Pussy Riot fa fico

Da Fishcanfly @marcodecave

Le immagini di queste tre “teppistelle punkettone” dietro le sbarre ha fatto ormai il giro del mondo. Rivediamo rapidamente l’argomento in questione: due studentesse universitarie e una programmatrice di computer sono i membri del collettivo punk Pussy Riot, politicamente impegnato e attivo a Mosca.

Sappiamo quanto siano diventate dure le leggi contro il dissenso nella nazione del Cremlino, ma se pensiamo che davvero il punk può cambiare le sorti della storia, più di quanto vi riescano moti popolari e/o azioni dei servizi segreti, allora c’è qualcosa che non va, almeno secondo il mio modesto parere.

I tempi sono cambiati, caro Ernesto Che Guevara.

Il fattaccio, o meglio lo gnommero, per dirla con Gadda, di questo pasticciaccio, sta nel marzo 2012: le tre vengono arrestate per aver messo in scena in una Cattedrale Moscovita un’esibizione anti-Putin.

Apriti cielo! Anzi apriti Cremlino!

Il plauso e l’incoraggiamento va tutto chiaramente alle Pussy Riot, che devono solo aspettarsi la conseguenza delle loro azioni in uno stato dove i diritti civili sono quelli che sono.

Poi, in questo teatrino che chiamiamo mondo, abbiamo le star della musica come Madonna e altri nomi altisonanti, che lanciano appelli a destra e manca per liberarle.

Poi i social network sono pieni zeppi di gente che si schiera con le Pussy Riot.

Va bene, va tutto bene.

Ora però a me piacerebbe vedere altrettanto fervore mondiale, perché no?, intorno alla vicenda dell’Ilva di Taranto che sta drammaticamente scindendo diritti inviolabili, come quello alla salute e quello al lavoro, sul quale è fondata la nostra Repubblica.

Non vedo pussy riot tra i Tarantini, eppure qui c’è in gioco il futuro di una città. Ma non capisci? Le pussy riot sono il simbolo della libertà contro un regime. Ah, scusa, ok.

Certo il punto è che non fa altrettanto trendy e cool andare a immanicarsi nella vicenda dell’Ilva, meglio lanciare appelli verso la Madre Russia affinché liberi le Pussy Riot che, almeno questo lo spero, dopo tutti sti casini, avranno e godranno di una visibilità abbastanza buona da evitare loro troppe grane una volta dietro le sbarre.

E gli stipendi d’oro dei giocatori, ora che c’è il calciomercato, quelli non sono una violazione dei diritti civili? Prima di andare a difendere quelli degli altri, impieghiamo qualche risorsa per risvegliarci.

Good Luck, Pussy Riot.

People save Ilva.



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