Mitchell Kanashkevich è un fotografo di viaggio talentuoso. Ha sempre fotografato con le reflex. Ora però ha scoperto le piccole fotocamere digitali di fascia alta, in particolare le mirrorless.
Ecco perchè sta passando a questo tipo di fotocamere, per il suo lavoro e per le foto personali.
Non è una cosa da tutti i giorni vedere una mucca affacciarsi in un ristorante (mi riferisco alla foto qui sopra). Avere con me una macchina fotografica piccola mi ha permesso di reagire velocemente e riuscire a cogliere l’attimo.
Fino a poco tempo fa non ho mai pensato che avrei potuto considerare una simile domanda. Ho sempre sostenuto che l’equipaggiamento non sia molto importante, ciò che conta è il risultato. Per quanto riguarda l’importanza del risultato la penso ancora così, ma nel tempo ho realizzato quanto la macchina che usi possa cambiare l’equazione.
Per la maggior parte della mia vita di fotografo ho utilizzato una reflex digitale Canon. E’ fantastica, ma è grossa e pesante. Non l’ho mai portata in giro per catturare momenti spontanei, quotidiani, e questo ha modellato la mia attitudine verso la fotografia e la totalità dei miei lavori. Così facendo, sento di aver perso molto.
L’iPhone ha aperto molti fotografi alla possibilità di una macchina fotografica più piccola
L’iPhone e tutto il clamore sulla fotografia con i cellulari ha portato me e moltissimi altri fotografi a catturare quei casuali attimi fuggenti della vita, così come le piccole cose affascinanti che incrociano il nostro cammino. Questo mi ha aperto gli occhi su quanto mi stavo perdendo.
L’iPhone era fantastico, maneggevole e, con una specifica custodia, persino impermeabile. Ma, per quanto fosse ottimo, era ancora ben distante dalle macchine fotografiche serie, per quanto riguarda il controllo creativo e la qualità delle immagini. Volevo una via di mezzo: una maneggevolezza simile a quella di un cellulare ed una qualità vicina a quella di una reflex digitale.
Dopo anni trascorsi a guardare lo sviluppo di fotocamere sempre più piccole, che hanno iniziato a rivendicare una qualità alla pari con le più grandi fotocamere reflex digitali e la migliore reattività di sempre, un anno fa ho comprato una Fuji x100s.
E’ diventata la mia preferita. Ho iniziato a portarla con me ovunque vada, è maneggevole e discreta. Mi permette di fare scatti in vari posti ed essere notato a malapena mentre una reflex digitale, al contrario, attira l’attenzione anche quando non voglio.
Le macchine fotografiche più piccole hanno cambiato il modo in cui fotografo?
Penso sia una risposta semplice: sì!
Avere la maneggevolezza di una macchina fotografica che posso portare ovunque ed il controllo creativo delle reflex più grandi ha significato per me la possibilità di creare immagini pressoché in qualunque momento, praticamente in qualunque posto. Il mondo intero, come soggetto fotografico, è diventato un po’ più accessibile e pronto ad essere catturato. Qualunque cosa ora può potenzialmente diventare una fotografia interessante perché sono più pronto, con la mia piccola fotocamera in mano.
E’ anche importante il fattore discrezione. Non perché voglia nascondermi dalle persone, ma perché, anche se mi dovessero notare, non mi percepiscono come un turista o un fotografo serio. Proseguono con le loro vite.
Mi ricordo ad Istanbul, quando sono andato a fare scatti nello stesso quartiere con la Fuji e, più tardi, con una Canon 5D MKIII. Ignorato con la Fuji, ma subito apostrofato come “Turista!” quando ho tirato fuori la reflex digitale.
La Fuji X100s ha anche un’altra cosa che per me è straordinaria: il tasto dell’otturatore è praticamente inudibile. Il click clack della reflex digitale suona quasi volgare in una stanza piccola e tranquilla, una chiesa o un luogo sacro.
La possibilità di scattare in silenzio ha fatto sì che a volte i miei soggetti fossero completamente inconsapevoli del fatto che li stessi fotografando, o almeno inconsapevoli del momento preciso in cui lo stessi facendo. In generale questo li ha resi meno a disagio, o meno curiosi riguardo cosa stessi catturando con così tanti click.
L’innovazione non si ferma: un altro cambio di fotocamera
Non sto facendo pubblicità a nessuna macchina fotografica in questo post, sto semplicemente citando le marche che ho usato. Non mi sento fedele a nessuna marca in particolare, quindi un mese fa ho comprato un’altra piccola fotocamera, la Panasonic GX7.
Generalmente non sono il tipo che compra una macchina fotografica nuova ogni anno, ma quando ho visto cosa potesse fare ho capito che dovevo averla. Non approfondirò molto le sue possibilità, ci sono molte recensioni e potrei farne io stesso una sul mio blog in un secondo momento.
Le cose principali, comunque, sono di nuovo il tasto silenzioso e, questa volta, un touch screen che si può ruotare. Quest’ultimo elemento significa che puoi essere ancora più discreto, il che è fantastico, ma soprattutto il poter toccare il punto dove vuoi mettere a fuoco è una vera mano santa! E’ veloce e aumenta tantissimo l’accuratezza.
Di nuovo alla domanda: “Questo ha cambiato il modo in cui faccio le foto?” la risposta è: Sì!
Se hai la possibilità di centrare il fuoco più spesso in quelle situazioni imprevedibili è più probabile che tu riesca a fotografarle. Quindi, è facile che tu riesca a migliorare e sia propenso a fare più foto di questo tipo, in un certo senso cambiando la tua produzione fotografica.
Alcune conclusioni
Ho sollevato i punti principali di cui volevo parlare. Quando i tuoi strumenti per creare immagini diventano non solo potenti, ma anche portabili, efficaci e divertenti da usare, senza dubbio farai foto in maniera diversa. Ho finito per apprezzare la spontaneità, i momenti sottovalutati della vita, e ho deciso di fare di questo genere di lavori parte della mia produzione.
Aggiungo una nota personale. Come novello padre, apprezzo particolarmente il fatto di avere queste macchine fotografiche più piccole virtualmente sempre al mio fianco.
Al di là di tutta la creazione artistica e della fotografia seria, c’è il puro e semplice desiderio di registrare la tua vita e le cose che per te sono importanti, che sia in viaggio o a casa. Avere una fotocamera piccola e potente che ti serve per le tue creazioni artistiche e per fissare ricordi preziosi è una cosa fantastica, in grado persino di cambiarti la vita… Beh, almeno per quanto riguarda la fotografia.
Quando una macchina fotografica è divertente da usare inizi a giocarci, esplorando, sperimentando, e a volte è così che ottieni fotografie davvero straordinarie. Non ci sono garanzie, ma se provi e lo fai ti stai dando almeno la possibilità che succeda.
Ok, quindi qual è l’obiettivo di questo post?
Lasciami chiarire una cosa. Non sto cercando di convertire nessuno. Non mi importa se ami la tua fotocamera reflex digitale e odi le macchine più piccole. Come ho già detto, non sono sponsorizzato da nessuno, perciò non ottengo benefici di nessun tipo se cambi o non cambi, o fai quello che preferisci.
La mia convinzione è che le macchine più piccole siano fantastiche per la fotografia di viaggio. Hanno cambiato le carte in tavola e ne sono uscite, come risultato, molte opportunità interessanti.
Una domanda per te:
Cosa ne pensi di questo argomento? Credi che una macchina fotografica sia capace di cambiare il modo in cui fai le fotografie, e di conseguenza modellare il tuo lavoro? Forse sei già incappato in una macchina del genere? O tutto questo per te non ha senso?
Per favore, condividi i tuoi pensieri nei commenti!
Mitchell Kanashkevich è un fotografo di viaggio documentarista che narra storie emozionanti e stimolanti attraverso i suo lavori. Per imparare importanti lezioni dai dietro le quinte delle sue foto, ti consiglio l’ebook Immagini Potenti: http://www.fotocomefare.com/immagini-potenti-foto-indimenticabili/.
Articolo di MITCHELL KANASHKEVICH, liberamente tradotto dall’originale: http://eyevoyage.com/tips/can-camera-change-way-make-photos/