C'è una situazione specifica che mi fa sentire a disagio, mi mette in ansia, mi avvilisce in senso evoluzionistico.
Esiste un fatto, un accadimento, una vicenda, che è sempre assolutamente spiacevole quando mi capita: entrare in un bagno, specie quello del posto in cui lavoro, che maleodora.
Non sopporto aprire la porta della toilette ed essere investita dall'olezzo fastidioso per le mie nari, non tanto per me e le mie nari appunto, quanto perché immagino che quelli che verranno dopo, i posteri, individueranno me come l'origine di tale maleodore e questo non mi piace.
Non sopporto uscire dal bagno, sorridere alla collega e lasciarla entrare in un luogo puzzolente, sapendo con certezza che sei secondi dopo penserà: " oh mamma mia benedetta senti che puzza ha creato questa Silvia, chi se lo sarebbe mai aspettato".
Non sopporto essere incolpata di qualcosa che non mi riguarda, non mi tiro indietro quando mi mettono sul banco degli imputati per qualcosa che ho commesso realmente, ma starci sopra accusata ingiustamente no, mi fa andare ai pazzi.
Prima di uscire allora, faccio cose inutili tipo soffiare, sventolare la cartaigienica per far circolare l'aria, aprire e chiudere la finestra come fosse un ventaglio, saltellare, spalancare le ascelle profumate di deodorante per contaminare l'aria con un buon odore.
Alla fine mi arrendo, apro la porta sperando non ci sia nessuno ad attendere il puzzolente turno, e se invece c'è qualcuno, provo ad intrattenerlo con notizie meteo o di interesse stagionale, dando sfogo a delle comode ovvietà: "mi cadono un sacco di capelli, sarà perché è il periodo delle castagne...", "hai già fatto il cambio di stagione?" e simili.
Non mi piace che si sospetti di me, che si pensi sia stata io se non sono stata io.
E' ora che la gente la smetta di fare puzze tremende ed uscire furtiva dai bagni, è giunto il momento che le persone si facciano carico delle proprie "creature", è arrivata l'epoca dell'outing, bisognerebbe dire: "ragazzi il bagno è impraticabile, mia suocera mi ha preparato la ribollita ieri, abbiate pazienza".
E' il momento che il mondo si renda responsabile delle proprie puzze.