Uno dei modi più ‘semplici’ di capire come organizzare la vita penso sia quello di pensarla come una serie di elementi concatenati in cui ogni micropezzo è la nostra microazione compiuta. Frammentare la vita in piccoli pezzettini lego, se da una parte può aiutare, dall’altra può far perdere la concezione stessa di vita.
Ma andiamo con ordine. Ultimamente mi sto abituando a chiedermi “Come mai sei in questa situazione?” “Perché ho scelto prima e non avevo alternative” “Quali erano le alternative?” ecc. E’ davvero un lavoraccio e farsi continuamente l’esame sulle scelte non permette di vivere a fondo i guizzi di casualità che ci vengono offerti. Proprio questa concezione pretende di eliminare le casualità dalla vita. Lungi da me, però.
In un certo senso mi fa pensare a quelle dottrine, filosofie, religioni orientali che “vanno di moda” perché pongono ogni cosa al loro posto. L’esatto contrario della mia cameretta, per esempio. Ma, davvero, per mettere ordine nella vita bisogna prima mettere in ordine la cameretta?
Riflettevo così sul letto con – ovviamente – libri sparsi nei quattro angoli, anche perché la libreria non è stata concepita per contenere tutti i libri della nostra vita. Ecco che esce l’inghippo. Ci sono pezzetti di vita che effettivamente non possono essere catalogati, come i libri che escono fuori. Non è detto che la vita sia un enorme contenitore da ordinare o che, effettivamente, ci sia qualcosa da ordinare.
Tranne se andate in biblioteca. Ma anche lì ci sarà sempre qualche libro fuori posto, qualcosa che sfugge, qualcosa non razionalmente catalogabile. Come distinguere un libro d’avventura da uno storico romanzato? Oppure un thriller da un noir soft?
Come distinguere un pezzo d’azione da un altro pezzo d’azione?
Concepire discretamente la realtà è solo un fatto di comodo per aiutarci. La vostra cameretta lo apprezzerà. Molto.