Pugili senza ring

Creato il 25 aprile 2011 da Sportduepuntozero

Pugili senza ring

di Stefano Bozzo e Leo Nucera

Il Club Sport Dili e Benfica è nato il 28 maggio 1938 a Timor Est, colonia portoghese situata tra l’Indonesia e il Mar di Timor, che la separa dall’Australia. Per anni il Club è stato l’orgoglio sportivo della gioventú locale: vi si organizzavano tornei di calcio e pallavolo, si festeggiava il Portogallo di Eusebio e si danzava ai concerti. Ma nel 1974 il Portogallo, vicino al collasso economico e sul punto di una rivoluzione fascista, abbandonava l’isola. Timor Est proclamava la propria indipendenza, ma dopo nove giorni veniva invasa dall’Indonesia, che instaurava un regime di terrore durato poi oltre vent’anni. Tutte le attivitá sportive e culturali, specialmente quelle di impostazione portoghese, furono chiuse. Lo stesso destino toccò al Club Sport Dili e Benfica.
Ma l’anno scorso, a maggio, il Club Sport Dili e Benfica è stato rifondato.
La sede è la stessa degli anni gloriosi – stessa facciata e stessa scritta in ferro battuto, very vintage – ma è diroccata,  pressoché inagibile. Con i pochi soldi a disposizione, si sta cercando di ristrutturare e al contempo di organizzare un torneo di boxe, di mettere in piedi un’accademia di calcio per i giovani, di rivitalizzare la pallavolo, di mettere online il sito e tanto altro ancora. Purtroppo mancano i fondi. Nulla, zero, nada.

Sportforlife, organizzazione non governativa che promuove lo sport nei paesi piagati dalla guerra o appena usciti da conflitti, ha incontrato Fernando Encarnaçao, il presidente. È un timorese atipico: bianco, alto, parla un inglese perfetto, ha modi raffinati e una voce calda.

È appassionato e determinato a far tornare il Club il vero punto di riferimento per lo sport timorese.  Sport for Life è stata subito con lui. Il primo progetto, in termini di imminenza, è il torneo di boxe previsto per maggio. Un triangolare internazionale con pugili provenienti da Darwin, Australia e Kupang e Indonesia, ossia l’altra metá dell’isola rimasta indonesiana

Timor ha una vocazione per la boxe: i giovani la amano e la praticano. Il problema piú grosso è organizzare incontri. La federazione è in realtá una scatola vuota, un meccanismo di potere che non solo si disinteressa, ma, pur possedendo l’unico ring per gli incontri a Timor, non lo cede neanche in affitto per eventi organizzati dai due club pugilistici. La prioritá principale per il Club Sport Dili e Benfica è comprare un ring usato in Australia. Costa 8000 dollari e in cassa ce ne sono 100. In questa nostra ricerca sulla boxe a Dili, abbiamo incontrato una giovane americana, Jessica Knowles. E’  appena arrivata dalle Filippine, dove ha passato un anno praticando pugilato.

Ha la madre siciliana e parla italiano e mi dice di essere rimasta colpita (o meglio scioccata) quando ha visto questi ragazzi “allenarsi ogni giorno fino allo sfinimento. Svengono letteralmente a
fine giornata, perché alcuni di loro sono talmente poveri che dormono per strada e nemmeno mangiano, ma si allenano con un accanimento incredibile e non hanno match solo perché nessuno li organizza.” Capito? A Timor non ci sono  campioni perché non ci sono i campionati.

“Per questo – continua Jessica – ho deciso di lasciarmi coinvolgere e sto cercando di organizzare la sezione femminile di boxe. Ci sono alcune ragazze che mi seguono e le sto già allenando”.
L’iniziativa ha un valore enorme in una societá piagata da una mentalitá machista come quella di Timor Est, in particolare con riferimento ad uno sport tipicamente maschile come la boxe.
Sportforlife ha deciso di sostenere il Club Sport Dili e Benfica e di aiutare la boxe, comprare il ring e stare a fianco di  Jessica per lanciare la sezione femminile. Ma abbiamo bisogno del supporto di tutti. Donate ora!

Per maggiori informazioni visita il sito www.sportforlife.org


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