Ciao Roberto, volevo chiederti se i P.A.C. (Piano Accumulo Capitale) a lungo termine tipo 30 anni e con un investimento annuale cioè con un acquisto delle quote annualmente , mi porteranno sicuramente guadagno. E se si, quanto potrà guadagnare?
Grazie in anticipo, Antonio
Ciao Antonio e grazie per la domanda che ci porta ancora una volta a discutere della strategia del PAC così come già fatto in passato (vedi ad esempio questo articolo).
Solitamente il PAC si articola sulla base di versamenti costanti mensili per ottenere un miglior effetto di “mediazione del prezzo” (dollar cost averaging il suo nome originale in USA), fattore che è alla base del suo funzionamento.
Relativamente alla tua domanda Antonio, emergono due differenze importanti sulla tua idea:
- Il lunghissimo termine (30 anni), che potrebbe essere ad esempio una strategia che si pone un obiettivo di accumulo per obiettivi pensionistici
- La cadenza dei versamenti annuale invece che mensile o bimestrale
Partendo dal fondo, diciamo subito che quest’ultimo elemento danneggia un pò la strategia (pur non distruggendola) facendola diventare un pò meno “matematica” e più esposta alla casualità. Dando per scontato che attraverso il PAC tu voglia acquistare Fondi o ETF azionari e non obbligazionari, effettuando versamenti annuali io cercherei almeno di impostarli con una scadenza che cada nel periodo giugno-settembre per trarre vantaggio dal fatto che tradizionalmente i mercati scendono un pò in quel periodo (attenzione però che questo è un elemento statistico quindi tutt’altro che certo).
Dal punto di vista invece del lunghissimo termine, diciamo che aumentano sensibilmente le probabilità che tu possa uscirne in guadagno poichè i mercati azionari sul lunghissimo termine sono pressochè sempre rialzisti per cui la tua idea dovrebbe funzionare.
Sottolineo “dovrebbe” perchè in finanza ed economia di certo non c’è niente per cui se tu vuoi sapere se “sicuramente” guadagnerai la risposta è negativa, se vuoi sapere se “molto probabilmente guadagnerai” la risposta è invece ampiamente positiva.
Il punto è: quanto?
Qui andiamo nel difficile. La risposta standard basandoci sui dati storici è: un rendimento finale variabile tra il +6% e il +10% medio annuo, che è sicuramente buono per un’attività così statica ma anche assai variabile nella sua forbice che qui ti indico.
Le variabili importanti da considerare sono:
- Su cosa investi? Ad esempio solo tra Fondi Comuni ed ETF balla a favore di questi ultimi una differenza di resa finale tra il 2 e il 3% annuo a causa dei minori costi che gravano sugli ETF rispetto ai fondi
- Su quali mercati intendi investire e quanto intendi diversificare le aree geografiche? Anche se oggi come oggi i mercati tendono ad essere molto correlati tra loro è molto diverso impostare un PAC su un mercato nazionale (Italia, Svizzera, USA etc.) oppure su aree più ampie (Asia, Europa, Paesi Emergenti etc.) oppure sull’intera economia mondiale con pesi interni che possono fare la differenza a seconda di come vengono impostati
A tutto ciò aggiungi un’ultima considerazione fondamentale e un’avvertenza importante.
Ciò che succede nelle prime fasi di vita del PAC non è così importante mentre è cruciale quanto avviene nel suo ultimo arco di vita (sul tuo orizzonte diciamo negli ultimi 5-8 anni).
Senza scendere in questa sede nel dettaglio operativo della strategia, cosa che farò invece durante il corso INTELLIGENZA FINANZIARIA
E’ quindi evidente come un potenziale brusco calo dei mercati (ad esempio un’annata come quella del 2008) potrebbe danneggiare sensibilmente in un colpo solo il risparmio frutto della tua pazienza di tanti anni.
Arrivando verso fine percorso dovresti quindi fare più cose:
- Valutare i mercati e verificare se esistono rischi di storno
- Spostare il tuo investimento dal più volatile mercato azionario ad un più tranquillo mondo obbligazionario, magari andando su Titoli di Stato di paesi solidi, tradizionalmente abbastanza avari come rendimento ma che immunizzino il tuo capitale dai rischi di perdite improvvise
In tutto questo, aggiungo in ultimo che, se invece di lasciar lavorare il PAC in maniera completamente automatica come da manuale, tu gli dessi un’occhiata ogni tanto e decidessi di “drogarlo” opportunamente come insegno al corso INTELLIGENZA FINANZIARIA le cose potrebbero migliorare sensibilmente quanto a rendimenti.
Puoi fare tutte le tue simulazioni utilizzando l’utility gratuita “La Fabbrica della Ricchezza” che metto a disposizione sul mio sito (CLICCA QUA) e vedrai come, valutando i vari accorgimenti di cui ti ho parlato, spostare la resa finale da magari un +6% medio annuo che otterresti comunque ad un +15% ampiamente ottenibile impostando e monitorando il PAC in maniera ottimale significhi alla fine del tuo percorso di investimento ritrovarti per le mani svariate centinaia di migliaia di euro in più, cosa a mio modesto parere ampiamente appetibile.
Il consiglio finale è quello di investire sulla tua competenza e preparazione in campo finanziario approfondendo le varie questioni che sul blog si riesce solo ad accennare, ne avrai un ritorno in termini economici moltiplicato per 1.000 e passa volte.
Come disse una volta un’importantissimo economista: “L’istruzione e la formazione non sono mai costose. L’ignoranza lo è”.
Un saluto e un invito a tutti i lettori a scrivermi le proprie domande se volete che dia pubblica risposta dalle pagine del blog.
Roberto Pesce
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