Leggo sui giornali alcune dichiarazioni fatte da alcuni miei avversari alle primarie in merito alla vendita della Colonia. Ho ricevuto anche mail da amici un po’ grillini che mi accusano di essere uno speculatore. Dunque, cercherò di fare chiarezza. Io non vorrei vendere la Colonia. Come diceva però Bersani (Samuele non Piergigi) l’argomento è più: “vorrei ma non posso”. Casini dice che loro (SEL) hanno vincolato la loro permanenza nel PD alla condizione della proprietà pubblica della colonia comunale. Vorrei sottoporre agli amici di SEL una semplice questione economico-contabile: rimettere in pristino quella struttura, che sottolineo STA LETTERALMENTE CROLLANDO, costa al comune più di 5 milioni di Euro, più della metà del gettito IMU seconda casa di un anno, che rappresenta la voce più importante di bilancio del nostro Comune. Saranno almeno 10 anni che si cercano invano finanziamenti regionali e europei : nel frattempo la Colonia continua a deteriorarsi. Se aspettiamo ancora un po’ ci sarà di sicuro un cedimento strutturale e le responsabilità di chi saranno? In primis nostre, che abbiamo deciso di non decidere, attaccandoci al principio giusto , ma irrazionale della proprietà pubblica della struttura. Darla invece ad un privato per farci, ad esempio, turismo assistito e sanitario per anziani, porterebbe i seguenti benefici: 1. gettito di diversi milioni di euro per le casse comunali per reinvestirli, ad esempio, nel nuovo polo a servizi nel Parco Centrale (casa del volontariato e della associazioni, scuole) , 2. occupazione qualificata e 3. allungamento della stagione turistica. Insomma, tre piccioni con una fava. Più che proposta audace o addirittura “fuorviata” come dice Casini (Gianluca , non Pierferdi ) , a me pare, francamente, più una cosa semplice e di buon senso. So che mi attrarrò molte critiche di molti amici, so che è stato fatto un percorso partecipativo. Ma a volte serve anche guardare in faccia alla realtà , rivedendo alcune certezze “incrollabili” …