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Puglia: Fermare la proposta di legge per gli impianti da golf, lettera a Vendola

Creato il 29 luglio 2012 da Yellowflate @yellowflate

Puglia: Fermare la proposta di legge per gli impianti da golf, lettera a VendolaAPPELLO AL PRESIDENTE DELLA REGIONE PUGLIA, NICHI VENDOLA,

e
AGLI ASSESSORI ALL’ASSETTO DEL TERRITORIO E DELLA QUALITA’ AMBIENTALE DELLA REGIONE PUGLIA
ANGELA BARBANENTE E LORENZO NICASTRO

LA REGIONE PUGLIA FERMI “LA PROPOSTA DI LEGGE SQUALLORE DEI MEGA-IMPIANTI DA GOLF” IN PUGLIA,
la nuova maxi-devastante speculazione dopo quella della Green Economy Industriale di eolico, fotovoltaico e biomasse!

All’ indomani della ben apostrofata dalla gente “PUTRIDA LEGGE AMMAZZA PINETE DI PUGLIA” che va ritirata e abrogata al più presto!

Una questione di decenza e di pudore politico-amministrativo cancellare urgentemente queste leggi e proposte di legge prima che facciano danni al territorio, alla morale e alle “casse dello Stato”= “tasche dei cittadini”!

I CONSIGLIERI DELLA REGIONE PUGLIA DEVONO SMETTERLA DI GIOCARE A GOLF CON I NOSTRI SOLDI ALIENIZZANDO IL NOSTRO TERRITORIO!
Golf, un lusso anti-ecologico a base di cemento e pesticidi che non ci possiamo permettere!

La nuova maxi-devastante speculazione che si vorrebbe inaugurare in Puglia, scelleratamente, ad opera di alcuni consiglieri regionali, quella dei “verdi” impianti da golf estesi su decine e decine di ettari.
“Verdi”? O meglio colorati di falso verde, in realtà ingessati da colate di puro cemento!
E tutto questo dopo la maxi-devastantissima speculazione della Green Economy Industriale di eolico e fotovoltaico industriali, favorita nei fatti sempre dal medesimo Ente Regione, attraverso una legiferazione deregolamentante, spesso persino incostituzionale, come è stato con la famigerata Legge Regionale 31/2008, che ha segnato uno dei punti più infimi ed anti-ecologisti dell’operato amministrativo della Regione Puglia negli anni recenti. Una deregolamentazione che ha prodotto enormi danni apportati alle economie tradizionali, alla gente di Puglia, al suo paesaggio storico-naturale e alla sua biodiversità; tutte questioni al centro anche del libro best-seller di denuncia del giornalista d’inchiesta di “Repubblica”, Antonello Caporale, intitolato “Controvento”, che ha squarciato il flebile sgualcito velo che copriva la mala della Green Economy Industriale, cui la Regione Puglia è stata ed è chiamata oggi a porre fine; fine a questo squallore. La Regione è chiamata a rimediarvi, collaborando con tutti gli enti statali di controllo e vigilanza, per il sequestro e smantellamento di tutti gli impianti eolici e fotovoltaici industriali affetti da irregolarità, con restauro dello stato dei luoghi “quo ante”! E i suoi assessori sono chiamati ad una totale opposizione in Regione contro le richieste autorizzative per questi folli devastanti impianti ancora pendenti, o che dovessero essere ancora presentate!

Ora, con URGENZA MASSIMA, al Presidente della Regione, Nichi Vendola, e ai suoi Assessori all’ Assetto del Territorio, l’Architetto Angela Barbanente, e alla Qualità Ambientale ed Ecologia, l’ex-magistrato Lorenzo Nicastro, si deve chiedere adesso una ferma posizione per affermare il

NO adesso ai DESERTI VERDI da golf, distese si, solo apparentemente, verdi, ma intrise di prodotti chimici, pesticidi, ecc., sversati a quintali, con avvelenamento delle vitali pugliesi acque di falda carsiche; impianti fonti di sprechi immani della risorsa acqua di falda con conseguente salinizzazione delle falde, fonti di sottrazione di suoli potenzialmente fertili agro-pastorali e comunque rinaturalizzabili, fonti di cancellazione delle tipicità rurali dei luoghi!

Ma cosa ancor più grave, con essi si vuole soprattutto deregolamentare, scavalcando ogni vincolo di tutela del territorio, normale o straordinario che sia, per consentire persino maxi-speculazioni edilizie in aree rurali o naturali e vincolate, a base di cemento per immense cubature extra, persino extra al recupero dei locali antichi immobili già eventualmente presenti!

Tanti altri immensi impianti da golf, in aggiunta ridondante a quelli già esistenti; in realtà veri e propri neo-villaggi-hotel, mega-residence di cosiddetto “lusso”(?), quando già i presenti impianti da golf nella piccola Puglia si son rivelati dei fallimenti… e alcuni dei politici pugliesi, che tentano con mezzucci dialettici traballanti di sostenere questa iniqua speculazione, ora dicono: “proprio perché stanno fallendo gli esistenti, ne creiamo altri, così i giocatori da golf si potranno spostare da un impianto all’atro e sostare di più in Puglia e spendere di più”! Se le rocce avessero una mente formulerebbero ragionamenti ben più sensati di queste arrampicate sugli specchi per allodole umane, arrampicate fuori da ogni logica, mistificatorie e palesemente pro-speculazione!

Non è stato un successo il mega impianto di golf realizzato a Vernole-Acaja di Lecce, costruito negli anni scorsi nel Salento, e oggi vi vorrebbero costruire nella vicina Otranto due impianti da golf di decine di ettari, di cui il più grande nei pressi persino dell’area iper-protetta dei Laghi Alimini e in presenza di una masseria storica!

Cogliamo l’ occasione anche per stigmatizzare la legge o il comma di legge squallore, (L. R. n.12 del 29 maggio 2012), che starebbe per emettere, o avrebbe addirittura già persino emesso, la Regione Puglia, e di cui abbiamo letto sulla stampa in, giustamente, allarmanti articoli. Una “legge putridume”, come è stata apostrofata, per “fare fuori” le pinete di Puglia a favore dell’edilizia e altre oscenità stupra-paesaggio nei nostri campi, ammantate da una contraddittoria in termini dichiarazione di “pubblica utilità”, data la preesistente indubbia elevatissima pubblica utilità di ogni superficie boscosa, quale che siano le sue specie forestali componenti, per il bene dell’uomo e del pianeta tutto!
Pinete, pensate quanta strumentale ignoranza, o meglio malafede, sì talvolta piantate dall’uomo per la maggior parte, contro la desertificazione del Salento e di tutta la Puglia, provocata sempre dall’ uomo con insani disboscamenti nei secoli passati, ma con la piantumazione di tante piante ed essenze locali e comunque mediterranee, (insieme a poche altre non mediterranee), a partire dai bellissimi Pini d’Aleppo (Pinus halepensis), ma oggi spacciati, strumentalmente, (quanto ignorantemente e con una sorta di falso pseudo-scientifico in atto pubblico), per essenze forestali alloctone! Una GRANDISIMA BUGIA, (vedi il caso delle foreste autoctone di Pinus halepensis sul Gargano solo ad esempio, o l’attestazione della presenza dei Cipressi mediterranei – Cupressus sempervirens – in Puglia già in epoca romana, sempre solo ad esempio), per poter così tagliare le nostre conifere mediterranee con buona pace dei cittadini e degli ambientalisti! Ma così non è, e non deve essere! Siamo tutti noi in prima fila nel chiedere di piantare prioritariamente piante autoctone e mediterranee nei nostri giardini e paesaggi, anziché piante esotiche alloctone, nei confronti delle quali, certo, non si deve alzare però un approccio razzista xenofobo, e conseguentemente legittimante il verdicidio, come agli speculatori delle biomasse farebbe comodo, o finiremmo per non avere più neppure gli Orti Botanici, tripudio di biodiversità, e gli scorci paesaggistici suggestivi che ogni pianta contribuisce a realizzare e conservare nel nostro poliedrico paesaggio, tanto urbano quanto rurale e naturale, ma tutto con il buon senso della massima latina “est modus in rebus”; della massima di origine greca “ottima è la misura”!
Questa ulteriore esecrabile “LEGGE AMMAZZA BOSCHI-PINETE”, gli Assessori tutti, e un Presidente di regione che voglia potersi ancora dire “ecologista”, la devono bloccare, o fare abrogare subito se già ignominiosamente approvata! Ma come? Agendo proprio da presidenti, da assessori e da consiglieri di maggioranza quali essi sono stati eletti democraticamente per la difesa del nostro territorio e la sua tutela e miglioramento ecologico, a partire dall’incremento, non dal decremento, della sua superficie boscosa!!!

“O Tempora o mores, mala tempora currunt!”

SI OPPONGA PERTANTO UN FERMO VETO A QUESTA LEGGE INIQUA PRO-IMPIANTI DA GOLF, deriva illogica e irrazionale, che trova senso solo nella famelica volontà di permettere a pochi di speculare ai danni del territorio e della sua gente, puntando sulla creduloneria dei più, legata al concetto mistificato di verde, Cavallo di Troia per iniquità ai danni dello stesso ambiente! Certo, viva il verde, ma il verde della biodiversità, non del deserto monospecifico e forse anche OGM (di Organismi Geneticamente Modificati) dei prati degli impianti da golf, strutture aliene al nostro Salento e che tali devono rimanere!
No a questi “deserti verdi” con la scusa dei quali si calpesterebbe ogni buon proposito del nuovo PPTR il nuovo Piano Paesaggistico Territoriale della Regine Puglia, vanificando e facendo fumo e paravento di tutto il buon lavoro concettuale e teorico, finanziato da noi tutti, per la realizzazione di questo piano road-map per il risanamento del paesaggio storico-naturale di Puglia!

Sì alle rinaturalizzazioni, anche di ambienti umidi, con la ricostruzione di ambienti umidi più o meno originali, sì alle bonifiche dagli inquinanti, ai restauri, ai rimboschimenti con piante autoctone mediterranee naturali e “no OGM”, all’agricoltura biologica, all’agriturismo con restauro delle masserie ed altri edifici storici rispettosissimo del Genius loci e degli stili, colori, forme e materiali originari, ma NO A TUTTE LE IDIOZIE FALSO-VERDI, COME QUELLA ODIERNA, E TANTO RIDICOLA QUANTO DRAMMATICA, DI QUESTI ASSURDI IMPIANTI DA GOLF!

Coordinamento Civico apartitico per la Tutela del Territorio e della Salute del Cittadino

Forum Ambiente e Salute del Grande Salento


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