Sotto la foto la spiegazione: ”Noi di Ikea la pensiamo proprio come voi: la famiglia è la casa più importante. Quello che cerchiamo di fare è rendere più comoda la vita di ogni persona, di ogni famiglia e di ogni coppia, qualunque essa sia”.
Peccato che questa operazione di marketing non sia piaciuta per niente a Carlo Givanardi, sottosegretario alla Famiglia, che ha dichiarato: “Contrasta a gamba tesa contro la nostra Costituzione, offensivo, di cattivo gusto. L’Ikea è libera di rivolgersi a chi vuole e di rivolgere i propri messaggi a chi ritiene opportuno. Ma quel termine ‘famiglie’ è in aperto contrasto con la nostra legge fondamentale che dice che la famiglia è una società naturale fondata sul matrimonio, in polemica contro la famiglia tradizionale, datata e retrograda” (Ansa).
Il sottosegretario ha poi lanciato la stoccata finale: “E’ grave e di cattivo gusto che una multinazionale svedese venga in Italia e dica agli italiani cosa devono pensare polemizzando contro la loro costituzione”.
Io rileggo lo slogan “Siamo aperti a tutte le famiglie” e mi chiedo se per caso non sia il termine “aperti” a suonare tanto anticostituzionale.