È passato ormai parecchio tempo dal mio primo articolo dedicato a CCleaner (oltre due anni, per essere più precisi) e, siccome nel frattempo i suoi sviluppatori non sono rimasti a guardarsi le mani, ma lo hanno aggiornato di continuo, inserendo nuove funzioni, è forse il caso di prenderlo di nuovo in esame e vedere cosa sia cambiato e come sia oggi questo programma. Prima di tutto, presentiamolo. CCleaner è un programma di servizio, che permette di mantenere pulito il computer, almeno sui piano dei contenuti (non lo spolvera ancora al nostro posto, se è a questo che stavate pensando), ma anche di svolgere altre piccole attività legate alla gestione del computer, che normalmente richiederebbero qualche peregrinazione tra le pieghe del Pannello di Controllo di Windows. CCleaner nasce come programma per aiutare la manutenzione del sistema operativo Windows, che spesso rischia di diventare ingestibile se abbiamo la mania di installare e disinstallare nuovi programmi di continuo (il Registro di Sistema piange, ogni volta che lo fate): con una pulizia regolare, oltre a liberare spazio su disco, possiamo anche ridurre le probabilità di schermate blu e altri crash di sistema, ma anche contenere il calo progressivo di velocità, sia in fase di accensione, sia durante il resto del tempo. Precisiamo che non fa miracoli, ma una corretta igiene del computer ne allungherà l’aspettativa di vita. Di recente, CCleaner è stato reso disponibile anche per sistemi operativi Macintosh, forse perché l’aumento degli utenti (e soprattutto degli utenti non specialisti) ha reso necessario prepararsi a una certa manutenzione anche di questi sistemi. Dubito comunque che, in futuro, ne uscirà mai anche una versione per sistemi operativi a base Linux, ma staremo a vedere. A parte questo, CCleaner è disponibile in due versioni, gratuita e a pagamento: qui ci occuperemo della versione gratuita, che è la più usata. Ecco come si presenta, su un sistema operativo Windows:
È passato ormai parecchio tempo dal mio primo articolo dedicato a CCleaner (oltre due anni, per essere più precisi) e, siccome nel frattempo i suoi sviluppatori non sono rimasti a guardarsi le mani, ma lo hanno aggiornato di continuo, inserendo nuove funzioni, è forse il caso di prenderlo di nuovo in esame e vedere cosa sia cambiato e come sia oggi questo programma. Prima di tutto, presentiamolo. CCleaner è un programma di servizio, che permette di mantenere pulito il computer, almeno sui piano dei contenuti (non lo spolvera ancora al nostro posto, se è a questo che stavate pensando), ma anche di svolgere altre piccole attività legate alla gestione del computer, che normalmente richiederebbero qualche peregrinazione tra le pieghe del Pannello di Controllo di Windows. CCleaner nasce come programma per aiutare la manutenzione del sistema operativo Windows, che spesso rischia di diventare ingestibile se abbiamo la mania di installare e disinstallare nuovi programmi di continuo (il Registro di Sistema piange, ogni volta che lo fate): con una pulizia regolare, oltre a liberare spazio su disco, possiamo anche ridurre le probabilità di schermate blu e altri crash di sistema, ma anche contenere il calo progressivo di velocità, sia in fase di accensione, sia durante il resto del tempo. Precisiamo che non fa miracoli, ma una corretta igiene del computer ne allungherà l’aspettativa di vita. Di recente, CCleaner è stato reso disponibile anche per sistemi operativi Macintosh, forse perché l’aumento degli utenti (e soprattutto degli utenti non specialisti) ha reso necessario prepararsi a una certa manutenzione anche di questi sistemi. Dubito comunque che, in futuro, ne uscirà mai anche una versione per sistemi operativi a base Linux, ma staremo a vedere. A parte questo, CCleaner è disponibile in due versioni, gratuita e a pagamento: qui ci occuperemo della versione gratuita, che è la più usata. Ecco come si presenta, su un sistema operativo Windows:
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