Psyco, il film per cui le donne smisero di fare la doccia

Creato il 08 aprile 2013 da Cannibal Kid
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Psyco (USA 1960) Titolo originale: Psycho Regia: Alfred Hitchcock Sceneggiatura: Joseph Stefano Tratto dal romanzo: Psycho (inizialmente intitolato in Italia Il passato che urla) di Robert Bloch Cast: Janet Leigh, Anthony Perkins, John Gavin, Vera Miles, John McIntire, Martin Balsam, Simon Oakland Genere: psycopatico Se ti piace guarda anche: American Psycho, Hitchcock, Bates Motel, Gli uccelli
Qual è il film più, come dite voi giovani?, cool del momento? Il grande e potente Oz? The Host? Spring Breakers? No, no e ancora no, cari i miei giovincelli cresciuti da madri distratte. Il film più attuale oggi è Psyco. Sì, quel Psyco. Quello del 1960 girato dal fu Alfred Hitchcock. Ne avrete sentito parlare di sicuro, a meno che non siate stati proprio tirati su da delle mamme, come le chiamerebbero i francesi?, ah sì: les incompétents. Psyco è attuale più che mai perché negli USA è appena stata lanciata una nuova serie tv, Bates Motel, che è un prequel della storica pellicola thriller, in cui i panni del giovane Norman Bates sono vestiti da Freddie Highmore. Scelta quanto mai azzeccata: Freddie Highmore è stato qualche anno fa il tenero bambino dello strappalacrime Neverland, oh quanto m’ha fatto piangere quel film, e il suo volto innocente è quindi quanto mai perfetto per trasformarsi in una maschera d’inquietudine. Stessa scelta optata dal grande Hitchcock quando scelse un Anthony Perkins giovane quanto me ai tempi, un attore fino ad allora conosciuto principalmente come volto rassicurante in pellicole romantiche.

Turista fai da te? No Alpitour?
No vacancy.

La novella serie tv Bates Motel va a rinverdire il filone dei serial killer che sta vivendo una grande stagione quest’anno sul piccolo schermo, grazie al social killer di The Following, di cui il mio caro (nel senso che mi fa spendere un sacco di soldi) figliolo vi avrà di sicuro già parlato, e grazie anche al ritorno di un altro dei più celebri maniaci di fiction di sempre: Hannibal The Cannibal Lecter nella serie NBC Hannibal, interpretato questa volta da quel bell'uomo danese Mads Mikkelsen. ‘Sti cannibali però io comincio a non reggerli più. Vi rendete conto di cosa si prova ad avere un figlio che per nome d’arte o, com’è che dite voi giovani?, nickname, s’è scelto Cannibal Kid? Non ve ne rendete mica conto, no. Comunque di questa rivisitazione dalle tinte teen e in chiave moderna del personaggio avrà modo di parlarvene meglio mio figlio nei prossimi giorni.Io aggiungo solo che il mito di Psyco rivive pure sul grande schermo in Hitchcock, pellicola uscita questo weekend nelle sale italiane. Un film da non perdere per ogni appassionato del regista inglese e del cinema in generale, ricco di aneddoti sulla lavorazione della pellicola. E poi ci sono pure lo spot delle cicche ambientato in un simil-Bates Motel e quello dei cereali Choco Krave che cita la celebre scena della doccia…

Queste sono le ragioni per cui Psyco sta ritornando prepotentemente alla ribalta nella cultura popolare odierna, ma l’attualità della pellicola non è solo dovuta a questo pluri ripescaggio. Psyco è un film ancora oggi, a più di 50 anni dalla sua uscita, di un’estrema modernità, per tematiche e per realizzazione, oltre che sempre una visione di sconvolgente tensione, superiore alla totalità o quasi dei thrillerucoli usciti nel frattempo. Mi piace immaginarmi un po’ come questo film. Non intendo che sono inquietante allo stesso modo. Non è quello che volevo dire. Ciò che intendevo è che mi piace pensare di essere invecchiata bene proprio come questa pellicola. Si possono vedere le rughe, senza lifting è difficile non ci siano, però i nostri anni li portiamo bene.

"Gente, questo pirletti qua si crede di essere un pericoloso serial killer!"
"Ridi, ridi. Intanto vado a prepararti la doccia, stronzetta!"

Cos’ha tanto di speciale, questo Psyco? Me lo chiedeva sempre mio figlio. Poi l’ha finalmente visto e l’ha capito. È una pellicola straordinaria. Rispetto ad altri film già notevoli di Hitchcock, possiede una tensione ancora maggiore e costante. L’unica illusione di tranquillità è nella prima scena, in cui la macchina da presa ci accompagna dentro una stanza di un hotel. Non una camera inquietante come la numero 1 del Bates Motel, bensì una stanza in cui Marion incontra il suo innamorato. Oh, che teneri. Poi basta. È solo un’illusione, ve l’ho detto. Subito dopo Hitchcock comincia a macinare le sue trame gialle. Inizialmente con la fuga di Marion, la bionda Marion. Com’è che gli uomini amano tanto le bionde, ma poi si sposano le more? Boh, sarà che siamo più affidabili, comunque meglio per noi more. Fatto sta che, laddove molte altre pellicole del regista cicciobombo, e diciamolo che magrolino certo non era, sono a tratti attraversate da vicende romantiche e toni da commedia leggera, qui a parte la citata concessione iniziale si viaggia a mille. E così Marion prende e va via in auto. Oh, quanto piacerebbe farlo anche a me. Scappare via dalla mia famiglia, almeno ogni tanto. Andare via da tutti. Peccato che sì ho la patente, ma è da così tanto tempo che non guido oramai che mi sono dimenticata come si fa. E l’auto, poi? Mio figlio non mi darebbe mai la sua. Maledetto Kid. Ma si può chiamarsi Cannibal Kid? A l’è propi ‘n drugà!
Quella con Marion che scappa via da tutto e da tutti è una parte tesa già di suo, ma non è che soltanto l’inizio di quello che rapidamente si trasformerà in un incubo. Io sono una romantica, a me piacciono le grandi storie d’amore, i film di paura di solito cerco di evitarli, sono più una roba per quel drugà di mio figlio, però Psyco è Psyco. E Norman Bates è Norman Bates. Voi spettatori di oggi siete già preparati, ma noi che siamo andati a vederlo al cinema negli anni Sessanta eravamo del tutto inconsapevoli di ciò cui stavamo per assistere. Anthony Perkins, come detto, era un volto tenerone delle pellicole sentimentali che tanto piacevano a me. Non avrei mai sospettato che fosse capace di fare qualcosa di male, con quel bel visino lì. Sì, questo benedetto maledetto Bates Motel aveva un che di sinistro, però quello che succede dopo non ce lo potevamo mica immaginare, all’epoca. La scena della doccia è stata uno shock pazzesco. La volete sapere una cosa? Da allora non ho mai più fatto una doccia in vita mia. Da allora in poi ho sempre preferito fare il bagno nella vasca. Lo trovo molto più rilassante. Sarà per colpa del dannato Hitchcock? Comunque non sono la sola. Anche loro con la doccia hanno smesso...




Cannibal Kid o sua mamma?

ATTENZIONE CHE VI RIVELO COSA SUCCEDE NEL FINALE O, COM’E’ CHE SI DICE?: ATTENZIONE SPOILER Il resto della vicenda non è da meno. È persino più preoccupante. Il finale presenta un colpo di scena tanto clamoroso che, per non far perdere l’effetto sorpresa, Hitchcock cercò di acquistare tutte le copie del romanzo di Robert Bloch da cui ha tratto il film per impedire alla gente di scoprirlo. E cosa scopriamo? Scopriamo che la mamma era morta e Norman Bates aveva preso le sue sembianze. Vi sembra una cosa normale? Come se uno scrivesse un, come si chiama?, un post su, come si chiama?, su un blog e lo firmasse a nome della madre. E guardate come tocca a me firmare questo post: come la mamma di Cannibal Kid. Ma dico, con tutti i nomi che poteva scegliersi, proprio uno così? Io non farei mai del male a una mosca, ma due sculacciate questa sera prima di andare a dormire a quel debosciato di mio figlio non gliele leva nessuno. La mamma di Cannibal Kid (voto 10/10)

Post pubblicato anche su L'OraBlù con tanto di minimal poster realizzato da C(h)erotto.

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