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Qualche considerazione (positiva) sul nuovo progetto grafico di Repubblica

Creato il 29 marzo 2014 da Pedroelrey

E’ dif­fi­cile giu­di­care il pro­getto gra­fico di un gior­nale a pochis­simo tempo dal lan­cio. Vale per Repub­blica, il cui resty­ling risale a gio­vedì 27 marzo,  ma vale per tutti i gior­nali quando si pre­sen­tano con una veste nuova. Le prime edi­zioni in fondo sono sem­pre un poco fal­sate sia dalla folia­zione straor­di­na­ria (nel giorno del lan­cio Repub­blica è andata in edi­cola con 80 pagine con­tro una media al mas­simo appena sopra le 50), sia dal mate­riale che ine­so­ra­bil­mente la reda­zione (è sem­pre così) ha chia­ra­mente pre­pa­rato con un certo anti­cipo e con tutta la par­ti­co­lare atten­zione che si dedica per i momenti speciali.

Eppure, salvo qual­che per­ples­sità sulle dimen­sioni forse ecces­si­va­mente ridotte di certi ele­menti (testo, testo di gra­fici e tabelle, tito­lini secon­dari, tutte cose che pos­sono essere even­tual­mente cor­rette con faci­lità), le prime impres­sioni sono postive e la sen­sa­zione è che real­mente Repub­blica abbia ini­ziato un cam­mino inno­va­tore e interessante.

La novità più lam­pante è gior­na­li­stica più che gra­fica. L’idea di ridurre il peso del noti­zia­rio “hard news” a van­tag­gio degli appro­fon­di­menti, dei retro­scena, e delle inter­vi­ste non è nuova. Pro­prio Repub­blica aveva intro­dotto R2 con quella inten­zione: da una parte il gior­nale che rac­conta i fatti e in mezzo la sezione che li spiega. Poi la natura di R2 è un poco cam­biata nel tempo e oggi rap­pre­senta l’inserto cul­tu­rale, ma oggi il gior­nale diretto da Ezio Mauro con la nuova veste gra­fica radi­ca­lizza quella scelta.

Pri­vi­le­giare gli appro­fon­di­menti signi­fica pun­tare sulla pro­du­zione di mate­riale esclu­sivo e com­porta con­se­guenze per niente banali. Innan­zi­tutto per la coper­tina, poi per tutto lo sfo­glio del gior­nale. Ossia si tra­duce ine­vi­ta­bil­mente in prime pagine che si disco­stano per con­te­nuti, e magari anche di molto (ma imma­gino che il tutto possa variare in fun­zione del tipo di noti­zia­rio del giorno), da quelle dei con­cor­renti. Il tempo in cui i grandi quo­ti­diani si rin­cor­re­vano per non distac­carsi troppo uno dall’altro se non attra­verso poche sfu­ma­ture dei titoli, dovrebbe essere defi­ni­ti­va­mente sepolto. E que­sta in fondo è una buona noti­zia per tutti.

Si apre invece un’epoca in cui la con­cor­renza sui con­te­nuti pro­pri e esclu­sivi diventa vitale. Si è visto pro­prio nel giorno dell’esordio del nuovo pro­getto gra­fico: Repub­blica apriva con una inter­vi­sta a Padoan, il mini­stro dell’Economia del governo Renzi, così il Cor­riere si è tro­vato a con­tro­bat­tere con un dop­pia pagina di col­lo­quio con Obama. E le due coper­tine a con­fronto appa­ri­vano ogget­ti­va­mente molto lon­tane, e non per una sem­plice que­stione gra­fica ma pro­prio per i con­te­nuti in evi­denza. Il 27 marzo la com­pe­ti­zione gior­na­li­stica tra i due giganti dell’informazione stam­pata in Ita­lia è stata lampante.

La linea intra­presa da Repub­blica di seprare il noti­zia­rio dagli appro­fon­di­menti offre poi anche una chiave sem­plice, sia per chi il gior­nale lo pro­duce, sia per chi lo legge, sul dove fis­sare la linea di con­fine tra cosa pub­bli­care sul web o per i vari dispo­si­tivi mobili e cosa pre­ser­vare per l’edizione stam­pata. Non è mai stato facile o banale trac­ciare quella linea. L’ansia di arri­vare per primi o quella di avere qual­cosa in più rispetto ai con­cor­renti spesso ha creato con­fu­sioni o incer­tezze. Parlo in gene­rale di quello che è suc­cesso fino a oggi, non di Repub­blica nello spe­ci­fico. Divi­dere il rac­conto dei fatti dagli appro­fon­di­menti è una linea di lavoro inte­res­sante che offre il van­tag­gio di non pena­liz­zare il pro­dotto su carta. Anche que­sta non è una con­si­de­ra­zione poi così banale: esi­steva e in parte esi­ste ancora oggi un equi­voco sul fatto che l’edizione web debba divo­rare quella car­ta­cea. Non è così necessariamente.

Certo, biso­gna anche aggiun­gere che il cam­mino scelto da Repub­blica è dif­fi­cile e ricco di insi­die: man­dare in edi­cola un pro­dotto col taglio da set­ti­ma­nale ogni giorno è una bella sfida, impe­gna­tiva. Saper cali­brare le misure esatte del mix tra noti­zie e appro­fon­di­menti è altret­tanto com­plesso per­ché diluire ecces­si­va­mente il mate­riale esclu­sivo signi­fi­che­rebbe tra­dire lo spi­rito del cam­bia­mento intra­preso men­tre, al con­tra­rio, nel ren­dere troppo dense le parti con inter­vi­ste e retro­scena si rischia di offrire ai let­tori un pro­dotto “pesante”, impos­si­bile da con­su­marsi in un solo giorno.
Comun­que sia, com­pli­menti allo staff di Repub­blica per il corag­gio e auguri di buon lavoro.
Accom­pa­gne­remo con estrema atten­zione l’evoluzione del pro­getto Repub­blica spe­rando che i riflessi siano comun­que posi­tivi e salu­tari per tutto il mondo dell’informazione italiana.

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