Ostuni è diversa. E’ una perla che si affaccia sul mare, ma è tra la terra e il cielo che trova la propria dimora.
Ostuni è sospesa nel tempo. E’ quel qualcosa che ti aspetti, ma che poi alla fine ti stupisce. E’ semplicità. Bianca e pura come il colore delle sue case, ti rapisce lo sguardo e l’obiettivo della mia Nikon non sa cosa mettere a fuoco.
E’ la simpatia dei suoi abitanti, le decine di attività tra gli ulivi e mare che si possono fare.
Ostuni è una porta blu su uno sfondo bianco. E’ una vespa appoggiata su di una cartolina in tre dimensioni.
Ostuni è la chitarra che suona, è la voce di un cantautore del vecchio negozio chiamato l’ “Ulivo che Canta“.
Ostuni è quella voce che da quel negozio continuava a cantare “sei nella mia anima”.
Lei nella mia anima c’è entrata. E li ci resterà.