Tomás Eloy Martínez in Purgatorio, pubblicato in originale nel 2008 e arrivato a noi solo quest’anno, grazie al lavoro di riscoperta della letteratura sudamericana svolto dalla casa editrice Sur, fa proprio questo. Dà voce a quella speranza, urla quel bisogno di giustizia.Purgatorio, un luogo di passaggio, di transizione, di attesa speranzosa di qualcosa che non sei nemmeno sicuro che arriverà. Ed è in questo Purgatorio che vive Emilia, figlia di un alto rappresentante della dittatura argentina, che ancora giovane e innamorata si vede portare via il suo Simón. Vengono arrestati insieme, forse per errore. Lei però viene rilasciata. Di lui, invece, non si sa più nulla. C’è chi dice che è libero, chi che è stato torturato e ucciso, chi è scappato. Forse è morto, forse è vivo. Scomparso, insomma. Desaparecido. Da quel momento la vita di Emilia si trasforma in attesa, trascorsa ad accudire la madre malata che il padre ormai ha rinnegato e ad accompagnare proprio l’uomo nei suoi incontri ufficiali. E poi, all'improvviso, l’attesa si trasforma in ricerca, in viaggi sulle tracce, labili, labilissime, che Simón pare aver lasciato in giro, sulle mappe che loro, per lavoro, disegnavano. Finché un giorno di tanti anni dopo, Simón, come forse era scomparso, forse ricompare.
Come già aveva fatto in Santa Evita, Tomás Eloy Martínez è bravo nel mischiare realtà e finzione, trasmettendo nel lettore il dubbio su cosa sia vero e cosa no. Ed è bravo nel voce a questa attesa, incosciente forse, perché arriva il momento in cui ti rassegni a perdere per sempre quello che hai già perduto, ma del tutto comprensibile, di un amore che non vuole arrendersi di fronte a nulla, nemmeno alla follia di queste sparizioni. Al tempo stesso, lo scrittore ci offre una panoramica di un periodo storico, quello post Perón, che ha segnato e forse ancora oggi segna l’Argentina e di cui, proprio come per i desaparecidos, qui da noi si è parlato davvero troppo poco.Il lettore si ritrova quindi a leggere un romanzo, una storia d’amore forte e potente, ma anche una cronaca storica, una denuncia, altrettanto forte e altrettanto potente, delle follie che il potere non solo giustifica ma addirittura compie direttamente.
Mi mancava un po’ la letteratura sudamericana. Mi mancava quel mix tra realtà e finzione, tra poesia e crudeltà, tra amore e dolore, che laggiù sanno scrivere così bene. E spero davvero che arrivino presto in Italia anche gli altri libri di Tomás Eloy Martínez, questo grande, grandissimo autore, che insieme ad altri (uno tra tutti Manuel Puig, che vi consiglio davvero caldamente di leggere) è riuscito a dare voce a persone e a una parte di storia che troppo a lungo sono state messe a tacere.
Un libro bellissimo, da leggere.
Titolo: PurgatorioAutore: Tomás Eloy MartínezA cura di: Francesca LazzaratoPagine: 283Editore: SurAcquista su Amazon:formato brossura:Purgatorio