Può avvenire la Consumerizzazione del BPM? Lo sta verificando un team di Ricercatori con Fluxedo

Creato il 25 febbraio 2014 da Alessandro Nuvoloni @GestProcessi

In  Italia, si è iniziato a parlare di Business Process Management tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80. La spinta poi su questi temi è avvenuta, dal punto di vista dello sviluppo di teorie manageriali ed organizzative, con la formalizzazione della “Vision 2000” delle normative ISO sul Total Quality Management, mentre è stato probabilmente l’ASP – Application Service Provider a dare il via ai primi applicativi software per la gestione dei processi. Facciamo i Conti: si parla di queste robe da almeno trenta, se non quarant’anni. E in tutti questi anni, gli sforzi di tutti sono stati unicamente rivolti a trovare metodologie e strumenti volti a ottimizzare e controllare le sequenze di attività (perché un processo, questo è) di una organizzazione, o quantomeno di un gruppo. E delle nostre personali sequenze di attività?Dei nostri processi personali? 

Software Gestione Processi

Finora non se ne era preoccupato nessuno, almeno non vedendo la problematica sotto questo punto di vista.   Ci hanno pensato un gruppo di ex-alumni del Politecnico di Milano, che hanno deciso di avviare uno studio di fattibilità per analizzare l’effettivo riscontro che potrebbe avere l’ottimizzazione dei processi, scegliendo di percorrere una strada centrata sull’individuo. Per questo motivo è nata l’idea di Fluxedo una app, che probabilmente sarà installabile sui principali smartphone attuamente in circolazione. La app non è ancora nei vari market, forse non neanche pronta la sua versione beta. Il Team di ricercatori ed ingegneri che stanno lavorando al progetto, come dicevo sopra, stanno utilizzando (saggiamente) le potenzialità del web per raccogliere informazioni circa l’appeal che Fluxedo potrebbe avere una volta uscita alla luce del sole. Il team ha infatti realizzato un sondaggio on-line chiedendo a chiunque di rispondere dando la propria opinione sull’effettiva spendibilità che il software potrebbe avere nel suo impiego quotidiano.

Il sito “vetrina” dell’applicazione (www.fluxedo.it) contiene anche una nutrita descrizione degli obbiettivi gestionali che si intende raggiungere usando l’app, nonché i principali punti di forza, ossia la sua forte integrazione con i social network e con alcune  web application divenute, per molti più familiari del proprio zio.

Indubbiamente, l’idea è molto buona e ritengo segua una logica di certo interessante: come si può credere di diffondere una visione delle organizzazione “per processi” se, a livello del singolo, non vi è mai la possibilità di vedere come la gestione dei propri processi venga sensibilmente migliorata, grazie al contributo delle nuove tecnologie?

Quello che rimane come dubbio è sul quanto, tale consumerizzazione del process management, possa dare una tangibile dimostrazione del contributo che oggi possono dare le nuove tecnologie (hardware, ma soprattutto, software) verso l’efficienza organizzativa e verso la qualità del lavoro all’interno di gruppi organizzati di varie dimensioni e specificità.

Beh, lo sapremo, non appena sarà rilasciata la versione beta di fluxedo e dopo averci organizzato la festa di compleanno per zio ;).


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