. Prima di tutto dobbiamo raggiungere Ancona dove ci aspetta il traghetto per il Peloponneso. Ci vogliono circa 24 ore in totale per toccare terra ancora sonnolenti a causa di pavimenti troppo duri e poltrone poco comode. Dobbiamo comunque fare in fretta e raggiungere il porto di Atene il prima possibile. L’autobus prima e una folle corsa in taxi poi (150 km/h in centro!!) ci portano dritti alla prima agenzia. Con foga ci dirigiamo al banco reception verso il primo operatore libero. Nostro malgrado o, per fortuna, l’ultimo traghetto per l’isola è appena partito. “Dove andiamo allora?” è la prima domanda che ci poniamo. “Se vi interessa” dice l’impiegata “la prossima nave parte alle 21.00 direzione Paros”. Troppo entusiasti dalla partenza diciamo subito che va bene. D’improvviso però irrompe uno di noi “Dov’è Paros??”. Una fragorosa risata spezza l’aria tesa dell’ufficio. Non sappiamo dove stiamo andando, non sappiamo dove dormiremo questa notte. Eppure siamo così felici. Niente alberghi, niente letto e niente comodità. La spiaggia vicino al porto è un ottimo riparo per la notte. Proviamo ad addormentarci cullati dalla melodia dalle onde del mare. Forse che sia la prima volta, o che ci sentiamo osservati, non chiudiamo occhio per la maggior parte del tempo. Allora non resta altro che mettersi a chiacchierare sotto il cielo stellato e raccontar le nostre storie. Quest’isola è una vera scoperta. Il mare cristallino e le spiagge chiare si alternano a graziosi villaggi bianchi, ricchi di fiori colorati di viola, di rosso e di blu. Un gusto estetico che si rivela un piacere per gli occhi.
Nel frattempo il viaggio continua e, dopo quattro giorni, raggiungiamo Santorini. Si narra che proprio questo lembo di terra emersa non sia altro che i resti dell’antica civiltà di Atlantide, sprofondata in un singolo giorno e notte di disgrazia per opera di Poseidone. Comunque la storia rimane storia e per me tutto è una meraviglia. Avevo tanto atteso e immaginato; infine eccomi qui. Passo dopo passo cerco di memorizzare tutto ciò che percepisco. Odori, suoni e colori. Mi immergo letteralmente nel viaggio, lasciandomi trasportare. Di giorno giriamo l’isola in lungo e in largo, passiamo dalla spiaggia rossa a quella nera in men che non si dica. Anche qui dormiamo sotto le stelle. Passiamo infatti due notti abusivamente su di una terrazza. Nessuno ci scopre e noi, felici di tutto ciò, godiamo della più bella “camera con vista” presente sull’isola.
Ora, voglio dirvi che Santorini è bella di giorno, di sera e di notte. È bella sempre. Ci sono così tante coppiette che sbucano dietro ogni angolo tenendosi per mano. Poi si baciano a cena e si stringono forte durante il tramonto sul piccolo paesino di Oia. Si respira serenità. Infondo cosa serve di più?
Gian
P.S.: In tutto questo ho capito che le cose belle ritornano sempre e che il cuore si posa laddove si sente leggero.
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