Ci interroghiamo continuamente su quello che passa nelle nostre televisioni e su gli effetti che certe immagini e situazioni possano avere sui nostri figli. Lo abbiamo fatto anche su questo post riflettendo insieme a lettrici e lettori del blog .
Il fatto è che non c’è solo la tv, ci sono altri altri media, per esempio la pubblicità stradale, che possono diffondere messaggi e modelli non sempre condivisibili.
Prendiamo, per esempio, la Silvian Heach che per ventura è l’azienda di cui parlava ALicE in questo post e che pubblicizza i propri abiti mostrando le natiche delle modelle. Ha lanciato ora il ramo Silvian Heach Kids, che produce vestiti per bambini. Se andiamo sul suo sito, ci rendiamo conto che è stato realizzato con colori, disegni, testi e musiche adatte a un target di ragazzini, maschi e femmine dai 4 ai 16 anni, con contenuti anche di buon livello (mostre, teatro, cinema, musica, ambiente, attività fisica, alimentazione sana, e così via).
Se però ci soffermiamo sulla campagna pubblicitaria 2011 e sui cartelloni giganti che hanno invaso le nostre strade, il discorso cambia e sembra prendere un’altra strada.
Qui le ragazzine sono abbigliate, ritratte ed esposte come delle novelle lolite, sognanti, seduttive, ingenue e provocanti, bocconcini perfetti per palati pedofili.
Guardate voi stessi e ditemi che ne pensate.
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