P.s. hoffman

Creato il 03 febbraio 2014 da Cannibal Kid
Condividi

No. Non lo voglio scrivere, il necrologio su Philip Seymour Hoffman. No. Non lo scrivo, così facciamo finta che non sia mai successo. Quando se ne va un attore amato, per noi cinefili è come perdere un amico. Ok, magari non lo conoscevamo di persona, però attraverso il suo lavoro, attraverso la sua arte, ci ha regalato delle emozioni, ci ha consegnato dei personaggi che sono diventati quasi degli amici. Come il Lester Bangs di Quasi famosi – Almost Famous, il maestro di giornalismo che tutti avremmo voluto avere.

O come il Caden Cotard del poco conosciuto capolavoro Synecdoche, New York, capace di accompagnarci su quel grande palcoscenico chiamato vita.

O ancora come il Dustin Davis di Twister, il cacciatore di tornado cazzaro in quello che è stato uno dei miei film guilty pleasure degli anni ’90.

O come il mio preferito, il ruolo che me l’ha fatto conoscere e adorare, l’infermiere Phil Parma di Magnolia, l’uomo che sarebbe bello avere al proprio fianco sul letto di morte.

Quando se ne va un attore come Philip Seymour Hoffman, interprete pazzesco di quelli citati e un sacco di altri film da The Master a La 25a ora, da Onora il padre e la madre al Truman Capote che gli è valso l’Oscar, per noi cinefili è come perdere un amico. Quindi non farò nessun necrologio. Scriverlo significherebbe riconoscere che se n’è davvero andato e, finché non lo faccio, è come se fosse ancora tra noi.


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :