Invece basta inquadrarlo con la macchina fotografica del cellulare, scattare e attendere qualche secondo, per veder spuntare i dati del biglietto da visita del tizio, pronti da memorizzare nella rubrica del cellulare.
È il QR Code (Qr = Quick Response, Risposta Rapida), nato e diffuso in Giappone, in arrivo anche da noi.
L'idea è semplice, in fondo è un'evoluzione del codice a barre, solo si sviluppa in due dimensioni, invece che in una sola, e quindi consente di immagazzinare molte più informazioni a parità di carta occupata. Il resto l'ha fatto la diffusione dei telefonini con fotocamera.
Le applicazioni non si limitano ai biglietti da visita. Il QR Code è ideale per memorizzare, ad esempio, il riferimento web di un prodotto. Del vino per la cena di stasera, andrà bene questo? Leggo il QR Code, automaticamente il telefonino estrae l'indirizzo della pagina web; pochi secondi e leggo: si accompagna bene con gli arrosti, perfetto.
Si può vivere senza? Si, ve lo concedo, ma il biglietto da visita qurificato lo voglio. Punto.
Vediamo cosa serve:
- un programma o, meglio, un sito, per preparare l'immagine del nostro QR Code
- un programma per il cellulare, per verificare che il codice prodotto sia leggibile
Breve ricerca su Google, che ci restituisce:
- la solita pagina di Wikipedia, per conoscere un po' meglio i QR Code
- un sito per generare l'immagine qurificata (ce ne sono comunque altri)
- un'applicazione per il mio Blackberry (visitare get.beetagg.com, il telefonino scaricherà automaticamente la versione giusta dell'applicazione)
Generare il codice è semplicissimo: scrivo il testo, un clik ed è pronta l'immagine da scaricare sul pc. L'applicazione richiede un paio di minuti per scaricare e installare. Poi inquadro il monitor, scatto una foto e verifico il codice: Pasquale, indirizzo di posta, blog, pagina di Facebook. C'è tutto, funziona!
Anche questa è fatta, il problema è capire cosa me ne faccio del Qr Code.
Che fatica il XXI secolo.
Buon giovedì.