Punta est: la storia di servizi universitari che stavano diventando appartamenti di lusso

Creato il 17 febbraio 2013 da Antonioriccipv @antonioricci

E’ interessante ripercorrere la vicenda di Punta Est: la storia dei servizi universitari che stavano diventando appartamenti di lusso.

La società Punta Est avrebbe realizzato 73 appartamenti da vendere sul libero mercato in violazione della destinazione d’uso originaria cioè alla costruzione esclusiva di edifici per residenze e servizi universitari.

Tutto comincia nel 2010, quando i precedenti proprietari del terreno al Vallone, Massimo e Franco Lardera, ottengono, a firma di Moro, il permesso di costruire un complesso immobiliare destinato a residenze universitarie.

A luglio 2010 i terreni vengono acquistati dalla società Punta Est, che a febbraio del 2011 presenta una richiesta di variante al progetto iniziale.

Una variante che di fatto cambiato la tipologia delle costruzione, destinandoli a diventare appartamenti venduti sul libero mercato.

La responsabile del procedimento del comune di Pavia, l’8 marzo 2011, dà un primo parere negativo.

il 19 maggio 2011, la stessa funzionaria ribadisce quanto ha già scritto in precedenza.

Esattamente lo stesso giorno, il 19 maggio, il dirigente del settore urbanistica del Comune di Pavia, Angelo Moro, rilascia il permesso di costruire a Punta Est.

L’autorizzazione viene rilasciata in forza di una “convenzione” tra la società Punta Est il dipartimento di Ingegneria firmata dal Angelo Bugatti il 18 aprile 2011, secondo questa “convenzione” gli appartamenti avrebbero comunque garantito « scopi di ricerca» .

Bugatti firma però la convenzione senza il vaglio del Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo passaggio obbligato per una “convenzione” con l’Ateneo.

Ciò renda la convenzione di fatto falsa.

Secondo l’accusa, Bugatti – per firmare quella falsa convenzione – avrebbe ricevuto da Maestri circa 120mila euro: denaro giustificato sotto compensi per prestazioni, secondo l’accusa, mai eseguite.

il Pd, a luglio 2011, solleva il caso Punta Est in Consiglio comunale. Perché negli annunci pubblicitari che circolano sulle case si parla di «abitazioni signorili di classe A, circondati dal parco della Vernavola».

Prezzo: 2450 euro al metro quadro.

La lista Insieme per Pavia, attraverso il consigliere Paolo Ferloni, presenta un esposto in procura.

A dicembre del 2011 il magistrato Paolo Mazza acquisisce le carte relative all’operazione immobiliare.

A marzo del 2012 il cantiere viene sequestrato.

Cinque persone, tra cui Dario Maestri, risultano indagate per abuso edilizio. Un mese dopo, ad aprile, a Moro e Bugatti vengono notificati avvisi di garanzia per abuso d’ufficio e falso in atto pubblico.

Il 7 febbraio i carabinieri arrestano Angelo Bugatti, 61 anni, direttore del dipartimento di Ingegneria edile e del territorio dell’Università, che deve rispondere dell’accusa di corruzione, falso e falso materiale.

L’imprenditore Dario Mestri, 75 anni, residente a Pavia, ha invece ottenuto gli arresti domiciliari e dovrà rispondere dell’accusa di corruzione a pubblico ufficiale. Per il dirigente all’Urbanistica del Comune di Pavia Angelo Moro il gip Anna Maria Oddone ha disposto la sospensione dai pubblici uffici. E’ accusato di abuso d’ufficio e truffa.

Il Pd chiede con forza chiarezza e assunzione di responsabilità al sindaco Cattaneo e all’assessore Fracassi in merito alla vicenda di Punta Est.