Mario Draghi stupisce ancora, trovando nella Bce il consenso su un potenziamento inatteso degli acquisti di debito, un taglio dei tassi e una spinta al credito bancario che non trova precedenti neanche fuori dall'Eurozona: l'arsenale è di oltre 2.200 miliardi di euro. Per dirla con Super Mario: "Abbiamo mostrato che non ci mancano le munizioni"! Mario Draghi ha tirato fuori l'artiglieria pesante! Un segnale forte ai dubbi dei mercati su quanto le banche centrali possano ancora fare. La Banca Centrale Europea ha tagliato il tasso principale di rifinanziamento al minimo storico dello 0,0%. Eurotower ha tagliato poi anche il tasso sui depositi bancari da -0,30% a -0,40%. Il tasso sui prestiti marginali scende allo 0,25%. La Bce porta da 60 ad 80 miliardi al mese l'acquisto di bond attraverso il Qe. Anche i bond emessi dalle aziende non finanziarie potranno essere comprati dalla Bce attraverso il Qe, purchè abbiano rating a livelli di investimento. Adesso sta alle banche allentare i cordoni della borsa e rimettere in moto la macchina, ferma ai box della crisi! Infatti, la maggiore liquidità immessa sul mercato dovrebbe tradursi in più prestiti a famiglie e imprese, che le banche dovranno autorizzare in misura maggiore:
Mutui più convenienti. A beneficiare dell'ampliamento del quantitative easing e del calo dei tassi di interesse sarà certamente il settore dei mutui dal momento che famiglie e privati otterranno prestiti in misura maggiore e a tassi più convenienti. Gli italiani dovrebbero aumentare le proprie spese, investendo soprattutto in beni immobili e in beni durevoli come le case. Tutto ciò anche grazie alla probabile diminuzione dei tassi d'interesse sui mutui, tassi che attualmente viaggiano in media intorno al 2,8%. Denaro per le imprese. Le imprese sono l'altro target essenziale che dovrà trarre beneficio dall'aumentata liquidità circolante nell'eurozona e dell'abbassamento dei tassi. L'ulteriore facilitazione dell'accesso al credito dovrebbe infatti dare una sferzata definitiva ai loro programmi di investimento: grazie alla possibilità di ottenere prestiti maggiori e con vincoli meno stringenti anche le imprese dovrebbero quindi aumentare la loro capacità di spesa. Inoltre, un ulteriore indebolimento del cambio euro dollaro, conseguenza della politica monetaria ultra espansiva, le aziende dovrebbero trarre un significativo vantaggio dalle esportazioni. Titoli di stato, cala il rendimento. Per quanto riguarda in particolare i risparmiatori, tuttavia, se da un lato trarranno particolare beneficio dal più facile accesso al credito e da mutui più convenienti, l'altro lato della medaglia sarà l'abbassamento dei tassi di rendimento dei titoli di stato.