Io credo, invece, che si dovrebbero sempre avere chiari in mente quali sono i nostri scopi, e poi scegliere gli strumenti per conseguirli. Se il nostro obiettivo è realizzare ingrandimenti 600x300 cm, beh, forse acquistare una medio formato digitale che costa come un'automobile, ha un senso! Ma se, più modestamente, vogliamo scattare fotografie che andranno esposte in una mostra, o pubblicate su giornali e riviste, o addirittura inserite in un sito internet, credetemi: una qualsiasi reflex entry-level o qualsiasi buona compatta è ampiamente sufficiente.
Il concetto di strumento "sufficiente" dovrebbe sostituire (è la mia opinione) quella di MSP (Miglior Strumento Possibile): se non si vuole diventare dei polli da spennare, ed entrare nel giro del "consumo per il consumo", è meglio opporre resistenza alla voglia di puro e semplice possesso di un oggetto comunque desiderabile, quale certamente è una fotocamera di alto livello, e invece investire i propri soldi in viaggi, libri, accessori!
Gran parte dei cosiddetti Maestri, soprattutto del passato, anche recente, ha realizzato i propri capolavori fotografici con fotocamere nient'affatto esoteriche, diciamo anche poco "appetibili". Di sicuro, molti fotoamatori loro contemporanei hanno avuto strumenti migliori e più evoluti della Kobell Press di Giacomelli o della Kodak che Steichen utilizzò una volta per delle sue foto molto famose (vedi questo articolo di Ken Rockwell). Ansel Adams, ancora imbattuto come stampatore del Bianco e Nero, aveva una camera oscura dove troneggiava un vecchio ingranditore: di qualità, ma non certo il migliore del mercato. Però le capacità di Adams erano di certo le migliori disponibili!
Insomma, come ho scritto molte volte su questo blog, la fotocamera non conta, le vostre capacità si, eccome! E anche se avete i mezzi finanziari per permettervi il meglio, io vi consiglio di fermarvi un attimo a riflettere. Chiamatelo pure pauperismo, se volete, ma avere in mano solo ciò che serve, e nulla più, significa sviluppare una maggior fiducia in ciò che sapete fare, piuttosto che in ciò che sanno fare gli automatismi della vostra fotocamera "strafiga"!
Riassumendo, questi dovrebbero essere, secondo me, i punti fondamentali per un approccio serio e responsabile alla fotografia:
- focalizzare i propri scopi, la propria filosofia di ripresa, i risultati che si vogliono conseguire. Per mostre con stampe fino al 50x70 cm (ma anche al 70x100 cm) una normale DSLR da 12-14 megapixel (prezzo intorno ai 500-800,00 €, con l'ottica) o una compatta di alto livello dotata di RAW e una buona ottica (come la Panasonic LX 5 o la Canon G12) sono molto più che sufficienti, e parlo per esperienza;
- decidere l'investimento minimo necessario: se si hanno a disposizione più fondi (beati voi!), utilizzarli piuttosto per effettuare viaggi per le riprese, per gli accessori (dal flash al cavalletto, allo scatto a distanza, o ad altri obiettivi), per corsi e workshops, per libri, riviste, visite a mostre e musei della fotografia;
- non lasciarsi guidare dalla voglia di possedere: spesso le fotocamere vengono infarcite di inutili orpelli al solo scopo di aumentarne la desiderabilità e solleticare il consumismo istintivo di ognuno di noi. Studiare invece per bene e con intelligenza le caratteristiche della fotocamera che si intende acquistare. Davvero indispensabili sono solo il RAW, il controllo manuale (anche della messa a fuoco), la slitta per il flash e i tempi di scatto lunghi (almeno 15 secondi) per le compatte, mentre poco utili sono i supertele (che nelle compatte di rado danno risultati apprezzabili); per le reflex non tenete in eccessivo conto il numero dei megapixel, i filmati full-HD (se non avete delle specifiche esigenze) e i programmi predefiniti.