Pyra: una triste notizia

Creato il 15 dicembre 2011 da Narratore @Narratore74

È notizia di questi giorni che la Pyra, neonata casa editrice capitanata da Giuseppe Tararà, chiude i battenti. Le motivazione di una decisione così sofferta sono diverse, prima fra tutti le scarse vendite e le tasse, troppo alte. Ma cosa significa questo per l'editoria italiana? Certo, Pyra non era un pilastro fondamentale del settore, almeno non ancora, però le ripercussioni si faranno sentire. Da troppo tempo siamo in balia di mostri sacri che pubblicano tomi su tomi, disinteressandosi ampiamente di ciò che merita e di ciò che invece dovrebbe essere evitato come la peste. Più volte ho esternato il mio disgusto in fatto di scelte editoriali, di scaffali ricolmi di libri dedicati solo a chi, scusate il portoghese, non capisce una mazza! Inutili ripetizioni di tematiche stupide, adatte solo a chi della narrativa cerca la superficie. Vampiri, licantropi, zombie, tutto spalmato su un'ambientazione adolescenziale che snatura i principi stessi di mostri sacri che hanno fatto la storia della letteratura. Con questo non voglio dire che sia contrario ai cambiamenti, all'evoluzione di un genere o alla sua crescita. Dico solo che quello che vedo adesso non mi sembra niente di tutto questo. Pyra aveva un grosso potenziale, enorme se vogliamo, con ambizioni che andavano al di là del mero profitto o del guadagno personale. Il progetto Gemini, per esempio: chi, adesso come adesso, avrebbe il coraggio di puntare sulla fantascienza, su quel genere che pare sia stato dimenticato, se si esclude l'autoproduzione o rari casi in cui riesce a sbarcare in libreria? Pyra ci credeva… Coraggio… proprio la parola giusta per definire un tentativo di stimolare la lettura elettronica, d'instillare quella scintilla che in questo paese non è mai sembrata così lontana… coraggio… Ma con il coraggio non si pagano le bollette e stavolta è stata Pyra a farne le spese. Mi rimane solo una domanda da porre a chiunque si trovi a passare di qua: cos'altro deve accadere affinché chi ama davvero leggere si ritrovi costretto a dover abbandonare una passione tanto bella e altrettanto profonda? La mia speranza, e forse quella di tutti in cui questo progetto ci avevano creduto, è che le cose cambino, che Pyra risorga dalle proprie ceneri come la fenice e che l'Italia cambi… Ma è solo questo, una speranza...

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